(massima n. 1)
In tema di applicazione della pena su richiesta delle parti, compito fondamentale del giudice è il controllo sulla corretta qualificazione giuridica del fatto, ciò al fine di evitare che il patteggiamento sulla pena si risolva in un accordo sui reati e sulle stesse imputazioni, in violazione dell'art. 444 c.p.p. e dell'art. 112 Cost.; ne deriva che il giudice deve dare adeguatamente conto in motivazione dell'effettuazione di tale controllo. (Nella specie la Corte ha annullato una sentenza di patteggiamento impugnata dal Procuratore generale in quanto ha ritenuto che non vi fosse alcun argomento in motivazione che giustificasse la corretta qualificazione giuridica dei fatti, mentre la mera lettura del capo d'imputazione induceva a ritenerla errata dovendosi ravvisare nella condotta ascritta gli estremi del tentativo di rapina impropria e non il furto aggravato in concorso con la resistenza a p.u. e con le lesioni volontarie aggravate).