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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5845 del 5 novembre 1981
«L'inesistenza giuridica del provvedimento di assegnazione emesso nel corso del procedimento esecutivo — la quale, a differenza della semplice nullità, è deducibile anche dopo la scadenza del termine di cinque giorni fissato dall'art. 617 c.p.c. —...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23727 del 16 settembre 2008
«In tema di espropriazione forzata nei confronti degli enti locali avente ad oggetto somme giacenti presso il tesoriere, questi, in quanto ausiliare del giudice, ha il dovere di precisare nella dichiarazione prevista dall'art. 547 c.p.c. se...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9888 del 19 settembre 1995
«A seguito del pignoramento di somme di danaro dovute da un terzo al debitore, il terzo, citato per rendere la dichiarazione di cui all'art. 547 c.p.c., non diviene parte del giudizio, né assume l'obbligo, giuridicamente sanzionato, di rendere la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 51 del 8 gennaio 1977
«Qualora l'udienza stabilita, a norma dell'art. 569 c.p.c., per l'esecuzione della vendita con incanto degli immobili pignorati non abbia luogo per festività sopravvenuta o per impedimento del giudice dell'esecuzione o per qualsiasi altro motivo,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10959 del 6 maggio 2010
«In tema di esecuzione forzata degli obblighi di fare o non fare, il titolo esecutivo indica il risultato che deve essere raggiunto e l'ordinanza di cui all'art. 612 c.p.c. stabilisce le modalità di ottenimento del medesimo. Ne consegue che,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 245 del 15 gennaio 1987
«La pronuncia di condanna al ripristino di una preesistente situazione dei luoghi, resa a carico della parte che l'abbia mutata con opere illegittime, non richiede, al fine della specificazione del comando giurisdizionale e della sua conseguente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2605 del 22 aprile 1980
«La questione relativa alla spettanza di una causa di opposizione all'esecuzione al pretore in funzione di giudice del lavoro, anziché — ai sensi del secondo comma dell'art. 618 bis c.p.c. — allo stesso pretore come giudice dell'esecuzione secondo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4953 del 21 maggio 1999
«L'ultimo inciso dell'art. 618 c.p.c., a termini del quale le cause di opposizione agli atti esecutivi sono decise dal collegio con sentenza non impugnabile, deve, limitatamente alla previsione di collegialità della decisione, ritenersi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 757 del 6 marzo 1976
«Il divieto, posto dall'art. 633 c.p.c., di emettere il decreto ingiuntivo nel caso in cui questo debba essere notificato fuori del territorio dello Stato, concerne una causa di inammissibilità del procedimento speciale monitorio, ma non priva il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4036 del 21 settembre 1977
«In sede di opposizione al decreto ingiuntivo, emesso per il pagamento di prestazioni professionali, incombe al professionista l'onere di provare il conferimento dell'incarico, nonché di avere effettivamente eseguito le prestazioni indicate nella...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 932 del 30 gennaio 1997
«La parcella dell'avvocato costituisce una dichiarazione unilaterale assistita da una presunzione di veridicità, in quanto l'iscrizione all'albo del professionista è una garanzia della sua personalità; ciò tuttavia non lo esime, in caso di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15022 del 5 agosto 2004
«Nel caso di credito il cui accertamento in via ordinaria sia riservato alla cognizione della sezione specializzata agraria, competente a pronunziarsi sull'istanza per decreto ingiuntivo è il presidente di quest'ultima (il magistrato, cioè, che, ex...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4621 del 26 aprile 1991
«Anche con riguardo ad opposizione a decreto ingiuntivo, l'originaria carenza di autorizzazione del sindaco a stare in giudizio in rappresentanza del comune, resa dal competente organo collegiale (per i Comuni della Sicilia, la giunta municipale,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2347 del 6 marzo 1991
«Il principio secondo il quale la competenza inderogabile a decidere dell'opposizione a decreto ingiuntivo spetta all'organo al quale appartiene il giudice che ha emesso il relativo provvedimento si applica anche nel caso di pagamento di spese,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5091 del 30 maggio 1990
«Qualora uno Stato straniero, per ottenere la disponibilità di un immobile in Italia da destinarsi a sede di proprio organo (nella specie, ufficio consolare), stipuli un contratto di locazione, le controversie inerenti a tale contratto, inclusa...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 16091 del 9 luglio 2009
