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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 627 del 26 gennaio 1984
«Il giudice di appello ha il dovere di motivare dettagliatamente quando avverso la consulenza d'ufficio, che intenda condividere, siano state mosse dalle parti argomentazioni critiche, tali da determinare, ove fondate, un giudizio diverso dal...»
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Cassazione civile, sentenza n. 72 del 19 gennaio 1948
«Se, con sentenza passata in giudicato, venga ordinato a due consulenti tecnici d'ufficio, che, in tempi diversi ed in mutata situazione di luoghi abbiano compiuto distinte indagini, di dare ciascuno, in particolare, chiarimenti su lacune,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13578 del 26 maggio 2008
«L'accordo stipulato fra le parti e verbalizzato, in assenza del giudice, dal consulente tecnico d'ufficio, in una controversia avente ad oggetto l'esecuzione di un contratto d'opera, pur non integrando una conciliazione giudiziale con efficacia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9725 del 11 aprile 2008
«L'art. 203 è applicabile anche nel giudizio dinanzi al giudice pace.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2040 del 22 marzo 1986
«Nel rito del lavoro — che soggiace alle norme del processo ordinario, ove non sia diversamente stabilito e non sia configurabile una incompatibilità con le stesse — il principio di immediatezza e di concentrazione del giudizio si risolve, non già...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, sentenza n. 17299 del 12 luglio 2013
«In tema di assunzione all'estero della prova civile, la mancata informazione delle parti circa il tempo ed il luogo dell'assunzione della prova non contrasta con l'ordine pubblico interno, sempre che l'autorità che abbia disposto la rogatoria non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9942 del 8 ottobre 1998
«Non è censurabile in sede di legittimità il giudizio (anche implicito) espresso dal giudice di merito in ordine alla superfluità della prova testimoniale dedotta da una parte, specie quando lo stesso giudice abbia, con ragionamento logico e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 952 del 15 marzo 1976
«Il provvedimento col quale il giudice decide sull'opposizione contro l'ordinanza di esibizione, proposta dal terzo intervenuta nel giudizio, a norma dell'art. 211 c.p.c., ha contenuto e natura di sentenza: pertanto, qualora esso rivesta la forma...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1032 del 20 febbraio 1986
«Il potere del giudice istruttore di richiedere, ex art. 213 c.p.c., le informazioni scritte relative ad atti e documenti dell'amministrazione, comprende anche quello di acquisire al processo le relazioni orali o scritte di assistenti sociali, già...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 551 del 24 gennaio 1981
«Le informazioni suscettibili di essere richieste alla P.A. ai sensi dell'art. 213 c.p.c. per essere utilizzate come fonte di prova nel giudizio possono concernere anche atti e documenti riferentisi all'attività privatistica dell'amministrazione;...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 518 del 22 gennaio 1981
«La facoltà del giudice di richiedere le informazioni può essere esercitata qualora il giudice abbia conoscenza del possesso da parte della pubblica amministrazione non soltanto della generica documentazione interessante la controversia, ma di uno...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6187 del 13 marzo 2009
«In tema di disconoscimento della scrittura privata, la disposizione dell'art. 215, primo comma, n. 2), c.p.c., secondo cui la scrittura privata prodotta in giudizio si ha per riconosciuta se la parte comparsa non la disconosce "nella prima udienza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5461 del 14 marzo 2006
«In tema di prova documentale, l'onere di disconoscere la conformità tra l'originale della scrittura e la copia fotostatica prodotta in giudizio, pur non implicando necessariamente l'uso di formule sacramentali, va assolto mediante una...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10287 del 17 ottobre 1998
«Il riconoscimento tacito, ai sensi dell'art. 215 c.p.c. n. 2, di una scrittura privata prodotta nel corso del giudizio di primo grado non costituisce accertamento non impugnabile di autenticità di essa e perciò non preclude la proponibilità della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16915 del 2 agosto 2011
«Pur dovendo essere ordinariamente proposta l'istanza di verificazione giudiziale dell'autenticità di una scrittura privata prodotta in giudizio e tempestivamente disconosciuta nel termine perentorio previsto per le deduzioni istruttorie, detta...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9202 del 14 maggio 2004
