-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4399 del 17 maggio 1997
«Poiché lo scopo della notificazione degli atti divocatio in ius è quello di attuare il principio del contraddittorio, tale finalità è raggiunta con la costituzione in giudizio del destinatario dell'atto, rimanendo conseguentemente sanato con...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13163 del 5 giugno 2007
«L'applicazione del principio secondo cui i vizi della iscrizione a ruolo non determinano alcuna nullità del procedimento e sono in ogni caso sanati per raggiungimento dello scopo dell'atto allorquando le altre parti abbiano comunque avuto la...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3355 del 7 aprile 1987
«Il giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo non costituisce un processo autonomo, completamente avulso e separato dal procedimento sommario di ingiunzione, ma solo l'ulteriore sviluppo, sia pure eventuale, della fase monitoria, caratterizzato...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12706 del 18 ottobre 2001
«Posto che, ai sensi dell'art. 166 c.p.c., la costituzione del convenuto in autonomi e separati processi non può che avvenire con separate comparse di risposta, in via eccezionale, qualora dalle risultanze e dagli atti del processo emerga che il...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12363 del 5 dicembre 1998
«Il difetto di procura del convenuto non incide sulla regolarità del contraddittorio, ma rileva unicamente ove la non rituale presenza del convenuto nel processo abbia recato pregiudizio all'attore (nella specie, per la condanna alle spese che...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4381 del 23 febbraio 2009
«L'onere di provare la qualità di erede, gravante sul soggetto che agisce in giudizio in tale qualità, viene meno quando la controparte abbia tardivamente sollevato eccezioni in proposito, dopo avere accettato il contraddittorio senza alcuna...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16066 del 15 novembre 2002
«Nel giudizio di divorzio l'attribuzione dell'assegno divorzile è subordinata, alla domanda di parte, la quale va conseguentemente formulata — conformemente ai principi della domanda e del contraddittorio — nel rispetto degli istituti processuali...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3116 del 12 aprile 1990
«Le domande riconvenzionali — anche se tardivamente proposte (nella specie, in sede di precisazione dalle conclusioni), anziché con la comparsa di risposta, come richiede l'art. 167 c.p.c. — sono tuttavia ammissibili qualora la controparte non ne...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 28464 del 19 dicembre 2013
«La violazione delle norme sulla notificazione della citazione e la inosservanza delle disposizioni sulla regolare costituzione del contraddittorio nei confronti di un convenuto costituiscono eccezioni "de iure tertii", che non possono essere...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13528 del 11 giugno 2009
«I vizi dell'iscrizione della causa a ruolo, ed in particolare quelli che si risolvano in un errore materiale nell'indicazione del nome dell'attore, riportato nel ruolo generale degli affari civili o nella rubrica alfabetica tenuta dal cancelliere,...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 40701 del 14 novembre 2001
«In tema di sospensione dei termini della custodia cautelare per la particolare complessità del dibattimento, il giudice non può decidere sulla sola istanza del pubblico ministero, ma deve sentire anche il difensore o comunque porlo nella...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8444 del 25 ottobre 1998
«Negli uffici di conciliazione ai quali sono addetti più magistrati, la costituzione in giudizio delle parti nella udienza alla quale la causa sia stata rinviata d'ufficio, perché nel giorno indicato in citazione per la comparizione delle parti...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4011 del 7 luglio 1999
«Ai fini della durata della custodia cautelare, come disciplinata nell'art. 305, comma primo, c.p.p., il «tempo assegnato per l'espletamento della perizia» non scade con il deposito di cancelleria degli elaborati, ma solo nel momento in cui, nel...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26773 del 18 dicembre 2009
«Il rispetto del diritto fondamentale ad una ragionevole durata del processo (derivante dall'art. 111, secondo comma, Cost. e dagli artt. 6 e 13 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali) impone al giudice (ai...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 440 del 12 gennaio 2009
«Al verbale di udienza, sia essa pubblica o camerale, deve attribuirsi fede privilegiata, fino a querela di falso, sia della provenienza dal cancelliere che lo redige e degli atti da questi compiuti, sia dei fatti che egli attesta essere avvenuti...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 34105 del 18 settembre 2001
