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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2716 del 31 maggio 2000
«L'intervenuta abrogazione, ad opera dell'art. 18 della legge 25 giugno 1999 n. 205, del reato di oltraggio a pubblico ufficiale, previsto dall'art. 341 c.p. non ha dato luogo ad un fenomeno di successione di leggi penali nel tempo, quale previsto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7058 del 21 gennaio 1998
«La revoca della condanna definitiva prevista dall'art. 673 c.p.p. per l'ipotesi di abrogazione o di dichiarazione di illegittimità costituzionale della norma incriminatrice si applica anche nel caso di norma incriminatrice contenuta in un...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3922 del 10 gennaio 1998
«In caso di successione di decreti legge in continuità, presupposto per la revoca della sentenza emessa per fatto commesso in vigenza di previsione sanzionatoria è che la successiva abrogazione della norma incriminatrice, contenuta in uno dei detti...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 411 del 7 luglio 1995
«Nel caso in cui intervenga una abolitio criminis - nella specie depenalizzazione di reato valutario per effetto della L. n. 455 del 1988 - deve essere applicata la disposizione dell'art. 673 c.p.p. (revoca della sentenza per abolizione del reato)...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3979 del 18 aprile 1998
«L'art. 303 comma secondo c.p.c. prevede al pari di altre disposizioni analoghe (artt. 286, comma primo, 330, comma secondo, 477, comma secondo c.p.c.) una forma di notificazione agevolata agli eredi della parte defunta, sulla base della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8356 del 24 agosto 1998
«Il decesso di una delle parti nel corso del giudizio di primo grado comporta la necessità della prosecuzione del procedimento nei confronti di tutti gli eredi, litisconsorti necessari (per l'inscindibilità del rapporto processuale) tanto nel grado...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5160 del 19 aprile 2000
«La mancata riassunzione, nel termine perentorio di sei mesi, del processo dichiarato interrotto (o sospeso) ne determina l'estinzione ai sensi degli artt. 305, (297) e 307 c.p.c., sempre che, al momento della pronuncia di interruzione (o...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10796 del 9 luglio 2003
«Il termine perentorio di un anno per la riassunzione della causa, ai sensi dell'art. 307, secondo comma, c.p.c., a seguito della cancellazione della causa dal ruolo, decorre in ogni caso dalla data dell'ordinanza di cancellazione, anche se essa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4506 del 5 maggio 1998
«La sospensione feriale dei termini, disposta dall'art. 1 della legge n. 742 del 1969, si applica a tutti i termini processuali e, quindi, anche a quello annuale previsto dall'art. 307 c.p.c. per la riassunzione del processo, a nulla rilevando che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 888 del 23 gennaio 2012
«In tema di riassunzione della causa innanzi al giudice dichiarato competente dalla Corte di cassazione a seguito di ricorso ordinario ed in base a decisione sulla sola questione di competenza, l'onere di provare la data di decorrenza del termine...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 30432 del 30 dicembre 2011
«Nella vigenza della disciplina processuale delle conseguenze della mancata comparizione delle parti prevista negli artt. 181 e 309, c.p.c., anteriormente alla riforma introdotta dall'art. 50 del d.l. 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4201 del 16 marzo 2012
«L'eccezione di estinzione del processo per inattività delle parti, formulata nella comparsa di costituzione in riassunzione e richiamata nell'udienza di prosecuzione del giudizio, è da intendersi sollevata "prima di ogni altra difesa", e quindi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2340 del 19 marzo 1996
«Mentre l'irritualità della continuazione del processo, nonostante la sua interruzione a seguito della morte del procuratore di una delle parti, può essere fatta valere soltanto dalla parte colpita dall'evento interruttivo, essendo l'interruzione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6286 del 3 giugno 1995
«Per la proposizione dell'eccezione di estinzione del processo non sono richieste formule sacramentali, in quanto la qualificazione giuridica dell'eccezione proposta dalla parte rientra nel potere-dovere del giudice competente a conoscere la causa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11271 del 22 novembre 1990
«L'ordinanza con la quale il G.I. rinvia la causa ai sensi dell'art. 309 c.p.c., è suscettibile di riesame, perciò può essere revocata dallo stesso giudice che l'ha emessa, quando sia il frutto di un errore circa le condizioni richieste dalla legge...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5918 del 4 novembre 1980
«L'irrevocabilità e la non impugnabilità dell'ordinanza di cancellazione della causa dal ruolo, resa dal giudice istruttore a norma degli artt. 181 e 309 c.p.c., non ostano a che il provvedimento medesimo possa essere rimosso e restare improduttivo...»
