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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6682 del 23 maggio 2000
«In tema di riconoscimento dei vizi dell'opera da parte dell'appaltatore, l'art. 1667 c.c. (applicabile, in parte qua, anche nel caso dei gravi difetti di cui all'art. 1669 c.c.), equipara, alla denuncia, il riconoscimento del vizio, pur se...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26154 del 6 dicembre 2006
«Agli effetti dell'esercizio della revocatoria fallimentare ai sensi dell'art. 67, primo comma, numero 2), del R.D. 16 marzo 1942, n. 267, la cessione di credito non può ritenersi mezzo anormale di pagamento, ove non sia stipulata per estinguere un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4209 del 6 aprile 1992
«L'estensione della disciplina dell'art. 1933 c.c., riguardante i contratti di giuoco, ai mutui a questi collegati — quali dazioni di denaro o di fiches, promesse di mutuo, riconoscimento di debito — sussiste solo quando essi costituiscano mezzi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3257 del 14 febbraio 2007
«Poiché le norme contenenti la disciplina legale tipica della fideiussione sono applicabili se non sono espressamente derogate dalle parti, portata derogatoria deve riconoscersi alla clausola con cui le parti abbiano previsto la possibilità per il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2532 del 8 febbraio 2005
«Il socio della società di capitali assoggettata alla procedura di concordato preventivo non beneficia della cosiddetta «esdebitazione» per i debiti sorti nel periodo in cui egli è rimasto unico socio della società, per i quali il predetto è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11771 del 6 agosto 2002
«La decadenza del creditore dalla fideiussione (art. 1957 c.c.) non opera in presenza di un impedimento giuridico ostativo alla realizzazione della pretesa verso il debitore principale, poiché l'impossibilità di esperire qualsiasi azione nei...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15245 del 29 ottobre 2002
«La quietanza rilasciata dal creditore al debitore ha natura di atto unilaterale recettizio contenente il riconoscimento, da parte del creditore stesso, dell'avvenuto pagamento, con la conseguenza che, di regola, non è legittimo desumere, dal suo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15575 del 11 dicembre 2000
«La natura di negozio unilaterale recettizio del riconoscimento di debito di cui all'art. 1988 c.c. comporta che l'effetto negoziale della dichiarazione (che determina astrazione processuale della causa debendi ) si verifichi soltanto se detta...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4632 del 6 marzo 2004
«Il pagamento di una somma che si assume pienamente satisfattoria della pretesa del creditore, pretesa della quale si contesti — contestualmente al pagamento — il maggior ammontare, non assume il significato di riconoscimento del diritto, idoneo ad...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25156 del 14 ottobre 2008
«L'azione di indebito arricchimento nei confronti della P.A. differisce da quella ordinaria, in quanto presuppone non solo il fatto materiale dell'esecuzione di un'opera o di una prestazione vantaggiosa per l'Amministrazione stessa, ma anche il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19572 del 24 settembre 2007
«In tema di azione di indebito arricchimento nei confronti della P.A. (per prestazioni eseguite prima dell'entrata in vigore del decreto legge n. 66 del 1989) il riconoscimento dell'utilità dell'opera o della prestazione, presupposto per...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11368 del 16 maggio 2006
«Nell'azione di indebito arricchimento nei confronti della P.A., ai fini dell'utilità della prestazione non è richiesto che il riconoscimento, quando non sia esplicito, provenga formalmente da organi qualificati della P.A., restando altrimenti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21079 del 28 ottobre 2005
«L'azione di indebito arricchimento nei confronti della P.A. differisce da quella ordinaria, in quanto presuppone non solo il fatto materiale dell'esecuzione di un'opera o di una prestazione vantaggiosa per l'ente pubblico, ma anche il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3811 del 25 febbraio 2004
«L'azione di indebito arricchimento nei confronti della P.A. differisce da quella ordinaria, in quanto presuppone non solo il fatto materiale dell'esecuzione di un'opera o di una prestazione vantaggiosa per l'Amministrazione stessa, ma anche il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9348 del 27 giugno 2002
«L'azione di indebito arricchimento nei confronti della pubblica amministrazione differisce da quella ordinaria in quanto non è sufficiente il fatto materiale dell'esecuzione di un'opera o di una prestazione vantaggiosa per l'ente pubblico, che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8285 del 19 giugno 2000