«In tema di proroga della custodia cautelare, dovendosi interpretare l'art. 305, comma 2, c.p.p. (in linea con orientamenti già espressi dalla Corte costituzionale) nel senso che, pur essendo inapplicabile, per ragioni di urgenza, la procedura...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5214 del 8 aprile 1997
«La decisione del giudice per le indagini preliminari sulla richiesta del pubblico ministero di proroga dei termini della custodia cautelare non deve essere adottata con le forme previste dall'art. 127 c.p.p., in quanto a tale procedura l'art. 305...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4327 del 19 settembre 1995
«In tema di proroga della custodia cautelare, l'art. 305, comma 2, c.p.p. non prevede un particolare modulo procedimentale per realizzare il contraddittorio tra il pubblico ministero e il difensore dell'interessato, i quali, peraltro, debbono...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2848 del 23 agosto 1994
«Ai fini della decisione della richiesta di proroga della custodia cautelare il giudice non è tenuto all'osservanza delle forme e dei termini previsti dall'art. 127 c.p.p. per il procedimento in camera di consiglio, che va seguito solo ove la legge...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 687 del 11 giugno 1994
«La decisione sulla richiesta di proroga della custodia cautelare non presuppone — in entrambe le ipotesi di cui all'art. 305 c.p.p. — l'osservanza delle forme previste dall'art. 127 dello stesso codice. Il diritto di difesa dell'indagato è,...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4246 del 23 novembre 1993
«In tema di proroga della custodia cautelare, la legge non impone l'osservanza di termini o di procedure inderogabili e tassativi, richiedendo soltanto che il difensore (non anche l'indagato) sia sentito sull'oggetto della richiesta di proroga; e...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1746 del 11 agosto 1993
«L'art. 305 c.p.p. non prevede il deposito di ulteriori atti rispetto alla richiesta del P.M. di proroga della custodia cautelare, ed è pertanto sulle circostanze adeguatamente specificate in essa che i difensori debbono argomentare per contestare...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 801 del 20 febbraio 1978
«La sostituzione del giudice istruttore e relatore, di cui all'art. 174, secondo comma, c.p.c., può essere disposta anche all'udienza di discussione, senza che ciò costituisca motivo per la riapertura della fase istruttoria ovvero concreti...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10037 del 1 agosto 2000
«La sostituzione del giudice, disposta ai sensi dell'art. 174, secondo comma, c.p.c., non è indicata tra gli atti da comunicare al contumace ai sensi dell'art. 292 c.p.c., e pertanto l'omissione di tale comunicazione non vìola il principio del...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10394 del 3 dicembre 1994
«La mancata comunicazione dell'ordinanza di sostituzione del giudice nella fase istruttoria e del rinvio dell'udienza comporta la violazione del principio del contraddittorio e, quindi, la nullità degli atti compiuti successivamente. Detta nullità,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20581 del 21 ottobre 2004
«La finalità alla quale è ispirata la sequenza temporale di cui agli artt. 180, 183 e 184 c.p.c., con il connesso sistema delle preclusioni, è costituita dall'esigenza di assicurare il contraddittorio ed il diritto di difesa, restando nella...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14039 del 4 giugno 2013
«La previsione di cui all'art. 184, quarto comma, cod. proc. civ., secondo cui il giudice indica alle parti le questioni rilevabili di ufficio delle quali ritiene opportuna la trattazione, sebbene dettata per la prima udienza, è espressiva di un...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6051 del 12 marzo 2010
«In tema di violazione del principio del contraddittorio, l'omessa indicazione alle parti, ad opera del giudice, di una questione rilevabile d'ufficio, sulla quale si fondi la decisione, comporta la nullità della sentenza per violazione del diritto...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9522 del 20 aprile 2007
«Le variazioni puramente quantitative del petitum che non alterino i termini sostanziali della controversia e non introducano nuovi temi di indagine, non sono vietate, perché non comportano alcuna violazione del principio del contraddittorio, né...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6638 del 22 maggio 2000
«Ai sensi dell'art. 233 c.p.c. il giuramento è ritualmente deferito, durante la fase istruttoria della causa, con atto sottoscritto dalla sola parte.»