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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22186 del 20 ottobre 2009
«Il diritto di ogni cittadino di difendersi da sé o con il ministero di un difensore in ogni stato e grado di giudizio, previsto dall'art. 6 della C.E.D.U., non comprende la facoltà della parte che abbia già nominato il proprio difensore di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9445 del 20 aprile 2007
«Nel procedimento per la dichiarazione di fallimento, alla convocazione del debitore in camera di consiglio si applica il principio di libertà delle forme proprio dei procedimenti camerali e la stessa è viziata solo se non abbia consentito al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6473 del 3 novembre 1983
«L'esigenza di assicurare l'esercizio del diritto di difesa dello imprenditore prima della dichiarazione di fallimento deve essere soddisfatta sul piano sostanziale e non formale, nel senso che essa non postula necessariamente che il debitore...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16356 del 20 agosto 2004
«Infatti, un tale giudizio, se presenta un certo grado di officiosità e attribuisce al giudice il potere-dovere di riscontrare, anche d'ufficio, la sussistenza dello stato d'insolvenza e di ogni altro presupposto del fallimento, avvalendosi di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3330 del 7 marzo 2002
«L'assenza di interesse ad agire, richiesto per qualsiasi domanda dall'art. 100 c.p.c. è rilevabile anche d'ufficio in ogni stato e grado del procedimento, poiché costituisce un requisito per la trattazione del merito della domanda; pertanto, la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 486 del 20 gennaio 1998
«La società aveva, pertanto, convenuto il notaio in giudizio per il risarcimento dei danni — nonostante il mutuo stesso risultasse garantito da iscrizione ipotecaria di secondo grado — vedendosi, per l'effetto, riconosciuto dai giudici di merito...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6525 del 16 luglio 1997
«Il creditore che abbia ottenuto sentenza di condanna del debitore ha esaurito il diritto di azione e non può, per difetto di interesse rilevabile anche d'ufficio in ogni stato e grado del processo, richiedere ulteriormente un decreto ingiuntivo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1291 del 30 gennaio 2012
«Ne consegue che nella indicata ipotesi l'intervento del terzo nel giudizio può esser disposto in corso di causa ex art. 107 c.p.c. solo dal giudice di primo grado nell'esercizio di un potere discrezionale ed insindacabile, ma qualora l'ordine...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10023 del 25 maggio 2004
«Con riguardo a procedimento pendente alla data del 30 aprile 1995, per il quale viene in considerazione il regime normativo anteriore alla novella del codice di rito di cui alla legge n. 353 del 1990 e successive modificazioni, ove la causa venga...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8473 del 2 agosto 1995
«... La sentenza fu confermata in grado d'appello, con decisione impugnata per cassazione dal solo amministratore, nella sua qualità di chiamato in causa per ordine del giudice. In applicazione del principio di diritto di cui alla massima, la S.C....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 596 del 24 gennaio 1980
«...quest'ultimo ove questi non sia più nel possesso o nella detenzione del bene. E, pertanto, ove tale terzo sia stato estromesso dal giudizio di primo grado, il contraddittorio non deve essere integrato nei suoi confronti a norma dell'art. 331...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2459 del 27 marzo 1990
«Il successore a titolo particolare che ai sensi dell'art. 111 c.p.c. intervenga nel processo in fase d'appello si inserisce nella controversia quale è stata impostata in primo grado e non può proporre domande nuove al di fuori, eventualmente di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14581 del 22 giugno 2007
«Le eccezioni in senso lato, ovvero rilevabili anche d'ufficio, qualora coinvolgano un interesse pubblico in campo processuale (quali le eccezioni di giudicato) possono essere rilevate addirittura in ogni stato e grado del processo, ma se sono...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11108 del 15 maggio 2007
«Posto, in generale, il principio secondo cui tutte le ragioni che possono condurre al rigetto della domanda per difetto delle sue condizioni di fondatezza, o per la successiva caducazione del diritto con essa fatto valere, possono essere rilevate...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16621 del 19 giugno 2008
«Il potere del giudice di rilevare d'ufficio la nullità (o l'inesistenza ) di un contratto, in base all'art. 1421 c.c., va coordinato con il principio della domanda fissato dagli artt. 99 e 112 c.p.c., nel senso che solo se sia in contestazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2468 del 6 febbraio 2006
