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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 33451 del 7 settembre 2001
«Non integra il reato di inosservanza dei provvedimenti dell'autorità di cui all'art. 650 c.p. la condotta di chi non ottempera all'ingiunzione del procuratore della Repubblica, conseguente all'ordine di demolizione del manufatto abusivo impartito...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1885 del 28 luglio 1999
«In tema di demolizione ordinata dal giudice a seguito di condanna per abusi edilizi, è il pubblico ministero che deve stabilire le modalità più opportune per l'esecuzione della demolizione, fra le quali può comprendere non solo il ricorso al Genio...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1150 del 17 maggio 1999
«Correttamente viene dichiarata inammissibile, dal giudice dell'esecuzione, la richiesta del pubblico ministero che, in assenza di qualsiasi controversia circa la legittimità o l'eseguibilità dell'ordine di demolizione di una costruzione abusiva,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1133 del 26 aprile 1999
«La mera inottemperanza all'ordine di demolizione non è idonea a costituire né ad instaurare un procedimento innanzi al giudice dell'esecuzione ma rappresenta esclusivamente il presupposto per l'esecuzione coattiva del suddetto ordine di competenza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4548 del 21 novembre 1994
«Contro i provvedimenti del pubblico ministero, emessi quale organo dell'esecuzione, non è ammessa impugnazione, ma solo incidente di esecuzione. (Fattispecie relativa a ricorso per cassazione avverso ordine di revoca del condono del P.M., in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 417 del 16 marzo 1994
«Nel procedimento esecutivo il «difensore nominato dall'interessato» di cui è menzione nell'art. 655, quinto comma, c.p.p., non può essere che quello specificamente designato per la fase esecutiva, dovendosi escludere la permanente validità...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12226 del 28 novembre 2000
«L'inammissibilità della impugnazione non impedisce la declaratoria di estinzione del reato per prescrizione, qualora altro impugnante abbia proposto valido atto di gravame. (In ossequio a tale principio, la Corte ha annullato senza rinvio,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1301 del 7 febbraio 1998
«L'art. 749 c.p.c., nel prevedere che a conoscere dell'istanza per la fissazione di un termine entro il quale una persona deve emettere una dichiarazione o compiere un determinato atto — nel caso in cui esso non sia proposto nel corso del giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4492 del 10 gennaio 1997
«L'assoluto automatismo nell'applicazione delle pene accessorie, predeterminate per legge sia nella specie che nella durata e sottratte, perciò, alla valutazione discrezionale del giudice, comporta che l'erronea applicazione di una pena accessoria...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 47699 del 12 dicembre 2003
«Non è ricorribile per cassazione il provvedimento pronunciato inaudita altera parte, ex art. 667, comma quarto, c.p.p., dal giudice dell'esecuzione in materia di restituzione delle cose sottoposte a sequestro o alla misura della confisca,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 3026 del 25 gennaio 2002
«L'opposizione ai provvedimenti del giudice dell'esecuzione prevista dagli artt. 667, comma 4, e 676, comma 1, c.p.p. non ha natura di mezzo di impugnazione, bensì di istanza diretta al medesimo giudice allo scopo di ottenere una decisione in...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 29022 del 17 luglio 2001
«La confisca dei beni patrimoniali dei quali il condannato per determinati reati non sia in grado di giustificare la provenienza, prevista dall'articolo 12-sexies D.L. 8 giugno 1992 n. 306, convertito in legge 8 agosto 1992 n. 356, come modificato...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 3026 del 25 gennaio 2001
«L'opposizione ai provvedimenti del giudice dell'esecuzione prevista dagli artt. 667, comma 4, e 676, comma 1, c.p.p. non ha natura di mezzo di impugnazione, bensì di istanza diretta al medesimo giudice allo scopo di ottenere una decisione in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2269 del 30 luglio 1990
«In caso di dubbio sull'identità fisica della persona arrestata per esecuzione di pena, qualora il giudice dell'esecuzione, contrariamente a quanto prescritto, decida non con procedura de plano, ma in contraddittorio, il suo provvedimento non è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4943 del 7 settembre 2000
«Qualora la persona condannata con sentenza irrevocabile lamenti sia l'erronea indicazione delle generalità nella sentenza stessa, sia la propria estraneità al fatto, adducendone le prove, sono configurabili due distinte questioni: la prima,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2974 del 7 novembre 1996
«In tema di persona condannata per errore di nome, qualora il processo si sia svolto nei confronti di persona diversa da quella contro cui si sarebbe dovuto procedere, non può applicarsi la procedura di cui all'art. 130 c.p.p., non potendosi...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3457 del 13 settembre 1990
«In base ai criteri dettati dal nuovo codice di rito, in caso di più sentenze irrevocabili di condanna pronunciate contro lo stesso soggetto per il medesimo fatto, competente a conoscere dell'esecuzione è il giudice che ha emesso il provvedimento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 758 del 8 maggio 1993
«Il giudice dell'esecuzione, nell'ipotesi prevista dall'art. 669 comma settimo c.p.p., per decidere quale sia la più favorevole tra le sentenze di proscioglimento emesse contro la stessa persona per il medesimo fatto, deve avere riguardo alle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4699 del 24 maggio 1990
«Poiché il progetto di divisione deve comprendere l'intera massa da dividere, l'ordinanza del giudice istruttore che, in difetto di un'espressa volontà dei condividenti, approvi un progetto di divisione parziale, costituisce un provvedimento...»