«In tema di indebito arricchimento della P.A., il riconoscimento, da parte di enti pubblici, dell'utilità di una prestazione professionale (nella specie, attività di consulenza legale da parte di un avvocato nei confronti di una Usl, concretatasi,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3222 del 2 aprile 1999
«L'azione di indebito arricchimento nei confronti della pubblica amministrazione presuppone non solo il fatto materiale dell'esecuzione dell'opera o della prestazione vantaggiosa per l'ente pubblico, ma anche il riconoscimento da parte di questo...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1025 del 10 febbraio 1996
«In tema di azione d'indebito arricchimento nei confronti della P.A., il riconoscimento, da parte di enti pubblici, dell'utilità di una prestazione professionale (nella specie, redazione di un progetto di massima, da parte di un ingegnere e di un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6292 del 16 marzo 2007
«Allorquando trovi applicazione l'art. 23 del D.L. n. 66 del 1989, che disciplina la procedura d'impegno di spesa per le amministrazioni locali, deve escludersi la proponibilità dell'azione di indebito arricchimento nei confronti della P.A., salvo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6570 del 29 marzo 2005
«Pertanto, la domanda proposta per chiedere l'adempimento di un'obbligazione derivante dalla legge o da convenzione o da atto dell'autorità non vale ad interrompere la prescrizione dell'azione, successivamente esperita di arricchimento senza causa....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8537 del 14 aprile 2011
«Con riguardo all'azione di indebito arricchimento nei confronti di una P.A., in relazione al vantaggio che essa abbia ricevuto da un'opera realizzata in suo favore, il riconoscimento da parte della stessa P.A., anche in modo implicito,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 29191 del 12 dicembre 2008
«Anche la morte della vittima per cause indipendenti dalla lesione originaria incide sulla valutazione del danno biologico futuro, che resta tale nella sua integrità sino al tempo del decesso, come debito di valore; la riduzione non opera, però,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10989 del 14 luglio 2003
«I limiti di ammissibilità della prova testimoniale stabiliti, riguardo ai contratti, dagli artt. 2721 e seguenti c.c. concernono il "contratto"nell'accezione tecnica precisata dall'art. 1321 c.c., e pertanto, all'infuori delle ipotesi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11250 del 28 dicembre 1994
«La disposizione dell'art. 2752, comma 1, c.c., come sostituito dall'art. 3 della L. 29 luglio 1975, n. 426, in virtù della quale i crediti dello Stato per l'imposta sul reddito delle persone fisiche, giuridiche e per l'imposta locale sui redditi,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1837 del 9 febbraio 2001
«Il privilegio di cui all'art. 2770 c.c. spetta soltanto in relazione alle spese utili alla conservazione del patrimonio del debitore nell'interesse di tutti i creditori, non anche per quelle sostenute dal creditore per il riconoscimento, in sede...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5105 del 9 marzo 2006
«In tema di azione revocatoria ordinaria avente ad oggetto un atto di compravendita posto in essere dal debitore in epoca successiva al sorgere del credito, è correttamente motivata la sentenza di merito che abbia individuato la prova della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7039 del 8 maggio 2003
«L'atto scritto con cui il debitore induca il creditore in buona fede a non esercitare il diritto di credito non integra un occultamento del debito e, quindi, non è riconducibile alla previsione della sospensione della prescrizione, di cui all'art....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23746 del 16 novembre 2007
«Il riconoscimento di un debito quanto al capitale non implica anche il riconoscimento del debito di interessi moratori e, quindi, non interrompe la prescrizione del relativo credito, ove non sia ad esso chiaramente riferito, stante l'autonomia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15598 del 12 luglio 2007
«L'atto di riconoscimento di debito, al quale l'art. 2944 c.c. ricollega l'effetto interruttivo, non ha natura negoziale né carattere recettizio, sicché, qualora tale riconoscimento costituisca l'atto dal quale far decorrere la prescrizione del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 25943 del 29 novembre 2005
«Per aversi riconoscimento dell'altrui diritto, al quale l'art. 2944 c.c. ricollega l'effetto interruttivo della prescrizione, pur non occorrendo formule sacrali e neppure una specifica volontà di produrre l'effetto interruttivo (data la natura non...»