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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1057 del 27 maggio 1995
«La particolare gravità delle condizioni di salute, richiesta dal quarto comma dell'art. 275 c.p.p. come presupposto per l'operatività del divieto di custodia cautelare in carcere, va inteso non come assoluta incompatibilità con la detenzione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6304 del 17 gennaio 1996
«Per chi abbia superato l'età di settanta anni, l'incompatibilità con il regime carcerario è presunta dalla legge, senza che sia necessario accertare la sussistenza di infermità particolarmente gravi. Ne consegue che, in tal caso, ogni indagine...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3403 del 11 aprile 1997
«Gli enti fieristici hanno una base ordinamentale espressa da normative dello Stato e delle regioni, da regolamenti, da provvedimenti generali nonché da provvedimenti di autorizzazione e di controllo; d'altro canto svolgono attività contrassegnate...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2683 del 24 maggio 1996
«L'apprezzamento positivo della situazione d'inconciliabilità delle particolari condizioni di salute del condannato, malato di Aids, con il regime carcerario - presunto ex lege quando l'espiazione della pena possa avvenire con verosimile...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2075 del 27 maggio 1998
«In tema di revoca delle misure cautelari, poiché il c.d. giudicato cautelare ne fonda l'irrevocabilità allo stato delle acquisizioni, una nuova istanza non può essere proposta prima che esso si formi, e cioè che sia concluso l'itinerario di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1560 del 18 marzo 1999
«All'archiviazione disposta dal giudice a norma degli artt. 408 e 411 c.p.p. non si applica l'art. 129 c.p.p., che al secondo comma dispone la prevalenza delle cause di declaratoria di non punibilità di natura sostanziale rispetto a quelle connesse...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 23096 del 14 dicembre 2012
«I requisiti di gravità, precisione e concordanza, richiesti dall'art. 2729 c.c. perché gli indizi possano assurgere al rango di prova presuntiva debbono valutarsi con riferimento ai fatti noti, dai quali risalire con deduzioni logiche ai fatti...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 588 del 7 marzo 1996
«In tema di riesame, l'effetto caducatorio della misura cautelare che, in base al combinato disposto del quinto e del decimo comma dell'art. 309 c.p.p., quali novellati dall'art. 16 della L. 8 agosto 1995 n. 332, deriva dalla mancata trasmissione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2890 del 7 agosto 1996
«Non sussiste la legittimazione del P.M. a chiedere il sequestro conservativo a tutela dell'adempimento delle obbligazioni, derivanti da reati tributari nei confronti dell'Amministrazione finanziaria, qualora non sia costituita parte civile e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5601 del 3 febbraio 1994
«L'art. 316, comma primo, c.p.p. riconosce all'Erario dello Stato, per la qualità pubblicistica degli interessi che vi fanno capo, una sorta di tutela anticipata attribuendo al P.M. il potere di chiedere, esercitata l'azione penale ed ancor prima...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1468 del 23 febbraio 1993
«...garantire il pagamento della pena pecuniaria, delle spese del procedimento e di ogni altra somma dovuta all'Erario dello Stato; la parte civile può chiedere la stessa cautela per il soddisfacimento delle obbligazioni civili conseguenti al reato.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2686 del 12 giugno 2000
«Il P.M. non è legittimato a chiedere il sequestro conservativo per somme dovute a titolo di risarcimento dei danni in favore della parte civile, essendo l'organo dell'accusa facultato, sul punto, unicamente a richiedere la misura cautelare ex art....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 995 del 11 giugno 1996
«L'art. 316 c.p.p. riconosce infatti all'Erario una sorta di tutela anticipata attribuendo al P.M. il potere di chiedere, una volta esercitata l'azione penale, il sequestro anche prima ed indipendentemente dal fatto che l'amministrazione dello...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3131 del 4 novembre 1997
«In sede di riesame dei provvedimenti di sequestro il potere di integrazione da parte del tribunale della libertà non incontra limiti. Nel provvedimento di sequestro è infatti indispensabile indicare, sia pure in maniera sommaria e approssimativa,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1228 del 4 marzo 1993
«Atteso il principio per cui, a parità di effetti di diverse cause di estinzione del reato, opera quella di dette cause che sia sorta per prima, deve ritenersi prevalente l'amnistia propria rispetto alla remissione di querela quando quest'ultima...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6208 del 26 giugno 1997
