-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21856 del 18 novembre 2004
«Anche nel rito del lavoro, il giudizio di appello — in relazione al principio di corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato cui fa riscontro quello del tantum devolutum quantum appellatum — ha per oggetto la controversia decisa dalla sentenza...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9069 del 2 maggio 2005
«In mancanza di espressa previsione in deroga alle disposizioni generali (quale quella prevista per il ricorso per cassazione dall'art. 134 att. c.p.c., non suscettibile di applicazione analogica) il deposito presso la cancelleria a mani del...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 899 del 14 dicembre 1999
«Nel rito della cause di lavoro la mancata produzione della sentenza impugnata, in sede di deposito del ricorso in appello, non determina l'automatica declaratoria dell'improcedibilità del gravame, ai sensi dell'art. 348, secondo comma, c.p.c., ma...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 25229 del 30 novembre 2009
«In tema di processo del lavoro, non esistendo in grado di appello una fase istruttoria e non essendovi, quindi, alcun giudice istruttore, ma solo un relatore, non è applicabile il principio dell'immutabilità del giudice sancito dall'art. 174...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1807 del 23 febbraio 1994
«In tema di proposizione dell'appello secondo il rito del lavoro, ciò che fa sorgere a carico dell'appellante — che abbia tempestivamente depositato il ricorso presso la cancelleria del giudice adito — l'onere di notificazione, al fine di...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20613 del 9 settembre 2013
«Nel giudizio di appello soggetto al rito del lavoro, il vizio della notificazione omessa o inesistente è assolutamente insanabile e determina la decadenza dell'attività processuale cui l'atto è finalizzato (con conseguente declaratoria in rito di...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6841 del 29 luglio 1996
«Nelle controversie soggette al rito del lavoro, la proposizione dell'appello si perfeziona, ai sensi dell'art. 435 c.p.c., con il deposito, nei termini previsti dalla legge, del ricorso nella cancelleria del giudice ad quem, che impedisce ogni...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5555 del 15 maggio 1993
«Ove nella copia del decreto ex art. 435 c.p.c., notificata con il ricorso tempestivamente depositato per la riassunzione del giudizio di rinvio nel rito del lavoro, manchi l'indicazione della data di fissazione dell'udienza di discussione, il...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1104 del 29 gennaio 1993
«Con riguardo a giudizio soggetto a rito del lavoro, nell'ipotesi in cui l'atto di appello, dopo essere stato tempestivamente depositato, sia stato notificato alla parte vittoriosa personalmente e non presso il procuratore costituito (non avendo...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1093 del 3 febbraio 1994
«Nel giudizio di appello secondo il rito del lavoro, l'inosservanza del termine dilatorio a comparire (cosiddetto spatium deliberandi) previsto dall'art. 435, terzo comma, c.p.c. non determina nullità dell'atto contenente l'editio actionis, o...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6663 del 5 aprile 2004
«Nel processo del lavoro, le parti concorrono a delineare la materia controversa, di talché, ove i fatti costitutivi del diritto dedotto dal ricorrente non siano oggetto di specifica contestazione da parte del resistente (costituito), i fatti...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2026 del 13 febbraio 2012
«Il principio per cui la prima impugnazione costituisce il processo nel quale debbono confluire le eventuali impugnazioni di altri soccombenti, sicché l'appello principale successivo ad altro appello si converte in appello incidentale, è principio...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6194 del 2 giugno 1995
«Dopo la costituzione in giudizio dell'appellante principale, la quale nel rito del lavoro si perfeziona con il deposito del ricorso (art. 434 c.p.c.) la notifica allo stesso dell'appello incidentale deve essere eseguita presso il procuratore...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2348 del 12 aprile 1980
«...posti in essere che restano in vita fino al passaggio in giudicato della sentenza di riforma. Questo principio si applica sia agli atti del processo esecutivo sia a quelli di parte che costituiscono spontanea esecuzione della decisione riformata.»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10615 del 19 luglio 2002
«I trattamenti di pensione corrisposti dallo stesso datore di lavoro, e non da un centro autonomo di imputazione di un distinto rapporto previdenziale, hanno natura di retribuzione differita, anche se della prestazione sia beneficiario iure proprio...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5971 del 15 giugno 1998