«In materia di procedimenti cautelari, è inammissibile la proposizione del regolamento di competenza, anche nell'ipotesi di duplice declaratoria d'incompetenza formulata in sede di giudizio di reclamo, sia in ragione della natura giuridica dei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4415 del 9 agosto 1985
«Il giudice, che abbia disposto un accertamento tecnico preventivo, a norma dell'art. 696 c.p.c., deve ritenersi competente, indipendentemente dall'eventuale sopravvenuto promuovimento della causa di merito, anche a dirimere i dubbi che insorgano...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2851 del 13 agosto 1969
«Perché un provvedimento emanato da un organo giurisdizionale, ordinario o speciale, sia impugnabile in cassazione per violazione di legge, ai sensi dell'art. 111 della Costituzione è sufficiente — indipendentemente dalla forma e dal rito con cui è...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4613 del 22 maggio 1990
«In causa di separazione personale dei coniugi, il provvedimento del presidente del tribunale, il quale rimetta gli atti al collegio per la «omologazione della separazione consensuale», ritenendo formato un irretrattabile accordo dei contendenti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4434 del 24 aprile 1975
«La norma dell'art. 123 c.p. non può essere intesa nel senso che soltanto se viene accertata la colpevolezza del concorrente in seguito al giudizio deve ritenersi che esattamente la querela sia stata estesa anche a lui, ma nel senso che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8593 del 3 agosto 1988
«La nota con cui il Ministro di grazia e giustizia comunica all'autorità giudiziaria competente che non intende promuovere procedimento penale contro un cittadino italiano per un reato da questi commesso all'estero in danno di cittadino straniero...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5807 del 10 maggio 1988
«Ai fini della contestazione delle circostanze aggravanti, mentre non è indispensabile l'indicazione delle relative disposizioni di legge, è necessario che nella formulazione dell'imputazione siano riportati gli estremi di fatto che costituiscono...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9870 del 17 settembre 1998
«La sottrazione di beni pignorati integra non il reato di cui all'art. 334 c.p., ma quello, perseguibile a querela di parte, di cui all'art. 388 dello stesso codice, non rilevando che la persona offesa sia una pubblica amministrazione, sia perché...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 660 del 29 gennaio 1997
«Ai fini della sussistenza del delitto di cui all'art. 342 c.p. (Oltraggio a un corpo politico amministrativo o giudiziario), per «corpo amministrativo» deve intendersi l'organo pubblico dello Stato o dell'amministrazione statale indiretta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9425 del 22 luglio 1999
«Per la configurabilità del reato di millantato credito è sufficiente che l'agente ostenti una possibilità di influire sul pubblico ufficiale o impiegato in via mediata, senza che occorra l'indicazione nominativa del funzionario o dell'impiegato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 902 del 26 gennaio 1994
«L'obbligo di denuncia dei reati, posto a carico del pubblico ufficiale dall'art. 361 c.p., non può essere soddisfatto mediante la presentazione della denuncia al sindaco del luogo, anche se questi rivesta qualità di organo di pubblica sicurezza....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3102 del 20 marzo 1982
«Incorre nel reato di cui all'art. 361 c.p. il sindaco che annulli i verbali di contravvenzione redatti dai vigili urbani, i quali agiscono come agenti di polizia giudiziaria; il controllo sugli accertamenti compiuti dall'agente di P.G. spetta,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8288 del 2 ottobre 1985
«In tema di falso nummario, è applicabile l'art. 453, n. 3, c.p., quando risulti provato il concerto dell'imputato almeno con un intermediario perché, in tal caso, lo spenditore diventa egli stesso longa manus, del falsificatore, così collocandosi...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1977 del 1 marzo 1997
«In tema di contraffazione del sigillo dello Stato, per «atti del Governo», di cui all'art. 467 c.p., deve intendersi esclusivamente l'attività propria del Governo in senso stretto, quale organo posto al vertice del potere esecutivo, e non...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4130 del 12 aprile 1994
«In tema di lesioni personali, la perdita dell'uso (art. 583, comma 2, n. 2, c.p.) per gli organi a costituenti plurimi o a funzione similare si verifica solo quando tutti gli elementi che li compongono siano perduti, mentre la perdita di una sola...»