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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11965 del 13 marzo 2003
«In tema di incompatibilità dello stato di salute dell'indagato con la detenzione in carcere, l'art. 275, comma 4 bis c.p.p. pone una presunzione in bonam partem che, ai sensi del successivo comma 4 ter, può essere superata non in base all'art....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3506 del 14 dicembre 1999
«La presunzione di cui al terzo comma dell'art. 275 c.p.p., che impone l'applicazione della custodia in carcere quando sussistano gravi indizi in ordine a determinati reati e non risultano acquisiti elementi di esclusione delle esigenze cautelari,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1519 del 8 giugno 1993
«L'art. 275, quarto comma, c.p.p., fa derivare, dal superamento del settantesimo anno di età una presunzione di ridotta pericolosità sociale connessa all'inevitabile scadimento delle facoltà fisiche e psichiche dell'uomo, affidando al giudice il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4955 del 29 dicembre 1994
«La presunzione di cui al comma 3 dell'art. 275 c.p.p., che impone l'applicazione della custodia in carcere, quando sussistono gravi indizi in ordine a determinati reati e non risultino acquisiti elementi che escludano l'esistenza di esigenze...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 15378 del 22 aprile 2010
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 275, comma terzo, c.p.p., come modificato dall'art. 2, comma primo, lett. a bis) del D.L. n. 11 del 2009, conv. dalla n. 38 del 2009, sollevata sul presupposto del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 917 del 21 aprile 1998
«Il termine di cinque giorni entro il quale, ai sensi dell'art. 309 comma 5 c.p.p., l'autorità giudiziaria procedente deve trasmettere, a pena di inefficacia della misura coercitiva impugnata, gli atti richiestigli al tribunale del riesame decorre...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4840 del 14 gennaio 1997
«La disposizione dell'art. 292 comma secondo lett. c) c.p.p., come modificato dall'art. 9 legge 8 agosto 1995 n. 332, impone l'obbligo di motivazione, a tutela del fondamentale diritto di difesa, che non può essere assolto con il semplice...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6530 del 2 febbraio 1999
«Agli effetti di quanto previsto dall'art. 297, comma 3, c.p.p., fra reato associativo e singoli reati fine non è ravvisabile un vincolo rilevante ai fini della continuazione e meno ancora della connessione teleologica, posto che, normalmente, al...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40993 del 5 dicembre 2002
«Ai fini della revoca della misura della custodia cautelare in carcere, la condotta collaborativa dell'indagato, pur non comportando di per sè sola una riduzione della pericolosità sociale, può, tuttavia, ove la serietà del pentimento risulti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5452 del 3 giugno 1998
«Per le notificazioni eseguite in forma diversa da quella della consegna a mani proprie del notificando nella sua residenza, dimora o domicilio, ex art. 139 c.p.c., opera il principio della cognizione legale che si basa sulla presunzione in forza...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2840 del 21 gennaio 2013
«Ai fini del ripristino della custodia cautelare nei confronti di imputato scarcerato per decorrenza dei termini, la sussistenza del pericolo di fuga non va ritenuta in astratto, sulla base della presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20897 del 28 maggio 2002
«Il disposto di cui al comma 1 bis dell'art. 307 c.p.p., inserito dall'art. 2, comma 6, del D.L. 24 novembre 2000 n. 341, conv. con modif. in legge 19 gennaio 2001 n. 4 (secondo il quale, quando si proceda per taluno dei reati indicati nell'art....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 22174 del 7 dicembre 2012
«In tema di tutela possessoria, ricorre spoglio violento anche in ipotesi di privazione dell'altrui possesso mediante alterazione dello stato di fatto in cui si trovi il possessore, eseguita contro la volontà, sia pure soltanto presunta, di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15339 del 13 settembre 2012
«In tema di adempimento delle obbligazioni, l'art. 1189 c.c., che riconosce efficacia liberatoria al pagamento effettuato dal debitore in buona fede a chi appare legittimato a riceverlo, si applica, per identità di "ratio", sia all'ipotesi di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9063 del 5 giugno 2012
«Qualora le parti, dopo aver stipulato un contratto preliminare, concludano in seguito il contratto definitivo, quest'ultimo costituisce l'unica fonte dei diritti e delle obbligazioni inerenti al particolare negozio voluto e non mera ripetizione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9370 del 17 aprile 2013
