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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18360 del 6 agosto 2010
«...n. 89), non potendo costituire causa di esenzione da tale responsabilità il solo fatto che sussistano ritardi già accumulati durante il corso del giudizio, giacché il sovrapporsi di nuove dilazioni aggrava le conseguenze dannose dell'illecito.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24039 del 10 novembre 2006
«La responsabilità dei liquidatori di società di capitali prevista dall'art. 2456, secondo comma, ult. parte, c.c. (nel testo anteriore a quello introdotto dall'art. 2, comma 1, D.L.vo 17 gennaio 2003, n. 6 ed ora corrispondente all'art. 2495 c.c....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4057 del 7 aprile 1995
«Nelle obbligazioni da atto illecito il luogo del pagamento non coincide necessariamente con quello ove è sorta l'obbligazione ( forum delicti ), in quanto l'obbligazione di risarcimento dei danni dipendenti da fatto illecito è debito di valore, il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1952 del 21 giugno 1971
«Pertanto nel caso di fatto illecito addebitabile a più persone, il coobbligato escusso dal danneggiato ha diritto di regresso verso gli altri coobbligati nei limiti della misura determinata dalla rispettiva colpa e dall'entità delle conseguenze...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 185 del 22 gennaio 1976
«...di responsabilità extracontrattuale, in quanto, ai sensi dell'art. 1219 secondo comma n. 1 c.c., il debitore del risarcimento del danno cagionato da fatto illecito deve essere ritenuto in mora ( mora ex re ) dal giorno dell'illecito stesso.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4791 del 1 marzo 2007
«A norma dell'art. 2043 c.c., ai prossimi congiunti di un soggetto in giovane età, deceduto in conseguenza del fatto illecito addebitabile ad un terzo (come nel caso di morte conseguente a sinistro stradale fondato su responsabilità altrui),...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9852 del 10 ottobre 1997
«In tema di ristoro del danno patrimoniale derivante dal fatto illecito, istantaneo, l'accertamento delle conseguenze pregiudizievoli verificatesi (perdita subita e mancato guadagno: art. 1223 c.c.), va riferito al momento del fatto causativo del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6794 del 16 giugno 1995
«Il fatto illecito, di carattere istantaneo, posto in essere da chi, nell'edificare un fabbricato, provochi un dissesto statico al fabbricato esistente sul suolo adiacente, produce un danno costituito dalla diminuzione di valore subita dal...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2268 del 3 giugno 1977
«Il risarcimento del danno da fatto illecito ha la funzione di porre il patrimonio del danneggiato nello stesso stato in cui si sarebbe trovato senza l'evento lesivo, e, quindi, trova presupposto e limite nell'effettiva perdita subita da quel...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7631 del 16 maggio 2003
«In tema di risarcimento del danno da fatto illecito extracontrattuale, una volta ritenuta provata dal giudice del merito la sussistenza del mancato guadagno che al danneggiato è stato provocato dal ritardato pagamento della somma liquidatagli a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15676 del 27 luglio 2005
«In tema di risarcimento del danno, quale conseguenza del fatto illecito altrui, è necessaria la dimostrazione, da parte del danneggiato, non solo della potenziale lesività del fatto altrui, ma che tale fatto è stato causa di un danno concreto....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7507 del 4 giugno 2001
«Ne consegue che l'unicità del fatto dannoso richiesta dal ricordato art. 2055 per la legittima predicabilità di una responsabilità solidale tra gli autori dell'illecito deve essere intesa in senso non assoluto, ma relativo al danneggiato,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1484 del 15 febbraio 1994
«Nella liquidazione dei danni per spese future della parte lesa da un fatto illecito extracontrattuale, il giudice deve prima procedere alla rivalutazione delle somme dal momento in cui il danno è stato stimato alla data della sentenza e poi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 556 del 26 febbraio 1974
«L'essere il danneggiato tenuto ad una erogazione futura di denaro a seguito del fatto illecito subito (nella specie per il pagamento, non ancora eseguito, delle prestazioni mediche ed ospedaliere ricevute) costituisce elemento del danno...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15385 del 13 luglio 2011
«Pertanto, nel caso di richiesta risarcitoria per morte da fatto illecito avanzata dal coniuge superstite, quest'ultimo, pur non essendo obbligato a fornire la prova rigorosa dello stabile contributo economico ricevuto dal consorte defunto, non è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5913 del 9 maggio 2000
