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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1445 del 30 maggio 2000
«In tema di patteggiamento la procedura dettata dagli artt. 444 e ss. c.p.p. è tale per cui la stipulazione del patto fra l'imputato, personalmente (o a mezzo di procuratore speciale), e il pubblico ministero, comporta implicitamente la rinuncia a...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8442 del 4 marzo 2005
«In tema di spese di costituzione e difesa di parte civile, deve ritenersi legittima, in caso di condanna dell'imputato, la liquidazione, in favore della parte civile, anche dell'onorario per l'atto di costituzione e per la procura, nonché per le...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1282 del 14 gennaio 2003
«In tema di applicazione della pena su richiesta delle parti, compito fondamentale del giudice è il controllo sulla corretta qualificazione giuridica del fatto, ciò al fine di evitare che il patteggiamento sulla pena si risolva in un accordo sui...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1014 del 6 aprile 1995
«Allorché l'imputato rilasci al difensore procura speciale per procedere al patteggiamento nella fase preliminare al dibattimento, acconsente implicitamente che questo si svolga in sua assenza, come previsto dall'art. 488 c.p.p., sicché egli è...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1369 del 5 giugno 2000
«In tema di patteggiamento, la richiesta di applicazione della pena è atto dispositivo personalissimo dell'imputato, che deve essere manifestato con forme vincolate e predefinite; pertanto, la volontà dell'interessato deve essere necessariamente...»
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Cassazione penale, Sez. II, ordinanza n. 3678 del 28 ottobre 1994
«Poiché nessuna formula sacramentale è prevista per il conferimento della procura speciale di cui all'art. 446 c.p.p. per la richiesta di applicazione della pena concordata, la nomina del difensore di fiducia e la contestuale istanza dell'imputato...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 16838 del 3 maggio 2007
«Il difensore nominato procuratore speciale per proporre richiesta di pena patteggiata, ex articolo 446, comma 3, del c.p.p., in mancanza di volontà dell'imputato espressa nelle stesse forme previste per la procura speciale, non può farsi...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11981 del 22 marzo 2007
«La richiesta di «patteggiamento» può essere proposta, oltre che dall'imputato personalmente, anche a mezzo di procuratore speciale; pertanto essa può essere presentata dal difensore soltanto se vi è abilitato a mezzo di procura speciale (articolo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6245 del 16 febbraio 1999
«In tema di patteggiamento, la procura speciale con la quale viene conferito al procuratore anche il potere di richiedere l'applicazione della pena si caratterizza per la discrezionalità riconosciuta allo stesso procuratore anche in questa materia,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11076 del 24 ottobre 1998
«La volontà dell'imputato rivolta al patteggiamento deve essere espressa personalmente o a mezzo di procuratore speciale: in quest'ultimo caso è consentito al procuratore speciale delegare altra persona qualora tale facoltà gli sia stata attribuita...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4675 del 22 febbraio 1997
«La richiesta di patteggiamento può essere accolta dal giudice ancorché la procura speciale rilasciata al difensore non contenga la specifica indicazione della pena di cui concordare l'applicazione. (Nell'affermare detto principio la Corte ha...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2947 del 25 luglio 1995
«Qualora la richiesta ed il consenso all'applicazione della pena concordata dalle parti sia espresso dal difensore in presenza dell'imputato, non è necessaria alcuna procura speciale, poiché in tale fattispecie il difensore funge da semplice...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6193 del 27 maggio 1995
«La richiesta di applicazione della pena è atto riservato personalmente all'imputato; essa non compete al difensore, il quale può proporla soltanto se vi è specificamente abilitato a mezzo di procura speciale. Al procuratore speciale non è però...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8253 del 30 agosto 1993
«La procura speciale prevista dall'art. 446, terzo comma, c.p.p. per l'applicazione della pena su richiesta (cosiddetto patteggiamento) non richiede alcuna formula sacramentale, ma la chiara e univoca volontà dell'imputato di conferire al difensore...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1507 del 8 giugno 1993
«Il principio di specialità di cui all'art. 14 della convenzione europea di estradizione firmata a Parigi il 13 dicembre 1957 non preclude in modo assoluto l'esercizio della giurisdizione da parte dello Stato richiesto, ma vi pone solo delle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 617 del 25 gennaio 1993
