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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13666 del 17 settembre 2003
«...nei confronti dell'esecutato, con la conseguenza, in tema di rimborso, che, trattandosi di debiti di valuta, l'importo non può essere maggiorato di rivalutazione e di risarcimento del danno da lucro cessante, in mancanza di domanda di parte.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 490 del 20 gennaio 1999
«...dal creditore, gli interessi, non già moratori, ma compensativi, costituiscono solo una delle possibili modalità liquidatorie dell'eventuale danno da lucro cessante conseguito alla ritardata corresponsione dell'equivalente monetario del danno.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11695 del 5 dicembre 1990
«La decorrenza degli interessi sull'importo liquidato per il risarcimento derivato dalla mancata utilizzazione di un bene (lucro cessante), quando detto importo corrisponda alla somma degli equivalenti monetari dell'inutilizzabilità del bene...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10193 del 28 aprile 2010
«In tema di risarcimento del danno, dovendo la liquidazione essere effettuata in valori monetari attuali, non è necessaria l'espressa richiesta da parte dell'interessato degli interessi legali sulle somme rivalutate, la quale deve ritenersi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3931 del 18 febbraio 2010
«...non occorre tener conto della svalutazione verificatasi a partire dal giorno dell'insorgere del danno, essendo dovuto al danneggiato soltanto il risarcimento del mancato guadagno (o lucro cessante) provocato dal ritardo nella liquidazione.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3268 del 12 febbraio 2008
«Ne consegue che la somma riconosciuta a titolo di indennizzo deve essere rivalutata al momento della liquidazione e che, qualora il danneggiato assicurato alleghi e dimostri che il conseguimento della somma al netto della rivalutazione al momento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 883 del 25 gennaio 2002
«...cessante) subito a causa della mancata, tempestiva disponibilità della somma di denaro dovuta a titolo, appunto, di risarcimento (somma che, se tempestivamente corrisposta, avrebbe potuto essere investita per lucrarne un vantaggio finanziario).»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15368 del 1 dicembre 2000
«...quale era anteriormente al fatto generatore del danno medesimo, e gli interessi intesi come strumento per compensare il creditore del lucro cessante in dipendenza del ritardo nel conseguimento materiale della somma dovuta a titolo di risarcimento.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 256 del 12 gennaio 1999
«La presunzione di danno da lucro cessante per ritardato pagamento nei debiti di valore non è in alcun modo correlata all'attività lavorativa esercitata dal creditore, ma esclusivamente all'impiego mediamente remunerativo del denaro, in ipotesi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5876 del 14 giugno 1999
«Nel caso in cui l'assicuratore della responsabilità civile automobilistica ritardi colposamente il pagamento dell'indennizzo al danneggiato, il danno causato dal ritardo nell'adempimento va liquidato distinguendo due ipotesi: a) ove l'indennizzo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 943 del 28 gennaio 2000
«...nei debiti di valuta, aggiungendosi il maggior danno rivalutato al lucro cessante costituito dagli interessi legali sulla sorte dovuta decorrenti dalla messa in mora, gli interessi sulla somma rivalutata decorrono dal momento della decisione.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6951 del 23 marzo 2010
«...somma se tempestivamente versata (lucro cessante), può essere accertato, anche mediante presunzioni semplici, stante la difficoltà della relativa prova, ed essere liquidato facendo ricorso a criteri equitativi, ai sensi dell'art. 1126 cod. civ.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1443 del 30 gennaio 2003
«La liquidazione equitativa del lucro cessante, ai sensi degli artt. 2056 e 1226 c.c., richiede comunque la prova, anche presuntiva, circa la certezza della sua reale esistenza, prova in difetto della quale non vi è spazio per alcuna forma di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11202 del 27 dicembre 1994
«La formulazione dell'art. 2056 c.c. — il quale, per la determinazione del risarcimento da illecito extracontrattuale, richiama, al comma 1, anche la disposizione dell'art. 1226 (valutazione equitativa del danno), aggiungendo, al comma 2, che il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23304 del 8 novembre 2007
«...del danno da lucro cessante operata dalla Corte d'appello rispetto al quantum liquidato con la sentenza di primo grado, fondata su una testimonianza de relato dal contenuto generico in ordine alla futura ed incerta conclusione di un affare).»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12247 del 25 maggio 2007