«In caso di disconoscimento dell'autenticità della sottoscrizione di scrittura privata prodotta in copia fotostatica, la parte che l'abbia esibita in giudizio e intenda avvalersene deve produrre l'originale, necessario per la procedura di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4651 del 10 agosto 1979
«Anche nel giudizio di verificazione della scrittura privata disconosciuta il giudice, potendo e dovendo utilizzare tutti gli elementi di prova comunque acquisiti senza essere vincolato ad alcuna graduatoria fra le fonti probatorie, non è obbligato...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2752 del 30 maggio 1978
«Anche nel giudizio di verificazione di scrittura privata il giudice, potendo e dovendo utilizzare tutti gli elementi di prova comunque acquisiti senza essere vincolato ad alcuna graduatoria fra le fonti probatorie, non è obbligato a disporre una...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 45127 del 7 novembre 2013
«Il rinvio del dibattimento a udienza fissa prima del compimento degli atti introduttivi deve essere qualificato come rinvio vero e proprio, con il conseguente obbligo di notifica del decreto che dispone il giudizio, in quanto, ai sensi dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1817 del 1 luglio 1999
«L'invito a comparire di cui all'art. 555 c.p.p. non è previsto anche per il procedimento per decreto penale di cui agli artt. 565 e 459 c.p.p. La nuova normativa (di cui alla legge 234 del 1997) lo ha introdotto soltanto nelle ipotesi di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1827 del 2 giugno 1999
«Allorché, in sede di atti preliminari al dibattimento pretorile si constata che il decreto di citazione a giudizio sia affetto dai vizi di cui all'art. 555, comma secondo, c.p.p., che ne comportano la nullità, la competenza a riemetterlo spetta,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 10 del 31 luglio 1997
«Si deve escludere che l'omessa notificazione della citazione alla persona offesa precluda la progressione alla fase del giudizio e possa costituire una legittima causa di regressione del procedimento alla fase anteriore.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 8 del 5 luglio 1995
«L'inosservanza del termine a comparire di cui all'art. 555, comma terzo, c.p.p., integra una nullità di ordine generale, a norma dell'art. 178, comma primo, lett. c), c.p.p., che si verifica al momento della notificazione, perché se fra questa e...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 19 del 13 luglio 1993
«Il disposto dell'art. 143 att. c.p.p. in tema di rinnovazione della citazione a giudizio da parte del presidente dell'organo giudicante è attuativo di un principio desunto dalla sistematica processuale, sicché deve ritenersene la generale...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6538 del 18 marzo 2010
«In tema di dichiarazione di inefficacia degli atti a titolo gratuito, ai sensi dell'art. 64 legge fall., la valutazione di gratuità od onerosità di un negozio va compiuta con esclusivo riguardo alla causa concreta, costituita dalla sintesi degli...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3615 del 24 febbraio 2004
«La fideiussione prestata da una società «controllata» in favore della società «controllante» non è riconducibile ad una donazione, qualora il contratto sia stato stipulato in adempimento di direttive impartite dalla capogruppo o comunque di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4457 del 26 marzo 2003
«In tema di revocatoria fallimentare, l'atto con il quale il coniuge, ai sensi dell'art. 228 della legge 19 maggio 1975, n. 151, conviene con l'altro coniuge di assoggettare, senza contropartita, al regime di comunione legale un bene di sua...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5237 del 15 marzo 2003
«Nel procedimento per la verifica di scrittura privata, le uniche eccezioni alla regola della libertà di prova concernono l'idoneità alla funzione di comparazione delle scritture private, la cui autenticità, in mancanza di accordo tra le parti,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5648 del 8 novembre 1984
«Nel giudizio di verificazione di scrittura privata, ai fini delle conseguenze previste dal capoverso dell'art. 219 c.p.c., la mancata comparizione deve necessariamente costituire espressione della volontà della parte medesima di sottrarsi...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 20233 del 3 ottobre 2011
«Nel procedimento di querela di falso incidentale ad un giudizio pendente davanti al giudice amministrativo, il giudice ordinario non può disporre l'interpello, ai sensi dell'art. 222 c.p.c. e per conoscere se la parte che ha prodotto il documento...»