«In tema di risarcibilità dei danni conseguiti da fatto illecito (o da inadempimento, nell'ipotesi di responsabilità contrattuale) il nesso di causalità va inteso in modo da ricomprendere nel risarcimento anche i danni indiretti e mediati che si...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11629 del 15 ottobre 1999
«In tema di risarcimento del danno, il rapporto tra comportamento ed evento e tra questo e il danno muta a seconda che il danno sia un elemento della fattispecie o un suo effetto e deve conseguentemente distinguersi il nesso che deve sussistere tra...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1690 del 25 gennaio 2008
«Il danno patrimoniale futuro, nel caso di fatto illecito lesivo della persona, è da valutare su base prognostica ed il danneggiato, tra le prove, può avvalersi anche delle presunzioni semplici. Pertanto, provata la riduzione della capacità di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11271 del 15 novembre 1993
«...spesa sostenuta dall'imprenditore per l'acquisto degli strumenti necessari per l'esercizio dell'impresa) non può entrare a far parte del reddito da considerare ai fini della quantificazione del danno risarcibile in conseguenza del fatto illecito.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5675 del 11 giugno 1990
«Nel caso in cui un fatto illecito abbia causato l'invalidità permanente di un piccolo imprenditore che, oltre ad organizzare e dirigere la sua impresa, vi lavori personalmente, l'indennizzo dovuto a titolo di risarcimento del danno non va...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6234 del 18 novembre 1982
«...illecito — che ha la funzione di reintegrare il patrimonio del danneggiato nello stesso stato in cui si sarebbe trovato senza l'evento lesivo — il suo presupposto e limite nell'effettiva perdita subita, da determinare sulla base di un dato certo.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 564 del 13 gennaio 2005
«... nell'ipotesi di illecito determinante l'invalidità permanente di soggetto privo di reddito, in quanto non svolga attività lavorativa e frequenti un corso di studi, il danno da risarcire consiste nel minor guadagno che l'interessato realizzerà...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14678 del 2 ottobre 2003
«Il danno patrimoniale da lucro cessante, per un soggetto privo di reddito e a cui siano residuati postumi permanenti in conseguenza di un fatto illecito altrui, configura un danno futuro, da valutare con criteri probabilistici, in via presuntiva,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2335 del 16 febbraio 2001
«In materia di risarcimento del danno causato da fatto illecito ad un minore che non svolga attività lavorativa, il giudice deve procedere alla liquidazione del danno da lucro cessante facendo ricorso alla presunzione, in base al tipo di attività...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8177 del 6 ottobre 1994
«...più grave comprende quella del reato meno grave, non può essere applicato al campo civilistico, in cui, per il principio che prevede l'integrale ristoro del danno ingiusto, debbono essere risarcite tutte le conseguenze dannose del fatto illecito.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 815 del 20 febbraio 1978
«Al fine della liquidazione del danno derivante ai congiunti di persona deceduta per fatto illecito altrui, la percentuale di scarto fra vita fisica e vita lavorativa, da detrarsi dalla capitalizzazione del reddito annuo, è per sua natura...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 844 del 16 gennaio 2007
«L'obbligo di risarcimento del danno da fatto illecito contrattuale o extracontrattuale ha per oggetto l'integrale reintegrazione del patrimonio del danneggiato; pertanto, nella domanda di risarcimento del danno deve ritenersi implicitamente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4201 del 3 ottobre 1977
«Il principio in base al quale il debito di risarcimento del danno per fatto illecito, quale debito di valore, va liquidato tenendo conto, anche d'ufficio ed in grado d'appello, della svalutazione monetaria verificatasi fra la data del fatto e...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 8520 del 5 aprile 2007
«Il risarcimento del danno da fatto illecito costituisce debito di valore e, in caso di ritardato pagamento di esso, gli interessi non costituiscono un autonomo diritto del creditore, ma svolgono una funzione compensativa tendente a reintegrare il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1215 del 23 gennaio 2006
«...in considerazione, ovvero mediante il riconoscimento di interessi legali sulla somma attribuita, ma a decorrere da una data intermedia, ovvero computando gli interessi sulla somma progressivamente rivalutata anno per anno dalla data dell'illecito.»