«L'eccezione di interruzione della prescrizione integra un'eccezione in senso lato e non in senso stretto e, pertanto, può essere rilevata d'ufficio dal giudice sulla base di elementi probatori ritualmente acquisiti agli atti, con l'effetto che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11837 del 22 maggio 2007
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 112 c.p.c., in relazione agli artt. 24 e 111 Cost., nella parte in cui consente il rilievo d'ufficio della questione attinente alla legittimazione ad agire in ogni...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6191 del 29 marzo 2004
«Il potere del giudice di dichiarare d'ufficio la nullità ex art. 1421 c.c. va coordinato col principio della domanda fissato dagli artt. 99 e 112 c.p.c., con la conseguenza che soltanto se sia in contestazione l'applicazione o l'esecuzione di un...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13014 del 14 luglio 2004
«Incorre nel vizio di ultrapetizione il giudice di appello che esamini una questione non espressamente prospettata nei motivi d'appello, che non possa ritenersi tacitamente proposta, non essendo in rapporto di necessaria connessione con quelle...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9526 del 8 settembre 1999
«Sicché, quando l'appello sia stato diretto ad ottenere la condanna ad una prestazione (divisibile) in misura maggiore di quella riconosciuta dal giudice di primo grado, la mancata impugnazione della parte condannata produce un effetto preclusivo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25218 del 29 novembre 2011
«Ai fini della specificità dei motivi d'appello richiesta dall'art. 342 c.p.c., l'esposizione delle ragioni di fatto e di diritto, invocate a sostegno del gravame, possono sostanziarsi anche nella prospettazione delle medesime ragioni addotte nel...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20715 del 22 novembre 2012
«In base all'art. 100 dello Statuto della Regione Trentino-Alto Adige, diretto a tutelare una minoranza linguistica territoriale, soltanto "i cittadini di lingua tedesca della provincia di Bolzano" hanno la facoltà di usare la loro lingua nei...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1916 del 27 gennaio 2011
«Con riguardo alla speciale normativa sulla lingua nei procedimenti giurisdizionali nella Regione Trentino Alto Adige nel processo civile, l'art. 23 bis del d.p.r. 15 luglio 1988, n. 574, che prevede la nullità rilevabile d'ufficio in ogni stato e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2748 del 25 febbraio 2002
«Nei procedimenti previsti dalla Convenzione de L'Aja 25 ottobre 1980 (ratificata e resa esecutiva con la legge 15 gennaio 1994, n. 64) in tema di illecita sottrazione di minori, non è necessaria la nomina d'ufficio di un interprete di fiducia per...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16403 del 13 luglio 2010
«Pertanto il deposito dell'atto contenente la procura "ad litem", (nella specie consistente nella copia conforme all'originale del decreto ingiuntivo notificato all'opponente) alla prima udienza di comparizione non incide sulla validità della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10731 del 3 agosto 2001
«Conseguentemente esso, in tali casi, non è suscettibile di impugnazione innanzi al giudice di grado superiore (nella specie, la S.C., in forza di detto principio, ha confermato la pronuncia di inammissibilità di un appello proposto avverso...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4866 del 1 marzo 2007
«Peraltro, nel caso in cui non sussista in concreto violazione di detto principio per effetto della spontanea partecipazione del predetto difensore all'udienza successivamente fissata senza che la cancelleria abbia provveduto al relativo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7820 del 10 agosto 1998
«La notifica a due persone mediante consegna di unica copia ad una sola di esse, non è causa di inesistenza dell'atto, rilevabile in ogni stato e grado del giudizio, ma di nullità che se non sanata per raggiungimento dello scopo mediante la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9792 del 14 giugno 2012
«L'istituto della rimessione in termini, di cui all'art. 184 bis c.p.c. (nella formulazione anteriore all'abrogazione disposta dall'art. 46 della legge 18 giugno 2009, n. 69, operante nella specie "ratione temporis"), dovendo essere letto alla luce...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1014 del 23 gennaio 2003
«L'art. 184 bis c.p.c. (introdotto dall'art. 19 della legge 26 novembre 1990, n. 353 e modificato quanto al primo comma dall'art. 6 del decreto legge 18 ottobre 1995, n. 432, convertito nella legge 29 dicembre 1995, n. 534) consente, nella sua...»