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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24208 del 30 novembre 2010
«Nel processo civile le scritture private provenienti da terzi estranei alla lite costituiscono meri indizi, liberamente valutabili dal giudice e contestabili dalle parti senza necessità di ricorrere alla disciplina prevista in tema di querela di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10702 del 7 luglio 2003
«La data certa di una scrittura privata può desumersi anche indirettamente dal giorno in cui si sia verificato un fatto idoneo a provare l'anteriorità della formazione del documento (art. 2704 c.c.), ed il relativo accertamento costituisce un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5900 del 24 marzo 2004
«Qualora le risultanze della prova testimoniale ammessa ed esperita nel corso del processo non vengano poste dal giudice a fondamento della sentenza, sia il giudizio di verosimiglianza di cui all'art. 2723 c.c. sia quello relativo alla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19088 del 11 settembre 2007
«In tema di presunzioni semplici, gli elementi assunti a fonte di prova non debbono essere necessariamente più d'uno, potendo il convincimento del giudice fondarsi anche su di un solo elemento purché grave e preciso, dovendosi il requisito della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3646 del 24 febbraio 2004
«L'esistenza di una presunzione sulla quale sia possibile fondare la decisione di una causa può validamente desumersi in presenza di una pluralità di elementi di valutazione gravi precisi e concordanti, nei quali il requisito della gravità è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18719 del 9 dicembre 2003
«Nella decisione della causa di merito, il giudice è libero di fondare il proprio convincimento su prove presuntive a differenza di altri mezzi di prova, ove le ritenga più attendibili, e non è tenuto ad ammettere gli ulteriori mezzi di prova...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5045 del 9 aprile 2002
«In tema di prove, è inammissibile la c.d. praesumptio de praesumpto , non potendosi valorizzare una presunzione come fatto noto, per derivarne da essa un'altra presunzione. (Nella specie, alla stregua del principio di cui alla massima, la S.C. ha...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11946 del 8 agosto 2002
«Il ricorso alle nozioni di comune esperienza (fatto notorio), comportando una deroga al principio dispositivo ed al contraddittorio, in quanto introduce nel processo civile prove non fornite dalle parti e relative a fatti delle stesse non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11048 del 24 ottobre 1995
«Il principio della cosiddetta inscindibilità della confessione sancito dall'art. 2734 c.c. — per il quale le «dichiarazioni aggiunte alla confessione», relative a fatti o circostanze tendenti ad infirmare, modificare o estinguere gli effetti del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 647 del 15 gennaio 2008
«Il giuramento da deferire alla controparte difetta del requisito della decisorietà allorquando non attenga a fatti di cui il soggetto chiamato a prestarlo sia stato autore o partecipe (giuramento cosiddetto de veritate) ovvero non contenga la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15494 del 6 dicembre 2001
«Il giuramento deferito da una parte all'altra conserva il carattere della decisorietà anche se, da esso, possa dipendere la decisione soltanto parziale della causa, cioè quando venga deferito per decidere un punto particolare della controversia,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1634 del 14 febbraio 2000
«Il giuramento decisorio, per essere ammesso, deve avere ad oggetto circostanze dalle quali, come espressamente richiede l'art. 2736 n. 1 c.c., dipende la decisione di uno o più capi della domanda, ossia circostanze tali che al giudice, previo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9582 del 25 settembre 1998
«Il giuramento è decisorio quando da esso dipende la decisione totale o parziale della causa e, cioè, quando verte su tutti o anche soltanto su alcuni capi della domanda e non anche quando concerne uno dei momenti necessari dell'iter logico da...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4330 del 9 aprile 1993
«Il giuramento decisorio è una solenne dichiarazione di verità (quando si riferisce ad un fatto proprio del giurante) o di scienza (quando attiene alla conoscenza che il giurante abbia di un fatto altrui) circa l'esistenza di un determinato fatto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8846 del 7 settembre 1998
«La natura di prova legale attribuita, dall'art. 2736 n. 1 c.c., al giuramento decisorio, volto — in quanto tale — a far dipendere dalla sua prestazione la decisione totale o parziale della causa, comporta che il giudice di merito non possa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7163 del 5 agosto 1996