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Cassazione civile, sentenza n. 1092 del 9 luglio 1947
«La sospensione del giudizio e il rinvio al tribunale costituiscono nel meccanismo funzionale della legge, provvedimenti equipollenti all'autorizzazione alla presentazione della querela di falso, di cui all'art. 222.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5919 del 15 giugno 1999
«In relazione al giudizio davanti al giudice di pace il contenuto dell'atto di citazione è disciplinato esclusivamente dall'art. 318 c.p.c., il quale prescrive che il medesimo deve contenere l'indicazione del giudice e delle parti, l'esposizione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 23574 del 14 novembre 2007
«Poiché il procedimento davanti al giudice di pace è regolato, ai sensi dell'art. 311 c.p.c., dalle norme relative a quello davanti al Tribunale, al medesimo è applicabile anche l'art. 178 c.p.c. così come modificato dalla legge n. 353 del 1990. Ne...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2434 del 1 febbraio 2008
«L'individuazione del mezzo di impugnazione esperibile contro un provvedimento giurisdizionale va fatta in base alla qualificazione data dal giudice all'azione proposta, alla controversia e alla sua decisione, con il provvedimento impugnato, a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3558 del 7 aprile 1998
«Nel caso in cui, nel corpo di una stessa sentenza, siano contenute autonome statuizioni, ciascuna delle quali sottoposta ad un proprio, peculiare e diverso regime di impugnazione, ognuna di esse può formare oggetto di impugnazione esclusivamente...»
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Cassazione civile, Sez. VI-5, ordinanza n. 13276 del 28 maggio 2013
«Quando successivamente alla pubblicazione di una sentenza di merito (e quindi nel periodo intercorrente tra la fase processuale del relativo giudizio e quella dell'eventuale giudizio di impugnazione), si verifica la morte (o la perdita della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 26893 del 15 dicembre 2006
«In tema di impugnazione della sentenza pronunciata nei confronti del dante causa, la parte che assuma di avere la qualità di erede assolve l'onere probatorio in ordine alla propria legittimazione processuale attraverso la produzione documentale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17564 del 31 agosto 2005
«L'evocazione in appello di un soggetto che non abbia partecipato al giudizio di primo grado, ma che si sia qualificato erede di una delle parti, la cui morte non era stata dichiarata nel corso del giudizio, non integra un vizio relativo alla...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 12253 del 19 maggio 2010
«In tema di servizi pubblici locali, la scissione di un'azienda speciale con la destinazione di un ramo aziendale ad una società di capitali di nuova costituzione, disposta da un consorzio nell'esercizio della facoltà prevista dall'art. 115 del...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 6728 del 4 maggio 2012
«Il termine per proporre appello deve essere qualificato come termine a decorrenza successiva, con la conseguenza che, ove il "dies ad quem" del medesimo vada a scadere nella giornata di sabato, esso è prorogato al primo giorno seguente non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2320 del 1 febbraio 2011
«A seguito della sentenza n. 477 del 2002 della Corte costituzionale - secondo cui la notifica di un atto processuale si intende perfezionata, per il notificante, al momento della consegna del medesimo all'ufficiale giudiziario - la tempestività...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17079 del 3 agosto 2007
«Qualora il giorno di scadenza del termine breve per proporre ricorso per cassazione, previsto dall'art. 325 c.p.c., sia il 29 giugno, la scadenza viene prorogata al giorno seguente non festivo, a norma dell'art. 155, ultimo comma, del codice di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18128 del 26 luglio 2013
«Qualora uno degli eventi idonei a determinare l'interruzione del processo si verifichi nel corso del giudizio di primo grado, anteriormente alla scadenza dei termini per il deposito delle comparse conclusionali e delle memorie di replica ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5367 del 13 aprile 2002
«Quando si verifica, tra una fase processuale e l'altra e dopo la pubblicazione della sentenza, la morte o la perdita della capacità di agire della parte persona fisica (o l'estinzione della persona giuridica), il problema della notificazione...»