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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 36317 del 22 settembre 2008
«Rientra nei poteri del giudice chiamato a decidere in sede di appello "ex" art. 310 c.p.p. accertare la ricorrenza, nell'ambito della concreta fattispecie, degli elementi previsti dalla legge per l'applicabilità di una determinata norma,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1676 del 17 luglio 1999
«In tema di procedimento d'appello de libertate, il giudice investito ai sensi dell'art. 310 c.p.p. dell'impugnazione avverso il rigetto di un'istanza di revoca della misura della custodia in carcere nella quale siano stati dedotti cessazione o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4032 del 26 gennaio 1993
«Ne consegue che, una volta sostituita dal Gip, a seguito di istanza di parte, la misura del divieto di dimora con quella degli arresti domiciliari, legittimamente il tribunale della libertà che accolga l'appello dell'indagato, ripristina la misura...»
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Cassazione penale, Sez. V, ordinanza n. 4348 del 21 novembre 1996
«...indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari. Nel ricorso ex art. 611 c.p.p. la motivazione può assumere rilievo ai fini dell'annullamento dell'ordinanza solo quando sia materialmente mancante o così illogica da essere considerata...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 845 del 29 marzo 1996
«L'eventuale manifesta illogicità della motivazione di un'ordinanza che dispone una misura coercitiva — che può avere rilievo a norma dell'art. 606 comma 1 lett. e) c.p.p. — non è deducibile con ricorso immediato per cassazione, invero è solo la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4194 del 28 gennaio 2008
«In tema di riparazione per l'ingiusta detenzione, il giudice deve fondare la propria decisione su fatti concreti esaminando la condotta del richiedente sia prima che dopo la perdita della libertà ed indipendentemente dalla conoscenza che il...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2365 del 29 maggio 2000
«Non ha a tal riguardo rilievo se a tale formula il giudice penale sia pervenuto per la accertata prova positiva di non colpevolezza, ovvero per la insufficienza o contraddittorietà della prova, se cioè l'assoluzione sia stata pronunziata ai sensi...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1296 del 13 maggio 1995
«Quale presupposto per il diritto all'equa riparazione per ingiusta detenzione ha rilievo l'avvenuto proscioglimento con una delle formule indicate dall'art. 314 c.p.p., con riferimento alla contestazione che aveva dato luogo alla detenzione e non...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 915 del 5 maggio 1995
«In tema di quantificazione dell'indennizzo per la riparazione della ingiusta detenzione, i criteri equitativi da adottare devono riferirsi alla durata effettiva della custodia cautelare illegittimamente sofferta, che assume rilievo preponderante,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, ordinanza n. 28 del 16 ottobre 1995
«Il rinvio, contenuto nell'art. 315, comma 3, c.p.p. in tema di riparazione per l'ingiusta detenzione, all'applicazione delle norme sulla riparazione dell'errore giudiziario, non è limitato - ancorché la rubrica dell'articolo si riferisca al...»
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Cassazione penale, Sez. IV, ordinanza n. 1810 del 24 maggio 1995
«Nel procedimento per l'equa riparazione, che riguarda l'attribuzione di una somma di denaro, e segue, dal punto di vista processuale, per la parte non esplicitamente regolamentata, le norme del rito civile, la tutela dell'interesse economico del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3969 del 23 novembre 1992
«In tema di riesame del provvedimento di sequestro preventivo emesso su richiesta della parte civile, l'avviso della data fissata per l'udienza camerale e quello relativo al deposito dell'ordinanza del tribunale vanno dati anche alla parte civile....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6444 del 11 febbraio 2008
«In materia di sequestro preventivo, oggetto della misura cautelare reale può essere anche un'intera azienda ove sussistano indizi che anche taluno soltanto dei beni aziendali, proprio per la sua collocazione strumentale, sia utilizzato per la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4026 del 28 febbraio 2000
«Pertanto, il sequestro preventivo non può essere utilizzato per fini diversi da quelli previsti dalla norma, ovvero non può surrogare altri istituti propri del diritto civile: in particolare, non può tutelare i privati interessi del debitore...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2316 del 19 maggio 1998
«Ne consegue che il rumore prodotto dal suono delle campane di una chiesa, mentre al di fuori del collegamento con funzioni liturgiche può dar luogo al reato previsto dall'art. 659 c.p. non diversamente da quello prodotto da qualsiasi altro...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2639 del 28 marzo 1994