«Anche per i reati imputati ai sensi dell'art. 40 cpv. l'elemento psicologico si configura secondo i principi generali, sicché è sufficiente che il «garante» abbia conoscenza dei presupposti fattuali del dovere di attivarsi per impedire l'evento e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 42067 del 17 ottobre 2001
«La sanzione pecuniaria prevista dall'art. 616 c.p.p. per il caso di ritenuta inammissibilità del ricorso per cassazione non è soggetta alla prescrizione quinquennale prevista dall'art. 28 della legge 24 novembre 1981 n. 689 per le sanzioni...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 24443 del 14 luglio 2006
«...conseguenti all'ordine di ripristinazione degli atti dichiarati falsi, seppure impartito già dal giudice della cognizione, rientrano nelle attribuzioni del giudice dell'esecuzione, che procede con anticipazione delle spese a carico dell'Erario.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 20337 del 21 ottobre 2005
«Nel giudizio promosso nei confronti del Ministero della giustizia da un aiutante ufficiale giudiziario, allo scopo di ottenere il pagamento dei compensi maturati per lo svolgimento della sua attività, l'amministrazione convenuta non può far...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6389 del 26 giugno 1996
«Al fine di affermare la responsabilità del cosiddetto autore mediato ai sensi dell'art. 48 c.p., occorre avere riguardo all'atteggiamento psichico di quest'ultimo non soltanto circa la sussistenza del dolo del reato commesso dall'ingannato (nel...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5513 del 13 maggio 1978
«Ai fini del delitto di atti osceni la cella carceraria è luogo aperto al pubblico. Infatti, per luogo aperto al pubblico deve intendersi quell'ambiente anche ad accessibilità non generalizzata e libera per tutte le persone che vogliano...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21307 del 7 giugno 2005
«...somme rilevanti costituisce atto di disposizione da parte dell'Erario, sub specie di rinuncia all'esazione dell'importo dovuto, con evidente nocumento patrimoniale in diretta dipendenza causale dagli artifici o raggiri posti in essere dall'agente.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6825 del 16 febbraio 2007
«...rivendita, l'IVA dovuta per l'importazione, per versarla quindi all'Erario; adempimento, questo, che, però, risultava sistematicamente omesso, in quanto le relative somme venivano incamerate dagli effettivi destinatari delle merci importate).»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 44446 del 4 novembre 2013
«In tema di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640 bis cod. pen.), la confisca del profitto non può essere disposta nel caso di restituzione integrale all'erario della somma anticipata dallo Stato, giacché tale...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 657 del 22 gennaio 1987
«Commette furto, e non appropriazione indebita, il detenuto che evade indossando indumenti dell'amministrazione penitenziaria, poiché egli ha la mera detenzione, e non il possesso, degli indumenti che indossa e di cui gli è consentito l'uso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1472 del 4 dicembre 1986
«Nel sistema delle partecipazioni statali deve essere attribuita natura privatistica al rapporto intercorrente tra gli enti pubblici di gestione e le società per azioni di cui tali enti si avvalgano per la realizzazione completa dei relativi fini....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 107 del 3 marzo 1997
«In tema di coltivazione di cave la competenza esclusiva riconosciuta alla regione dallo statuto speciale della Regione Siciliana (art. 14 lett. f, e lett. h) non menoma le competenze del giudice penale in materia di tutela ambientale. Per tale...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5928 del 5 novembre 1980
«Nelle controversie in materia di previdenza ed assistenza obbligatoria, il lavoratore non è soggetto all'anticipazione delle spese per atti disposti dal giudice (nella specie, consulenza tecnica d'ufficio), dovendo le stesse o essere addossate...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10099 del 17 aprile 2008
«In caso d'intervenuta sentenza di revoca del fallimento, in assenza di colpa del creditore istante e con conseguente imposizione a carico dell'erario delle spese della procedura, nella vigenza dell'art. 21, secondo comma, legge fall., attualmente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12411 del 25 maggio 2006
«In caso di revoca della dichiarazione di fallimento, mentre la liquidazione del compenso dovuto al curatore spetta al tribunale già preposto alla procedura, il quale, ai sensi dell'art. 21 della legge fall., vi provvede con decreto non soggetto a...»