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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 715 del 13 marzo 1998
«Ai fini dell'applicazione della sentenza della Corte costituzionale n. 77 del 1997 (che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 294, comma 1, c.p.p., nella parte in cui non prevedeva che, fino alla trasmissione degli atti al giudice...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4828 del 21 gennaio 1998
«La sentenza della Corte costituzionale n. 77 del 3 aprile 1997, che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 294, comma primo, c.p.p. (nella parte in cui non prevede l'interrogatorio della persona in stato di custodia cautelare in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1760 del 8 febbraio 2012
«Il principio di ultrattività del mandato alle liti, costituente una deroga alla regola per cui la morte del mandante estingue il mandato, secondo la disciplina generale della materia ai sensi dell'art. 1722 n. 4 c.c., opera solo all'interno della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6226 del 13 marzo 2013
«L'ordine di pubblicazione del dispositivo della sentenza che accerti atti di concorrenza sleale e le modalità in cui esso deve essere eseguito costituiscono esercizio di un potere discrezionale ed insindacabile del giudice del merito, che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3197 del 18 marzo 1993
«Qualora l'appello incidentale e l'appello principale siano stati proposti entrambi entro l'anno dalla pubblicazione della sentenza di primo grado non notificata, la sorte del primo non è legata a quella del secondo, sicché non è applicabile...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4023 del 2 maggio 1996
«Poiché l'art. 345 c.p.c. consente, in deroga al divieto del novum in appello, di chiedere il risarcimento dei danni sofferti dopo la sentenza di primo grado, anche l'ulteriore rivalutazione monetaria della somma liquidata a tale titolo dal primo...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 44711 del 18 novembre 2004
«Il rigetto della richiesta di giudizio abbreviato subordinata dall'imputato all'assunzione di prove integrative, quando deliberato sull'erroneo presupposto che si tratti di prove non necessarie ai fini della decisione, inficia la legalità del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8372 del 24 luglio 1992
«L'art. 233, secondo comma, D.L.G. 28 luglio 1989, n. 271, consentiva espressamente per reati concernenti le armi e gli esplosivi e per i reati commessi per mezzo della stampa la celebrazione dei relativi processi con le forme del giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9984 del 8 novembre 1993
«La pubblicazione (art. 545 c.p.p.) e il deposito (art. 548 c.p.p.) della sentenza hanno finalità diverse. La prima conclude la fase della deliberazione in camera di consiglio e consacra la decisione definitiva non più modificabile, il secondo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2548 del 17 marzo 1993
«Pertanto, qualora il pretore abbia ammesso il teste, la cui deposizione fosse vietata dall'art. 195, quarto comma, c.p.p. ancora in vigore, è da ritenersi legittima la deposizione medesima se al momento in cui essa è stata assunta il divieto è...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 49435 del 30 dicembre 2003
«In materia di pubblicazione di sentenze irrevocabili di condanna pronunciate contro il direttore del giornale o del periodico o contro altri, per articoli pubblicati nel giornale stesso, anche se la violazione delle regole del procedimento di cui...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10199 del 11 novembre 1997
«La pubblicazione della sentenza, quando consegua di diritto alla condanna e non sia stata prevista dalla sentenza, deve essere richiesta dal P.M. al giudice dell'esecuzione e non formulata quale motivo di ricorso per cassazione. (La Corte ha...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6674 del 9 luglio 1997
«In tema di pubblicazione della sentenza, nell'ipotesi di contestuale redazione del dispositivo e della motivazione, è legittimo, sull'accordo delle parti, “dare per letta” la motivazione, con la conseguenza che il termine per la impugnazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 851 del 27 gennaio 1996
«...spostamento della data di pubblicazione della sentenza — e, quindi, del dies a quo ai fini dell'impugnazione — dalla data di udienza a quella dell'avviso di deposito della pronuncia, secondo quanto previsto dall'art. 585, comma 2, lett. a), c.p.p.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12203 del 29 novembre 1991
«Per l'inosservanza delle disposizioni concernenti la pubblicazione della sentenza la legge non prevede alcuna sanzione, sicché la mancata lettura del dispositivo e della motivazione della sentenza comporta unicamente l'effetto di rendere...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 874 del 29 aprile 1998