«Il danno patrimoniale da lucro cessante, per un soggetto privo di reddito al quale siano residuati postumi permanenti in conseguenza di un fatto illecito altrui, configura un danno futuro, da valutare con criteri probabilistici, in via presuntiva,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13358 del 1 dicembre 1999
«A tal fine, deve ritenersi corretto l'operato del giudice di secondo grado che proceda come segue: a) rivaluti il credito risarcitorio alla data della sentenza di primo grado; b) rivaluti i pagamenti parziali alla data in cui sono stati...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8281 del 16 settembre 1996
«Per la liquidazione di danni da fatto illecito, che si proiettano nel futuro — ove nel caso di danno da lucro cessante durante l'inabilità temporanea — può procedersi ad una valutazione equitativa in base al principio dell' id quod plerumque...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6291 del 18 aprile 2003
«Ne consegue che non può farsi discendere in modo automatico dall'invalidità permanente la presunzione del danno da lucro cessante, derivando esso solo da quella invalidità che abbia prodotto una riduzione della capacità lavorativa specifica. Detto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3106 del 11 luglio 1977
«Allorquando si tratti di determinare, nei riguardi dei figli di persona deceduta per fatto illecito altrui, il danno da lucro cessante agli stessi derivato dall'essere venuto meno il concreto e sicuro beneficio economico ad essi apportato dal...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14539 del 30 luglio 2004
«In tema di responsabilità precontrattuale ex art. 1338 c.c., tendenzialmente è dovuto l'integrale risarcimento del danno sofferto dal contraente ignaro, che può venire in rilievo sia sotto il profilo del danno emergente (consistente nelle spese...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11681 del 9 novembre 1995
«...e nei limiti di cui alla stessa norma ed all'art. 1227 c.c.) il danno emergente ed il lucro cessante, cioè quanto meno tutte le retribuzioni percipiende del lavoratore avviato durante l'intero periodo di inadempimento dell'obbligo di assumerlo.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9642 del 16 luglio 2001
«...in tal caso è irrilevante l'eventuale buona fede dell'alienante; nella seconda ipotesi, invece, in caso di lucro cessante, l'acquirente, per ottenere il risarcimento, deve provare non solo il danno subito ma anche la colpa di parte venditrice.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5 del 6 gennaio 1982
«Qualora l'appartenenza al venditore della cosa venduta sia oggetto di contesa giudiziaria, a seguito di azione di rivendicazione promossa da un terzo in base ad un precedente trasferimento disposto in suo favore dallo stesso venditore, la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3249 del 16 maggio 1981
«...il danno nei limiti del cosiddetto interesse negativo, tranne che si accerti che l'alienante abbia agito con dolo o colpa, nel qual caso l'acquirente ha invece diritto all'integrale risarcimento del danno, comprensivo anche del lucro cessante.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7718 del 7 giugno 2000
«...dall'acquirente, non solo quindi a quelli relativi alle spese necessarie per l'eliminazione dei vizi accertati, ma anche a quelli inerenti alla mancata o parziale utilizzazione della cosa, o al lucro cessante per la mancata rivendita del bene.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8322 del 12 aprile 2011
«In tema di danno da ritardata riconsegna dell'immobile locato, la liquidazione equitativa del risarcimento del lucro cessante, per non risultare arbitraria, deve essere fondata su ragioni congrue anche se sommariamente indicate, tra tali ragioni...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5793 del 28 ottobre 1980
«...danno costituito dal lucro cessante, e cioè dal mancato guadagno che l'avente diritto contava di ritrarre dalle cose trasportate, sempre che esso costituisca conseguenza immediata e diretta dell'inadempimento degli obblighi gravanti sul vettore.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1466 del 29 marzo 1978
«Per la liquidazione del danno derivante da perdita o avaria delle cose trasportate non si applica la disciplina stabilita in via generale dell'art. 1223 c.c., neppure nell'ipotesi di dolo o di colpa grave del vettore, bensì la disciplina dell'art....»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1434 del 5 febbraio 1993
«...non è dovuta in ogni caso in cui l'affare non abbia avuto regolare esecuzione, salva l'ipotesi che, a seguito dell'inadempimento del cliente, il preponente abbia conseguito il risarcimento sia del danno emergente che del lucro cessante.»