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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15383 del 13 luglio 2011
«La riunione di cause connesse lascia inalterata l'autonomia dei giudizi per tutto quanto concerne la posizione assunta dalle parti in ciascuno di essi, con la conseguenza che gli atti e le statuizioni riferiti ad un processo non si ripercuotono...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10416 del 23 ottobre 1997
«La natura indiscutibilmente amministrativa della fase presidenziale del procedimento disciplinato dall'art. 274 c.p.c. (fase meramente prodromica rispetto a quella che si svolge, successivamente, dinanzi al giudice designato dal presidente per la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2009 del 26 febbraio 1994
«Il successivo accertamento, con la sentenza, della invalidità della costituzione in giudizio di una delle parti, che ne comporta la dichiarazione di contumacia, non incide sulla validità dell'udienza di discussione ancorché svoltasi con la sola...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3946 del 1 luglio 1982
«La sentenza non definitiva mentre fa stato sul decisum, in quanto preclude al giudice che l'ha emessa il riesame delle medesime questioni che hanno formato oggetto della pronuncia, non può comportare un giudicato, né una preclusione in ordine al...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9949 del 5 novembre 1997
«In tema di delitti omicidiali, deve qualificarsi come dolo “diretto”, e non meramente “eventuale”, quella particolare manifestazione di volontà dolosa definita “dolo alternativo” che sussiste allorquando l'agente si rappresenta e vuole...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3493 del 27 marzo 1991
«Il delitto tentato è una fattispecie di reato autonomo che la legge (art. 56 c.p.) ha disciplinato autonomamente, definendola come condotta (compiuta o non) univocamente diretta alla realizzazione dell'evento. Ne consegue che l'elemento soggettivo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6396 del 3 maggio 1990
«In tema di omicidio volontario non assume rilievo il criterio della prevedibilità, sia pure in grado elevato, dell'evento morte, ma quello della effettiva previsione del probabile o possibile decesso come conseguenza dell'azione, ciò nonostante...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8437 del 28 luglio 1988
«Lo stato di emozione profonda, determinato dall'impulso spasmodico all'azione e/o dalla paura, in tema di omicidio, anche tentato nulla toglie alla piena imputabilità dell'agente e soprattutto alla qualificazione del dolo, che, anzi, concorre a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24002 del 16 novembre 2011
«Ai fini della pronuncia di condanna generica al risarcimento dei danni, ai sensi dell'art. 278 c.p.c., qualora venga accertato un fatto potenzialmente produttivo di danno, il giudice può e deve accertare altresì se esso sia conseguenza di diverse...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 240 del 9 gennaio 2001
«Il primo comma dell'art. 1227 c.c. concerne il concorso colposo del danneggiato nella produzione dell'evento che configura l'inadempimento, quindi la sua cooperazione attiva, mentre nel secondo comma il danno è eziologicamente imputabile al...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5846 del 2 dicembre 1999
«Anche nel vigente codice di procedura penale è configurabile la conversione del sequestro penale in sequestro conservativo, per cui, una volta divenuta irrevocabile la sentenza di condanna, tutte le cose comunque sequestrate nel corso del...»
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Cassazione civile, sentenza n. 285 del 6 febbraio 1952
«Dall'istituto della condanna provvisionale, così come disciplinato dal nuovo codice di rito, esula ogni carattere di provvedimento cautelare e provvisorio perché, ai sensi dell'art. 278 del codice di procedura civile, stesso codice, il giudice può...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2332 del 16 febbraio 2001
«Le statuizioni contenute nella sentenza non definitiva non possono essere modificate o revocate con la sentenza definitiva, in quanto i singoli punti della prima possono essere sottoposti a riesame solo con le impugnazioni, mentre la non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4225 del 13 aprile 1995
«Al fine di stabilire se un provvedimento abbia o meno carattere di ordinanza o di sentenza e sia quindi o meno soggetto ai mezzi di impugnazione previsti per quest'ultima deve aversi riguardo non alla sua forma esteriore o alla denominazione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2550 del 4 agosto 1995
«L'avvenuta presentazione di istanze di condono con richiesta di rilascio di concessioni in sanatoria per gli immobili in sequestro non esclude che, in presenza di esigenze probatorie, il vincolo imposto su di essi a norma dell'art. 253 c.p.p....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 13662 del 25 marzo 2003
«Il sequestro di somme di denaro su conti correnti, aventi natura di corpo di reato, non eslcude la necessità di provare o comunque di dare atto della sussistenza di un rapporto di pertinenza fra le singole disponibilità sottoposte a vincolo e lo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1677 del 28 maggio 1996
«Possono essere oggetto di sequestro probatorio ai sensi dell'art. 253 comma 2 c.p.p. le cose che costituiscono il profitto e quindi il corpo del reato, cioè gli oggetti provvisti di utilità economica che il reo si è procurato attraverso il reato....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14714 del 30 agosto 2012
«Qualora in una sentenza non definitiva, oltre a statuizioni di carattere decisorio, siano contenute anche disposizioni meramente ordinatorie od istruttorie, esse non possono formare oggetto di gravame con la sentenza non definitiva, restando...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1497 del 20 maggio 1996
«Allorché il sequestro sia stato disposto su beni privi ormai di rilevanza probatoria, come nel caso di somme depositate presso un'azienda di credito unicamente in relazione alla loro natura di corpo del reato, in vista della possibile confisca di...»
