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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12551 del 29 marzo 2002
«È abnorme il provvedimento del giudice dell'udienza preliminare che dichiari la nullità della formulazione del capo di imputazione, eseguita dal P.M. su ordine del giudice che non aveva accolto la richiesta di archiviazione, sul rilievo...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3458 del 2 febbraio 2005
«Il giudice, secondo il principio del libero convincimento, nel valutare l'impedimento a comparire all'udienza addotto dall'imputato (articolo 420 ter del c.p.p.), ben può disattendere, senza neppure l'obbligo di disporre accertamenti fiscali e con...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 875 del 10 gennaio 2002
«...to. Ne consegue che in tale ipotesi la data del rinvio a giudizio rimane ancorata a quella della predisposizione del verbale, mentre la successiva redazione dell'atto rappresenta una mera trascrizione di quest'ultimo ed è priva di autonomo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4603 del 8 febbraio 2011
«Si applicano le disposizioni dell'art. 69 c.p." - e, pertanto, del giudizio di bilanciamento tra le varie circostanze, in quanto il novellato art. 157 c.p., introdotto con L. n. 251 del 2005, - che, in linea di principio, esclude rilievo alle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5401 del 8 maggio 2000
«In quest'ultimo caso non può avere alcun rilievo la circostanza che il giudice non abbia disposto la ricognizione, quale disciplinata dagli artt. 231 ss. c.p.p., sempre che egli abbia esternato sul punto i criteri di inferenza che abbiano fatto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3855 del 10 novembre 1992
«Il che comporta che la fonte di prova deve avere idoneità ad essere valutata positivamente ai fini di un'ipotesi di affermazione di responsabilità dell'eventualmente rinviato a giudizio e che, a tal fine, occorre, da parte del giudice per le...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5709 del 4 giugno 1993
«Il requisito probatorio necessario per l'instaurazione del giudizio immediato e quello richiesto per il giudizio abbreviato sono tra loro distinti, dal momento che la prova evidente, idonea all'accoglimento - da parte del giudice - della richiesta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2950 del 20 maggio 1999
«Ne consegue che è illegittima la decisione che modifica l'originaria contestazione ex artt. 1 e 2 della legge n. 895 del 1967 in reato ex art. 697 c.p., sul rilievo dell'impossibilità, per l'imputato, di rendersi conto della natura della cartuccia...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3251 del 5 gennaio 2000
«Deve ritenersi viziata da violazione di legge ed illogicità manifesta la sentenza con la quale il Gip, applicando la pena su richiesta delle parti, dichiari compensate integralmente le spese nei confronti della parte civile, sul rilievo che,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1829 del 6 maggio 2000
«Qualora con la sentenza di applicazione della pena su richiesta non sia stata dichiarata la falsità di atti o documenti, tale dichiarazione può essere pronunciata, ai sensi dell'art. 675, comma 1, c.p.p., in sede esecutiva solo a condizione che...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 2618 del 20 settembre 1990
«...tra P.M. e imputato. La richiesta formulata dalla difesa prima della decisione di concessione dei doppi benefici di legge, sul rilievo che il diritto di libertà dell'imputato non potrebbe essere delegato ad alcuno se non mediante procura...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4883 del 3 febbraio 2003
«È abnorme il provvedimento con il quale il G.I.P., dopo avere rigettato la richiesta di emissione di decreto penale di condanna e avere disposto la restituzione degli atti al Pubblico Ministero, dichiari inammissibile la subordinata richiesta di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 18 del 25 ottobre 1995
«Ai sensi dell'art. 37 c.p.p., il giudice può essere ricusato soltanto dalla parte, per cui è da escludere un'autonoma parallela legittimazione del difensore il quale, pur potendo validamente proporre l'atto di ricusazione, deve avere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2806 del 31 maggio 2000
«Nella interpretazione dell'art. 464, comma 5, c.p.p., si deve infatti attribuire rilievo al dato sostanziale della identità dell'addebito mosso agli imputati rispetto al dato formale rappresentato dalla separazione delle relative posizioni in sede...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 20115 del 29 aprile 2004
«Il giudice delle indagini preliminari investito di opposizione a decreto penale di condanna non può emettere de plano sentenza di non luogo a procedere ai sensi dell'art. 129 c.p.p., in quanto l'esigenza di immediatezza nella declaratoria di una...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 809 del 21 gennaio 1999