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Cassazione penale, Sez. III, ordinanza n. 3025 del 5 ottobre 1996
«Deve essere qualificata come incidente di esecuzione l'istanza di revisione con cui venga chiesta la revoca della sentenza applicativa della pena su richiesta in quanto i fatti stabiliti a fondamento della stessa sarebbero inconciliabili con i...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 39337 del 21 novembre 2002
«La regola, stabilita dall'art. 669, comma 8, prima parte c.p.p., per cui, se nei confronti della stessa persona sono state pronunciate per il medesimo fatto una sentenza di proscioglimento e una decisione di condanna, il giudice ordina...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2188 del 1 ottobre 1998
«Al giudice dell'esecuzione, in ossequio al principio di intangibilità del giudicato, è preclusa la rivalutazione dei fatti oggetto del giudizio al fine di modificare il giudizio stesso. In deroga a tale principio egli può solo, a norma dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 24443 del 14 luglio 2006
«Gli adempimenti conseguenti all'ordine di ripristinazione degli atti dichiarati falsi, seppure impartito già dal giudice della cognizione, rientrano nelle attribuzioni del giudice dell'esecuzione, che procede con anticipazione delle spese a carico...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11273 del 15 marzo 2007
«Ai sensi dell'art. 679 c.p.p. è possibile per il magistrato di sorveglianza modificare una misura di sicurezza terapeutica, quale l'assegnazione ad una casa di cura, applicata dal giudice di merito, previo riconoscimento del vizio parziale di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4823 del 14 gennaio 1993
«Le misure di sicurezza debbono essere ordinate dallo stesso giudice che ha emesso la sentenza di condanna o di proscioglimento contestualmente alla stessa (art. 205 comma primo c.p.) salvo che nei casi tassativamente indicati dalla legge (nn. 1,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 948 del 12 aprile 1994
«In tema di impugnazioni avverso provvedimenti in materia di misure di prevenzione, il richiamo, contenuto nell'ultimo comma dell'art. 4 della L. 27 dicembre 1956 n. 1423, alle norme del codice di procedura penale riguardanti la proposizione e la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 266 del 22 febbraio 1994
«Il ricorso in appello avverso i provvedimenti in materia di misure di prevenzione deve, a pena di inammissibilità, presentarsi non alla cancelleria della corte d'appello (art. 640, terzo comma, c.p.p. abrogato) ma alla cancelleria del giudice che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4508 del 2 dicembre 1992
«In tema di impugnazioni avverso provvedimenti in materia di misure di prevenzione, il richiamo, contenuto nell'art. 4 comma undicesimo della L. 27 dicembre 1956, n. 1423, alle norme del codice di procedura penale riguardanti i ricorsi relativi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2934 del 7 agosto 1992
«In tema di misure di prevenzione, il richiamo contenuto nell'art. 4, undicesimo comma, L. 27 dicembre 1956, n. 1423 alle norme stabilite per la proposizione e la decisione dei ricorsi relativi all'applicazione delle misure di sicurezza va...»
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Cassazione penale, Sez. III, ordinanza n. 38855 del 30 ottobre 2001
«In tema di iscrizione nel casellario giudiziale, l'intangibilità del giudicato e la natura amministrativa dell'attività di iscrizione non consentono la cancellazione da parte del giudice dell'esecuzione, in presenza di unica condanna per reato...»