«L'ammissione sull'accordo delle parti della formula del giuramento decisorio non preclude, neanche in sede di decisione sul merito, una nuova valutazione delle condizioni per l'ammissibilità del giuramento, prestato su quella formula, in quanto il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1862 del 21 febbraio 1995
«Se la parte a cui è stato deferito il giuramento decisorio ha giurato apportando delle aggiunte alla formula del giuramento, il giudice, essendo decisivo il contenuto della formula, deve verificare, ai fini della decisione della causa, se le...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1355 del 9 giugno 1998
«La sottoscrizione dell'ordinanza o della sentenza da parte del giudice non implica che la firma debba essere leggibile, in maniera tale da consentire l'individuazione del giudice (o dei giudici) da cui la decisione promana, non essendo ciò...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16800 del 20 giugno 2008
«La valutazione con cui sia stato disposto o negato il giuramento suppletorio, ovvero si sia proceduto alla revoca del giuramento suppletorio già disposto, è censurabile in cassazione come vizio di violazione di norme sul procedimento ai sensi del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19270 del 8 settembre 2006
«Il giudice di merito che ritenga la causa giunta ad un stato di semiplena probatio ha la facoltà (ma non anche l'obbligo) di deferire il giuramento suppletorio ai sensi del disposto dell'art. 2736 n. 2 c.c., mentre alla parte che abbia assolto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 631 del 22 gennaio 1997
«In materia di giuramento decisorio, le disposizioni dell'art. 2738, primo comma, c.c., sono indicative della volontà del legislatore di impedire, anche prima del passaggio in giudicato della sentenza, ogni possibilità di rimettere in discussione,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4308 del 24 marzo 2001
«Il divieto di deferire giuramento sopra un contratto per la validità del quale sia richiesta la forma scritta, poiché mira ad evitare che il contraente possa in tal via superare la nullità derivante dall'inosservanza della forma prescritta ad...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8423 del 25 agosto 1998
«In tema di giuramento, la norma di cui all'art. 2739 c.c. (divieto di deferimento del giuramento su fatti illeciti) trova il suo fondamento nell'opportunità di non obbligare il giurante a confessarsi autore di un atto per lui potenzialmente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15785 del 14 dicembre 2000
«In tema di fallimento, ai fini dell'ammissione al passivo di un credito in via privilegiata anziché chirografaria, ex art. 2751 bis , c.c., la qualifica dell'impresa individuale come artigiana — cui si estende la disciplina relativa alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4428 del 27 marzo 2001
«Il proprietario di più immobili (nella specie, un lotto di villini) gravati, nel loro insieme, da ipoteca suscettibile di riduzione perché iscritta in eccesso rispetto al loro complessivo valore conserva il diritto e l'interesse ad ottenere la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5359 del 5 marzo 2009
«La prova della "participatio fraudis" del terzo, necessaria ai fini dell'accoglimento dell'azione revocatoria ordinaria nel caso in cui l'atto dispositivo sia oneroso e successivo al sorgere del credito, può essere ricavata anche da presunzioni...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11916 del 21 settembre 2001
«In tema di azione revocatoria ordinaria, allorché l'atto di disposizione a titolo oneroso sia anteriore al sorgere del credito, la condizione per l'esercizio dell'azione stessa è, oltre al consilium fraudis del debitore, la partecipatio fraudis...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 18041 del 6 agosto 2009
«L'efficacia del giudicato esterno non può giungere fino al punto di far ritenere vincolante, nel giudizio avente ad oggetto le medesime questioni di fatto e di diritto, la sentenza definitiva di merito priva di una specifica "ratio decidendi",...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21352 del 4 novembre 2005
«In relazione al principio secondo cui l'autorità del giudicato copre il dedotto e il deducibile, e cioè non solo le ragioni giuridiche fatte valere in giudizio ma anche tutte le altre — proponibili sia in via di azione che di eccezione — le quali,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11493 del 21 giugno 2004
«A norma dell'art. 2909 c.c.. il giudicato fa stato tra le parti, i loro eredi ed aventi causa, nei limiti oggettivi costituiti dai suoi elementi costitutivi, ovvero il titolo della stessa azione ( causa petendi ), e il bene della vita che ne forma...»