«L'individuazione concreta delle testate sulle quali disporre la pubblicazione della sentenza non comporta alcuna valutazione riferibile alla specie ed all'entità della sanzione, ma si risolve in una attività meramente descrittiva e ricognitiva che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1462 del 7 giugno 1995
«La sentenza dibattimentale, che va depositata in cancelleria dopo la pubblicazione, anche se priva dell'indicazione delle generalità dell'imputato e dell'imputazione non è nulla, ma solo affetta da irregolarità, al cui rimedio si provvede con il...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 11178 del 4 agosto 1990
«Ne consegue che la corte di cassazione, ove, nel ritenere fondati i ricorsi del procuratore generale e della parte civile avverso sentenza assolutoria, annulli senza rinvio la sentenza impugnata per prescrizione del reato, non può contestualmente...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3370 del 16 febbraio 2006
«Il principio sancito dall'art. 5 c.p.c., alla stregua del quale la giurisdizione si determina «con riguardo alla legge vigente e allo stato di fatto esistente al momento della proposizione della domanda» non opera quando la norma che detta i...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2177 del 5 marzo 1994
«La sentenza della Corte costituzionale n. 319 del 1989 - che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 28, L. 24 dicembre 1969, n. 990 nella parte in cui non esclude che gli enti gestori delle assicurazioni sociali possano esercitare...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 605 del 22 gennaio 1998
«La sentenza della Corte costituzionale 6 giugno 1989, n. 319 che ha dichiarato l'illegittimità dell'art. 28, commi secondo, terzo e quarto della legge 24 dicembre 1969, n. 990, nella parte in cui non esclude che gli enti gestori delle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 157 del 9 gennaio 1991
«Per effetto di tale meccanismo normativo la successione di una ad altra impresa nella posizione di impresa obbligata — in distinti trienni — alla liquidazione ed al pagamento di quanto dovuto agli aventi diritto a seguito di sinistri provocati da...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11527 del 6 novembre 1995
«La domanda volta alla restituzione delle somme corrisposte dopo la proposizione dell'appello in forza della sentenza di primo grado (provvisoriamente esecutiva) appellata, non costituisce domanda nuova, essendo conseguente (ex art. 336 c.p.c.)...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5877 del 14 giugno 1999
«In tema di responsabilità da circolazione stradale, in un caso di scontro tra veicoli in cui uno dei conducenti riporti danni, l'azione diretta proposta da questi in confronto del proprietario dell'altro veicolo e del suo assicuratore dà luogo ad...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11151 del 16 luglio 2003
«Ne consegue che, qualora l'impresa cessionaria venga posta in liquidazione nel corso del giudizio, mentre nella prima delle suddette ipotesi non v'è motivo che sia effettuata, ai sensi dell'art. 25 della legge 24 dicembre 1969, n. 990, alcuna...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1241 del 1 dicembre 2000
«E. (Fattispecie nella quale ci si è riferiti al testo originario del citato art. 33 del D.L.vo n. 80 del 1998 in quanto si sono considerati ininfluenti, ex art. 5 c.p.c., sia la sentenza della Corte costituzionale n. 292 del 2000 — che dichiarato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2679 del 3 maggio 1984
«Il termine minimo di trenta giorni da assegnare alla parte per la riassunzione della causa innanzi al giudice ritenuto competente, deve essere effettivamente a disposizione della parte per il compimento dell'atto; ne consegue che la decorrenza di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6823 del 20 marzo 2010
«La sentenza non va comunicata alla parte non costituita e pertanto, nel caso di sentenza emessa a definizione del giudizio per regolamento di competenza, il termine per la riassunzione decorre, per la parte contumace, dalla pubblicazione della...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 605 del 23 marzo 1960
«Il cancelliere non è tenuto a curare la comunicazione del dispositivo della sentenza, prescritta dall'art. 133 c.p.c., all'ufficio del P.M. presso il giudice di grado superiore, che ha facoltà di impugnare la sentenza, a norma dell'art. 72 stesso...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 19047 del 6 settembre 2010
«In tema di arbitrato, la disciplina sull'impugnabilità con regolamento di competenza, necessario o facoltativo (artt. 42 e 43 c.p.c.), della sentenza del giudice di merito affermativa o negatoria della propria competenza sulla convenzione di...»