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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5345 del 8 giugno 1996
«Se nel corso del giudizio di primo grado siano stati nominati, in tempi successivi, due consulenti d'ufficio le cui conclusioni siano difformi ed inconciliabili fra loro, il giudice di appello (come quello di primo grado) può seguire il parere...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12283 del 3 dicembre 1998
«A tutte le ipotesi di pensione è applicabile il principio secondo cui il provvedimento di concessione della pensione emesso dall'Inps non è atto costitutivo del diritto dell'assicurato a percepire la pensione — in quanto tale diritto, collegato ad...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1112 del 20 gennaio 2005
«La regola per cui la rivalutazione monetaria costituisce una componente essenziale del credito assistenziale che deve essere liquidata anche d'ufficio dal giudice, in ogni stato e grado del giudizio, senza necessità di specifica domanda del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5352 del 13 aprile 2002
«In ipotesi di malattia professionale non tabellata, la prova della causa di lavoro, che grava sul lavoratore, deve essere valutata in termini di ragionevole certezza, nel senso che, esclusa la rilevanza della mera possibilità di eziopatogenesi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4696 del 18 luglio 1980
«Ai fini dell'esecuzione forzata in base a un titolo di credito, l'originale di tale documento è indispensabile ed insostituibile, salvo l'ammortamento, e pertanto, tranne l'ipotesi, di natura eccezionale, in cui si tratti di copia autentica...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12230 del 25 maggio 2007
«Il precetto deve contenere, a pena di nullità, l'indicazione degli elementi che permettano l'esatta identificazione del titolo esecutivo, in quanto requisito formale indispensabile perché il precetto stesso possa raggiungere lo scopo, che è quello...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1712 del 11 luglio 1967
«Nel caso che, in un'esecuzione forzata (individuale o concorsuale) su beni immobili gravati da ipoteca, l'aggiudicatario, con l'autorizzazione del giudice dell'esecuzione, concordi con il creditore ipotecario l'assunzione del debito verso questi,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 539 del 18 gennaio 2002
«In caso di opposizione di terzo avverso il pignoramento eseguito contro una società (nella specie, a r.l.), quando detto atto esecutivo venga effettuato in un luogo che oltre ad essere la residenza del terzo sia anche luogo di appartenenza della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1126 del 11 aprile 1972
«L'intervento del creditore ex art. 525 c.p.c., deve essere spiegato non oltre la prima udienza fissata per l'autorizzazione della vendita, e può contenere anche la sola indicazione del credito e la ragione di questo, senza la contemporanea e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3771 del 27 giugno 1984
«La violazione dell'art. 34 del D.P.R. 15 dicembre 1959, n. 1229 (ordinamento degli ufficiali giudiziari e degli aiutanti ufficiali giudiziari), che attribuisce la delegabilità ai messi di conciliazione del solo potere di compiere atti di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2370 del 24 agosto 1964
«In tema di espropriazione immobiliare, il termine di cinque giorni dall'atto di pignoramento, fissato dal secondo comma dell'art. 557 c.p.c. per il deposito, nella cancelleria del tribunale competente per la esecuzione, del titolo esecutivo o del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14842 del 27 giugno 2007
«Il procedimento di espropriazione — se, dopo l'aggiudicazione provvisoria, prosegue con l'eventuale offerta di aumento di sesto e con la gara tra gli offerenti — è retto, anche nella nuova fase, dall'ordinanza ex art. 576 c.p.c., la quale trova il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10971 del 10 dicembre 1996
«Nell'esecuzione forzata per espropriazione immobiliare, l'offerta con «aumento di sesto» di cui all'art. 584 c.p.c. non può essere formulata con espressa clausola di revocabilità, sebbene non sia prevista un'esplicita sanzione di nullità al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 44 del 8 gennaio 1968
«Il termine per promuovere il giudizio di divisione nel corso del processo di espropriazione di beni indivisi, da chiunque sia stata proposta la relativa istanza, è un termine concesso a tutte le parti che hanno la possibilità di instaurarlo: al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3992 del 18 marzo 2003
«In tema di esecuzione forzata degli obblighi di fare e di non fare, qualora il giudice dell'esecuzione, dopo aver pronunziato ex art. 612 c.p.c. per determinare le modalità dell'esecuzione (stabilendo il modo in cui, in concreto, deve essere...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9125 del 4 settembre 1990
«, Cass. civ., , sez. lav., , 20 settembre 1990, n. 9584, , Pani c. Banco Sardegna.