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Cassazione penale, Sez. II, ordinanza n. 1143 del 5 aprile 1995
«Poiché un atto compiuto da una parte processuale, che sia stato dichiarato illegittimo, non può produrre effetti sfavorevoli alla parte contro interessata, non è consentito il sequestro probatorio di copie di documenti delle quali sia stato...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 42210 del 28 ottobre 2004
«L'eccezionalità della normativa che disciplina la c.d. «attività di contrasto» prevista dall'art. 14 della legge 3 agosto 1998, n. 269, esclude che essa possa avere applicazione, per analogia, al di fuori dei casi espressamente previsti. Debbono,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11458 del 24 luglio 2003
«Nel procedimento di correzione di errore materiale, avente natura sostanzialmente amministrativa, iniziato con ricorso ritualmente notificato per la correzione dei dati anagrafici errati, contenuti in sentenza, relativi al luogo di nascita delle...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 5950 del 14 marzo 2007
«In tema di procedimento di correzione di errori materiali, l'art. 288 c.p.c., nel disporre che le sentenze possono essere impugnate relativamente alle parti corrette nel termine ordinario decorrente dal giorno in cui è stata notificata l'ordinanza...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5165 del 12 marzo 2004
«Il procedimento di correzione di errori materiali disciplinato dagli artt. 287 ss. c.p.c. è funzionale alla eliminazione di errori di redazione del documento cartaceo, ma non può in alcun modo incidere sul contenuto concettuale della decisione,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11077 del 3 dicembre 1997
«Gli elementi ricavati da intercettazioni eseguite presso impianti diversi da quelli in dotazione alla Procura della Repubblica, in totale mancanza di specifico provvedimento del P.M. ai sensi dell'art. 268, comma terzo, del codice di procedura...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 27307 del 24 giugno 2003
«In materia di esecuzione delle operazioni di intercettazione di conversazioni o comunicazioni telefoniche, per impianto inidoneo, ai sensi dell'art. 268 comma 3 c.p.p., tale da giustificare l'utilizzo di impianti diversi da quelli esistenti presso...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1104 del 30 gennaio 1995
«La dichiarazione di contumacia non è impedita dal fatto che l'udienza indicata in citazione sia diversa da quella stabilita dall'ufficio dopo l'iscrizione della causa a ruolo e dal fatto che vi sia stato un rinvio d'ufficio, essendo onere del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6563 del 27 giugno 1990
«La dichiarazione di contumacia, formalizzando una situazione di disinteresse della parte per il giudizio, è strumentale all'attivazione di meccanismi sollecitatori di possibile revisione di tale atteggiamento in relazione all'evoluzione del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20406 del 5 settembre 2013
«La morte di una parte nel corso del giudizio comporta la necessità della prosecuzione del procedimento nei confronti dei suoi eredi, ma la circostanza che questi ultimi non vengano citati con la formale enunciazione di tale qualità non implica, di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 22957 del 26 maggio 2003
«In tema di intercettazioni telefoniche, ove sia stato autorizzato il ritardo sino alla conclusione delle indagini preliminari per il deposito delle trascrizioni, delle registrazioni e dei relativi decreti autorizzatori, il termine di cui all'art....»