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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10606 del 11 ottobre 1995
«Ai fini della decorrenza del termine di trenta giorni per la proposizione del regolamento di competenza, è equipollente alla comunicazione della sentenza, presa in considerazione dall'art. 47, secondo comma, c.p.c., la notificazione della stessa...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5976 del 27 maggio 1995
«La lettura in udienza dell'ordinanza con la quale il pretore, in funzione di giudice del lavoro, solleva d'ufficio il regolamento di competenza a norma dell'art. 47 comma 4 c.p.c., rende superflua la comunicazione del provvedimento alle parti a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 686 del 24 gennaio 1994
«Ai fini della tempestività della proposizione del regolamento di competenza, ove manchi in atti il biglietto di cancelleria concernente la comunicazione della sentenza che ha pronunciato sulla competenza e non consti che detta comunicazione siasi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3668 del 18 aprile 1996
«A norma dell'art. 47, comma secondo, c.p.c., l'istanza di regolamento di competenza si propone con ricorso notificato entro trenta giorni dalla comunicazione della decisione che, sebbene in forma di ordinanza, abbia pronunciato sulla competenza,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1136 del 14 febbraio 1984
«L'istanza di regolamento, ove proposta avverso un'ordinanza pronunciata in udienza, con sostanziale contenuto decisorio sulla competenza, deve essere notificata (a pena dell'inammissibilità) entro trenta giorni dalla data del provvedimento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2434 del 19 aprile 1982
«Allorché la questione di competenza viene decisa con ordinanza anziché con sentenza, il termine per proporre istanza di regolamento decorre dalla comunicazione dell'ordinanza, avente valore di sentenza, e non può più rivivere, se inutilmente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8347 del 9 luglio 1992
«Nei confronti della parte contumace — cui non deve essere data comunicazione del dispositivo della sentenza da parte della cancelleria — il termine per la proposizione del regolamento di competenza, in difetto di notificazione delle sentenze...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9880 del 8 ottobre 1990
«Il termine perentorio di trenta giorni previsto dall'art. 47, secondo comma, c.p.c. per la proposizione del regolamento di competenza decorre, nei confronti dei contumaci (cui non deve essere data comunicazione del dispositivo della sentenza da...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5084 del 4 ottobre 1982
«Il ricorso per cassazione proposto unicamente per una questione di competenza, avverso una sentenza di appello che abbia pronunziato anche nel merito, deve essere qualificato, ai sensi dell'art. 43 c.p.c., come regolamento facoltativo di...»
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Cassazione civile, sentenza n. 3066 del 28 agosto 1976
«Le questioni attinenti alla giurisdizione e alla competenza, salva la deroga espressamente prevista dall'art. 427 c.p.c., debbono essere decise, come tutte le altre questioni pregiudiziali la cui decisione può definire il giudizio, con sentenza,...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 6166 del 27 aprile 2002
«Nel sistema processuale delineato dalla legge fallimentare e dal codice di procedura civile, avverso la sentenza dichiarativa di fallimento possono proporre istanza per regolamento di competenza, oltre che il fallito, anche gli altri interessati...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9222 del 1 settembre 1995
«Il termine di quindici giorni per proporre il regolamento facoltativo di competenza avverso la sentenza dichiarativa di fallimento in coerenza con il termine stabilito dall'art. 18 l. fall. per proporre opposizione avverso la stessa, non è...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 17665 del 2 settembre 2004
«In tema di regolamento di competenza, nel caso in cui, nel procedimento davanti al tribunale in composizione monocratica, il giudice abbia ordinato, ai sensi dell'art. 281 sexies c.p.c., la discussione orale della causa e abbia pronunciato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5848 del 9 maggio 2000
«In caso di proposizione di impugnazione ordinaria e di istanza per regolamento di competenza ad opera di due diverse parti nel medesimo giudizio, in virtù del combinato disposto degli artt. 43 e 47 c.p.c., l'istanza per regolamento va notificata...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4209 del 16 marzo 2012
«Il P.M. è legittimato a formulare la richiesta di fallimento a seguito della comunicazione del decreto con il quale il tribunale abbia revocato l'ammissione al concordato preventivo, essendo egli, nel sistema della legge, informato sia della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9483 del 28 giugno 2002