«La tutela apprestata dall'ordinamento contro il sequestro preventivo di P.G. così decaduto non è offerta dall'art. 321, terzo comma, c.p.p., che prevede la revoca, la quale attiene al venir meno delle esigenze cautelari, e non alla perenzione del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1610 del 20 giugno 1997
«E nel caso si tratti di reati formali o di condotta, e non di reati di danno o di pericolo concreto, nessun rilievo ha l'accertamento del pericolo per la salute e l'ambiente al fine di valutare l'esigenza cautelare predetta. (Nella specie la S.C....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 21888 del 3 giugno 2007
«In tema di misure cautelari reali, ai fini della decorrenza dei termini per le impugnazioni previste dagli artt. 322 bis e 324 c.p.p., assume rilievo fondamentale e determinante la data di effettiva conoscenza, da parte del titolare del diritto di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40355 del 13 novembre 2001
«Il reato di calunnia continua ad essere configurabile anche nel caso, espressamente previsto dall'art. 368 c.p., in cui la falsa incolpazione sia contenuta in una denuncia anonima, non potendosi in contrario trarre argomento dal fatto che l'art....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11984 del 22 dicembre 1997
«Il provvedimento che liquida somme a titolo di provvisionale alla parte civile non è ricorribile per cassazione, perché è insuscettibile di passaggio in giudicato e destinato a rimanere assorbito nella pronuncia definitiva sul risarcimento che,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 26714 del 12 luglio 2002
«In tema di attività di polizia giudiziaria, è legittimo, una volta ottenuto con il sequestro la disponibilità di un telefono cellulare costituente mezzo per la commissione del reato (nella specie relativo a spaccio di stupefacenti), che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8219 del 24 giugno 1999
«Non ha invece decisivo rilievo il rispetto delle forme e modalità prescritte dalla legge per la redazione del verbale, la cui eventuale inosservanza non altera la natura del documento né dà luogo a nullità, salvo che nelle ipotesi previste...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 2780 del 15 marzo 1996
«Ne consegue che la loro distruzione integra il reato previsto dall'art. 490 c.p. (Fattispecie relativa a sparizione, dal bollettario ricevuto in consegna da funzionario Aima, di copie di bollette, relativamente alle quali la S.C. ha ritenuto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13308 del 18 marzo 2004
«Sussiste il collegamento probatorio previsto dall'art. 371, comma secondo, lett. b) c.p.p., che dà luogo all'incompatibilità con l'ufficio di testimone ai sensi dell'art. 197 lett. a) c.p.p., allorché vi sia anche un semplice rapporto di influenza...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 20780 del 9 ottobre 1999
«Ne consegue che nella determinazione della stessa nessun rilievo spiegano fatti accidentali e contingenti quali la provenienza dell'atto di cui si richieda la convalida. (Fattispecie in cui il giudice per le indagini preliminari aveva omesso il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1811 del 25 giugno 1993
«Con la sentenza emessa a norma dell'art. 444 c.p.p., la misura di sicurezza patrimoniale della confisca può essere ordinata non in ogni ipotesi in cui la confisca sia prevista come obbligatoria da una qualche norma, ma solo nei casi previsti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 25143 del 20 giugno 2001
«...amministrazione della giustizia. Questi ultimi, integrano fattispecie lesive dell'interesse della collettività al corretto procedere della giurisdizione, con la conseguenza che l'interesse del privato può assumere rilievo solo riflesso e mediato.»
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Cassazione penale, Sez. V, ordinanza n. 4627 del 1 febbraio 2001
«La facoltà di proporre opposizione alla richiesta di archiviazione spetta esclusivamente alla persona offesa e non anche al semplice danneggiato dal reato, pur se denunziante; non è pertanto legittimato a proporre opposizione colui che abbia...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 34 del 15 gennaio 2001
«È abnorme il provvedimento con cui il Gip, richiesto dell'archiviazione di un affare iscritto nel registro degli atti non costituenti notizia di reato, dichiari non luogo a provvedere sulla richiesta, disponendo la restituzione degli atti stessi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2629 del 7 settembre 1994
«Il Gip, cui sia stata richiesta l'archiviazione per difetto di una condizione di proseguibilità o di procedibilità dell'azione penale ovvero per intervenuta estinzione del reato, qualora ritenga di aderire a tale richiesta deve pronunciarsi in...»