«In tema di patteggiamento, il potere dell'imputato di manifestare il suo intento attraverso un procuratore speciale non può, certo, qualificarsi generico o indeterminato quando nella procura non venga indicata la misura della pena. Al contrario,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7523 del 26 giugno 1992
«Nella procura speciale finalizzata al cosidetto patteggiamento deve necessariamente ritenersi ricompresa la volontà di accettazione della misura della pena. Questa, infatti, proprio perché applicabile all'esito di un accordo fra le parti, non può...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3483 del 27 marzo 1991
«L'incarico affidato da imputato detenuto al proprio difensore diretto alla «presentazione di istanza di patteggiamento della pena o del rito», effettuato non tramite personale presentazione nell'ufficio matricola del carcere, ma per mezzo di...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 2618 del 20 settembre 1990
«In tema di applicazione della pena su richiesta delle parti, il difensore non ha un autonomo potere di opporsi all'accordo intervenuto tra di esse o di modificarne i termini, in quanto il suo ruolo si esaurisce nell'affiancare la parte privata ed...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 18 del 25 ottobre 1995
«Ai sensi dell'art. 37 c.p.p., il giudice può essere ricusato soltanto dalla parte, per cui è da escludere un'autonoma parallela legittimazione del difensore il quale, pur potendo validamente proporre l'atto di ricusazione, deve avere...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 46164 del 15 dicembre 2008
«Il difensore d'ufficio dell'imputato è legittimato a proporre opposizione al decreto penale di condanna, atteso che alcuna norma impone che il medesimo sia munito di procura speciale per procedere all'impugnazione in questione e che non è...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3009 del 4 luglio 1994
«Il difensore dell'imputato, pur essendo autonomamente legittimato all'opposizione a decreto penale di condanna in virtù dell'art. 461, comma 1, c.p.p., non è legittimato a richiedere il giudizio abbreviato. Ciò perché le norme riguardanti la detta...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2737 del 30 novembre 1998
«L'opposizione a decreto penale di condanna costituisce un mezzo ordinario di impugnazione, e ad essa deve ritenersi applicabile la disciplina generale delle impugnazioni. Pertanto le cause di inammissibilità espressamente previste dall'art. 461,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1764 del 30 maggio 1994
«Poiché l'opposizione a decreto penale di condanna s'inquadra nella categoria dei mezzi di impugnazione ordinaria, in applicazione della disciplina delle impugnazioni, che all'art. 582 comma primo, c.p.p., riconosce all'imputato la possibilità di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 47923 del 15 dicembre 2009
«È legittima, ai sensi dell'art. 99, comma primo, c.p.p., la proposizione della domanda di oblazione da parte del difensore dell'imputato, anche se non munito di procura speciale. (Fattispecie in tema di opposizione a decreto penale di condanna)»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2361 del 5 maggio 2000
«È qualificabile come abnorme, e pertanto suscettibile di essere direttamente impugnata con ricorso per cassazione, l'ordinanza con la quale il giudice del dibattimento, in sede di controllo della regolare costituzione delle parti, ritenuto che la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 382 del 14 gennaio 2000
«Non si ha insufficiente indicazione dell'enunciazione del fatto, delle circostanze aggravanti e di quelle che possono comportare l'applicazione di misure di sicurezza, qualora si abbia l'individuazione dei tratti essenziali del fatto di reato...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10660 del 12 ottobre 1995
«Il ricorso per cassazione di una società per azioni proposto in forza di procura rilasciata da soggetto diverso da quelli aventi per legge la rappresentanza della società e senza che sia dimostrata e provata la sussistenza del potere...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3043 del 11 giugno 1999
«L'art. 521, comma 3, c.p.p., secondo cui il giudice dispone con ordinanza la trasmissione degli atti all'ufficio requirente ove il pubblico ministero abbia effettuato una nuova contestazione fuori dei casi previsti degli artt. 516, 517 e 518,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 156 del 8 marzo 1994
«Il Procuratore generale che abbia rilevato la diversità del fatto per mancata contestazione di un'aggravante ha la facoltà di proporre impugnazione avverso la relativa sentenza, benché emessa a seguito di giudizio svoltosi con il rito abbreviato,...»