«L'iniziativa con la quale il giudice delegato ai fallimenti trasmette al tribunale la comunicazione ricevuta nell'esercizio delle sue funzioni dal curatore di un fallimento, relativa all'insolvenza di un'impresa, costituisce un adempimento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2333 del 16 febbraio 2001
«Il principio che la rappresentanza processuale del minore da parte del genitore si protrae dopo il raggiungimento della maggiore età, in mancanza di dichiarazione, notificazione o comunicazione dell'evento, vale se non vi è necessità di rinnovare...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5862 del 13 marzo 2007
«In tema di condominio, la legittimazione ad agire in giudizio dell'amministratore in caso di pretese concernenti l'affermazione di diritti di proprietà, anche comune, può trovare fondamento soltanto nel mandato conferito da ciascuno dei condomini...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9445 del 20 aprile 2007
«Il fallimento del socio receduto non deve avvenire necessariamente con la procedura di estensione ex art. 147, secondo comma, L. fall., poiché, quando la sua esistenza è già nota prima della dichiarazione di fallimento della società, questo, ai...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17185 del 14 novembre 2003
«Nella fase che precede la dichiarazione di fallimento, il diritto di difesa dell'imprenditore insolvente, in considerazione del carattere camerale e sommario del relativo procedimento, può essere garantito con differenti modalità, quali...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 42 del 9 gennaio 1975
«Alle sentenze straniere dichiarative di fallimento, quando manchi una convenzione internazionale che ne disciplina il riconoscimento con criteri di semplicità e di speditezza, è applicabile, in considerazione delle conseguenze giuridiche, di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3389 del 20 febbraio 2004
«La sentenza che dichiara il fallimento, in virtù dell'art. 17, legge fall., deve essere comunicata al debitore, per estratto, a norma dell'art. 136, c.p.c., e, qualora il cancelliere proceda alla comunicazione mediante notifica a mezzo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5018 del 2 marzo 2009
«Alla luce della dichiarazione di illegittimità costituzionale (cfr. Corte costituzionale, sent. n. 151 del 1980) dell'art. 18, primo comma, della legge fall. (nel testo, applicabile "ratione temporis", anteriore alle modifiche introdotte dal...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19429 del 6 ottobre 2005
«La comunicazione dell'estratto della sentenza dichiarativa di fallimento, ai sensi dell'art. 17 legge fall., la quale ha assunto, per evoluzione giurisprudenziale, anche la funzione processuale di «dies a quo» del termine breve di opposizione per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11181 del 12 novembre 1993
«Il termine per proporre regolamento facoltativo di competenza contro una sentenza dichiarativa di fallimento (quindici giorni secondo l'indicazione contenuta nell'art. 18 L. fall.) decorre dalla data di comunicazione dell'estratto della sentenza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23506 del 19 novembre 2010
«Nei procedimenti per la dichiarazione di fallimento pendenti alla data di entrata in vigore della riforma di cui al d.l.vo n. 169 del 2007, al ricorso per cassazione avverso la sentenza della corte d'appello, depositata successivamente al 1...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1784 del 13 febbraio 1992
«Il licenziamento, ancorché collettivo o intimato, con unico atto, ad una pluralità di lavoratori, ha natura di negozio unilaterale recettizio volto a determinare la cessazione del rapporto di lavoro dei singoli dipendenti destinatari della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 792 del 19 gennaio 2010
«In tema di legittimazione all'impugnazione di una sentenza da parte del successore a titolo particolare nel diritto controverso, qualora la successione riguardi un appalto con la P.A. ricompreso in un ramo di azienda oggetto di conferimento in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5883 del 11 marzo 2009
«Con riferimento alla disciplina relativa all'utilizzazione dei mezzi di telecomunicazione tra avvocati in ordine alla trasmissione di atti processuali, la leggibilità della sottoscrizione del mittente è prescritta dall'art. 1 della legge 7 giugno...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9421 del 11 giugno 2012
«Con l'estrazione di copia autentica, la parte acquisisce conoscenza formale del provvedimento, all'esito di un'attività istituzionale della cancelleria, che impone l'individuazione del soggetto che richiede la copia e del soggetto che la ritira,...»