«In tema di questioni preliminari, le espressioni “subito dopo compiuto per la prima volta l'accertamento della costituzione delle parti” e “sono decise immediatamente” di cui all'art. 491 c.p.p. hanno il significato di imporre alle parti...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1759 del 12 febbraio 1999
«L'ordinanza del giudice che interrompa la discussione ex art. 507 e 523, comma 6, c.p.p. e disponga l'acquisizione dei verbali di constatazione del reato (nella specie utilizzazione di fatture emesse per operazioni inesistenti) al fine di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 25898 del 8 luglio 2002
«In tema di «giusto processo», la disciplina transitoria dettata dall'art. 1, comma 2, del decreto legge 7 gennaio 2000 n. 2, convertito dalla legge 25 febbraio 2000 n. 35, e dall'art. 26, comma 4, della legge 1 marzo 2001 n. 63, secondo cui le...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6208 del 26 giugno 1997
«Qualora nella sentenza di condanna i fatti di reato (nella specie omessa annotazione di corrispettivi nelle scritture contabili, omessa dichiarazione dei redditi ai fini delle imposte dirette e ai fini Iva, omessa dichiarazione di sostituto di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1708 del 14 febbraio 2000
«Il giudice dibattimentale non può trasmettere gli atti al pubblico ministero sul rilievo che il fatto commesso dall'imputato è diverso da quello contestatogli e, nello stesso tempo, assolvere da quest'ultimo l'imputato, giacché il successivo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 156 del 8 marzo 1994
«Ne consegue che il giudice di appello (che ai sensi dell'art. 597 c.p.p. può dare al fatto una definizione giuridica diversa), ben può trasmettere gli atti con ordinanza al P.M. per la contestazione dell'aggravante ai sensi del secondo comma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10137 del 25 settembre 1998
«... L'agente è quindi punibile per reato istantaneo senza che abbia nessun rilievo l'ininterrotta protrazione dell'inattività individuale, giacché la legge non riconosce alcuna efficacia giuridica a detta persistenza e nemmeno all'eventuale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5097 del 19 maggio 1993
«Il principio dell'immutabilità del giudice, sancito dall'art. 525, secondo comma, c.p.p., è rispettato ogni qualvolta la sentenza sia deliberata dal giudice che ha partecipato interamente al dibattimento, svolgendo la relativa istruttoria. (Nella...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 36642 del 11 ottobre 2005
«È censurabile per difetto di motivazione la sentenza di assoluzione pronunciata ai sensi dell'art. 530, comma 2, c.p.p., nella quale non si indichino ragioni atte a giustificare il mancato accoglimento della sollecitazione rivolta dal pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 2110 del 23 febbraio 1996
«Il delitto di calunnia può essere commesso non solo nella forma diretta, cioè attraverso una denuncia presentata all'autorità giudiziaria, ma anche in forma indiretta, cioè attraverso una segnalazione del fatto-reato a un'altra autorità che a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7217 del 5 agosto 1997
«Nel regime antecedente all'entrata in vigore degli artt. 193 e 237 del nuovo codice della strada approvato con D.L. 30 aprile 1992, n. 285, le macchine agricole, alla luce della letterale disposizione di cui all'art. 5 della L. n. 990 del 1969,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3772 del 31 marzo 1994
«Ai fini dell'assolvimento dell'obbligo della motivazione in ordine al diniego della concessione delle attenuanti generiche, il giudice non è tenuto a prendere in considerazione tutti gli elementi prospettati dall'imputato, essendo sufficiente che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2389 del 14 ottobre 1992
«Perché venga integrato l'elemento soggettivo del reato di calunnia nessun rilievo assumono — almeno in linea di massima — i motivi a delinquere. I detti motivi, peraltro, possono acquistare valore sintomatico ai fini della valutazione della prova...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3824 del 19 novembre 1994
«...controllore. Del resto a simile risultato converge anche il rilievo che, ove gli elementi raccolti siano ritenuti sufficienti in ordine alla diversa ipotesi di reato, il Gip ben può immediatamente disporre la formulazione della diversa...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 27614 del 12 luglio 2007
«... Per la corretta delimitazione dell'ambito operativo del principio intertemporale, occorre aver riguardo al tipo di atto processuale che viene in rilievo e, nella specie, il momento rilevante è quello della pronuncia della sentenza. (Mass....»