«L'azione di responsabilità per rovina e difetti di cose immobili, prevista dall'art. 1669 c.c., può essere esercitata anche dall'acquirente nei confronti del venditore che risulti fornito della competenza tecnica per dare direttamente, o tramite...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13689 del 31 luglio 2012
«La promessa di pagamento, al pari della ricognizione di debito, comporta la presunzione fino a prova contraria del rapporto fondamentale, differenziandosi dalla confessione,che ha per oggetto l'ammissione di fatti sfavorevoli al dichiarante e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2104 del 14 febbraio 2012
«Il riconoscimento e la ricognizione di debito, che ai sensi dell'art. 1988 c.c. costituiscono dichiarazione unilaterale recettizia, non rappresentano una fonte autonoma di obbligazione, ma hanno soltanto un effetto confermativo di un preesistente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9528 del 12 giugno 2012
«In materia di rapporto di causalità nella responsabilità extracontrattuale, in base ai principi di cui agli artt. 40 e 41 c.p., qualora la condotta abbia concorso, insieme a circostanze naturali, alla produzione dell'evento, e ne costituisca un...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 3424 del 5 marzo 2012
«In tema di responsabilità per esercizio di attività pericolosa, la presunzione di colpa a carico del danneggiante, posta dall'art. 2050 c.c., presuppone la sussistenza del nesso eziologico tra l'esercizio dell'attività e l'evento dannoso, con...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14959 del 6 settembre 2012
«Il conducente di un veicolo a motore, per liberarsi dalla presunzione di colpa di cui all'art. 2054, comma primo, c.c., non può limitarsi ad allegare e provare che il sinistro sia stato preceduto dallo scoppio di un pneumatico, ma ha l'onere di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5399 del 5 marzo 2013
«L'accertamento del comportamento colposo del pedone investito da veicolo non è sufficiente per l'affermazione della sua esclusiva responsabilità, essendo pur sempre necessario che l'investitore vinca la presunzione di colpa posta a suo carico...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3704 del 9 marzo 2012
«In tema di azione di regresso dell'INAIL nei confronti del datore di lavoro responsabile dell'infortunio sul lavoro subito dal dipendente assicurato, le variazioni di ammontare del credito dell'INAIL conseguenti alle variazioni quantitative della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4021 del 19 febbraio 2013
«In tema di circolazione stradale, nell'ipotesi di tamponamento a catena tra veicoli in movimento trova applicazione l'art. 2054, secondo comma, c.c., con conseguente presunzione "iuris tantum" di colpa in eguale misura di entrambi i conducenti di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6070 del 12 marzo 2013
«Dopo la riforma del diritto societario, attuata dal d.l.vo n. 6 del 2003, la cancellazione dal registro delle imprese estingue anche la società di persone, sebbene non tutti i rapporti giuridici ad essa facenti capo siano stati definiti. Pertanto,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 18664 del 30 ottobre 2012
«La scrittura privata, una volta intervenuto il riconoscimento o un equipollente legale di questo, è assistita da una presunzione di veridicità per quanto attiene alla riferibilità di essa al suo sottoscrittore, sicché la difformità tra...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12248 del 20 maggio 2013
«Il ricorso alla presunzione deve ritenersi consentito al giudice alla sola condizione che i fatti su cui essa si fonda siano stati allegati e possano ritenersi provati, potendo il giudice avvalersene, in presenza di tale evenienza, senza apposita...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 23096 del 14 dicembre 2012
«I requisiti di gravità, precisione e concordanza, richiesti dall'art. 2729 c.c. perché gli indizi possano assurgere al rango di prova presuntiva debbono valutarsi con riferimento ai fatti noti, dai quali risalire con deduzioni logiche ai fatti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7527 del 15 maggio 2012
«La prescrizione presuntiva, anche se fondata su di una presunzione, non è un mezzo di prova, ma incide direttamente sul diritto sostanziale limitandone la protezione giuridica, in modo per sua natura non diverso, anche se più limitato, rispetto a...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13691 del 5 aprile 2011
«Il sindacato di legittimità dell'ordinanza del tribunale del riesame non può avvalersi della sopravvenienza intervenuta successivamente alla decisione che costituisce oggetto del ricorso per cassazione. (Nella specie, il fatto sopravvenuto era...»