«Esulano invece dall'ambito di applicazione di suddetto articolo e sono assoggettate alle regole ordinarie del processo le controversie relative a forme di assicurazione privata liberamente assunte a favore di determinate categorie di lavoratori in...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3310 del 8 aprile 1994
«Pertanto, da tali controversie — come da quelle previste dal secondo comma dello stesso articolo (che si riferisce a forme di previdenza o assistenza previste, anziché da norme, da contratti o accordi collettivi) — esula (con conseguente...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 499 del 13 gennaio 2009
«Ne consegue che l'accertamento della natura industriale dell'attività imprenditoriale effettuato in una controversia relativa al diritto agli sgravi contributivi fa stato nella successiva causa relativa alla fiscalizzazione degli oneri sociali,...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8026 del 21 maggio 2003
«Il credito vantato dal lavoratore nei confronti del datore di lavoro per le somme trattenute sullo stipendio e versate all'Inps a titolo di contribuzione previdenziale, nel caso in cui sia accertata l'insussistenza del debito previdenziale, ha...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8175 del 16 giugno 2001
«In merito a tale ultima eventualità, il credito azionato dal lavoratore ha natura retributiva sicché, da un lato, ad esso si applicano la prescrizione quinquennale ex art. 2948, n. 4 c.c. e l'art. 429 c.p.c. in materia di interessi e rivalutazione...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 15719 del 8 novembre 2002
«Infatti, anche dopo le suddette innovazioni normative, il trattamento pensionistico dei menzionati lavoratori è posto a carico di un apposito Fondo che continua ad essere alimentato parzialmente dallo Stato il quale, ai sensi dell'art. 210, ultimo...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12540 del 14 dicembre 1998
«In tema di divorzio, l'art. 13 della legge 6 marzo 1987, n. 74, sostituendo l'art. 9 della legge 1 dicembre 1970, n. 898 (come riformulato dall'art. 2 della legge 1 agosto 1978, n 436), ha introdotto un regime radicalmente diverso, sia sul piano...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12283 del 3 dicembre 1998
«A tutte le ipotesi di pensione è applicabile il principio secondo cui il provvedimento di concessione della pensione emesso dall'Inps non è atto costitutivo del diritto dell'assicurato a percepire la pensione — in quanto tale diritto, collegato ad...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2423 del 26 febbraio 1993
«Le controversie aventi ad oggetto domande proposte da dipendenti della soppressa O.N.M.I., trasferiti ad enti locali, per conseguire l'indennità di anzianità, in relazione all'attività lavorativa svolta alle dipendenze dell'ente soppresso, sono...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 167 del 10 gennaio 1991
«In materia di prestazioni accessorie erogate da enti pubblici non economici a favore dei dipendenti che cessano dal servizio, la giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo, cui, a norma dell'art. 7, comma secondo, della L. 6 dicembre 1971,...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17438 del 12 ottobre 2012
«A tal fine il giudice, oltre a consentire all'assicurato di esperire i mezzi di prova ammissibili e ritualmente dedotti, è tenuto a valutare le conclusioni probabilistiche del consulente tecnico in tema di nesso causale, facendo ricorso ad ogni...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17971 del 2 agosto 2010
«La domanda di mero accertamento della natura professionale dell'infortunio, nonché, specificamente, della sussistenza del nesso di causalità tra infortunio e prestazione lavorativa (in assenza di una inabilità permanente residuata e...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8828 del 20 agosto 1993
«La domanda, proposta dal lavoratore contro il datore di lavoro, volta a conseguire il risarcimento del danno (differenziale rispetto a quanto erogato dall'Inail) sofferto per la mancata adozione, da parte dello stesso datore, delle misure previste...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1391 del 23 febbraio 1990
«La controversia promossa dall'Inail nei confronti del datore di lavoro, ai sensi degli artt. 10 e 11 del D.P.R. 30 giugno 1965, n. 1124, per il recupero di quanto erogato al lavoratore assicurato in conseguenza di infortunio, attiene a diritti...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11551 del 10 luglio 2012
«Il soggetto che sia già titolare di rendita per infortunio sul lavoro o malattia professionale e che intenda, in relazione a diverso e successivo evento assicurato, ottenere la costituzione di una rendita unica, ai sensi dell'art. 80 del d.p.r. 30...»