Anche quando sia emesso nell'ambito di un procedimento di repressione di condotta antisindacale, l'ordine di reintegrazione del lavoratore illegittimamente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4656 del 17 dicembre 1976
«In tema di esecuzione forzata di obblighi di fare o di non fare, l'ordinanza con la quale il pretore, anziché determinare le modalità dell'esecuzione (art. 612 secondo comma c.p.c.), risolva il contrasto insorto fra le parti sulla ricorrenza o...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16714 del 17 luglio 2009
«Gli effetti del pignoramento presso terzi non sopravvivono all'estinzione della procedura esecutiva, atteso che, ai sensi dell'art. 632 c.p.c., l'estinzione del processo esecutivo rende inefficaci tutti gli atti compiuti in precedenza e tra...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5628 del 8 giugno 1999
«In relazione alla previsione del secondo comma dell'art. 643 c.p.c., in base alla quale il ricorso ed il decreto ingiuntivo sono notificati per copia autentica al debitore ingiunto, l'assenza nell'autenticazione, effettuata dal cancelliere e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3830 del 12 giugno 1981
«In virtù del principio generale di cui all'art. 156 c.p.c., comma secondo, per il quale è nullo ogni atto mancante dei requisiti formali indispensabili per il raggiungimento dello scopo, il difetto di una valida procura rende l'attività...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2213 del 29 ottobre 1970
«Il sequestro giudiziario, di cui all'art. 670 n. 2 c.p.c. è strumentalmente preordinato ad assicurare elementi di prova da utilizzare nel giudizio di merito. Esso, pertanto, è provvisorio, non soltanto nel senso che è temporaneo, ma soprattutto...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9884 del 20 luglio 2001
«La pendenza davanti ad un giudice francese della causa di divorzio fra cittadini italiani non esclude la giurisdizione italiana sulla causa di separazione personale fra i medesimi coniugi, atteso che tra le due cause non ricorrono i requisiti...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 2 del 21 aprile 1989
«Il principio di specialità contenuto nel primo comma dell'art. 14 della convenzione europea di estradizione non preclude qualsiasi esercizio della giurisdizione in riferimento a fatti anteriori alla data dell'estradizione e diversi da quelli per i...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10626 del 7 marzo 2013
«Ai fini dell'apprezzamento dell'eventuale interruzione del nesso causale tra la condotta e l'evento, il concetto di causa sopravvenuta da sola sufficiente a determinare l'evento si riferisce non solo al caso di un processo causale del tutto...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 34620 del 21 agosto 2003
«Nel caso di imprese gestite da società di capitali, gli obblighi concernenti l'igiene e la sicurezza del lavoro gravano su tutti i componenti del consiglio di amministrazione. La delega di gestione in proposito conferita ad uno o più...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6811 del 13 giugno 1994
«Presupposto dell'attenuante della provocazione è, nell'aspetto soggettivo, uno stato d'ira incontenibile che provoca nell'agente la perdita dei poteri di autocontrollo, e che non può pertanto essere confuso con stati d'animo diversi quali il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3494 del 27 marzo 1991
«In tema di legittima difesa uno dei requisiti indispensabili è l'attualità del pericolo da cui deriva la necessità della difesa. L'esimente è esclusa di fronte ad un pericolo futuro o immaginario, essendo rilevante soltanto il pericolo attuale,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2554 del 7 marzo 1996
«In tema di legittima difesa, le espressioni «necessità di difendere» e «sempre che la difesa sia proporzionata all'offesa», contenute nell'art. 52 c.p., vanno intese nel senso che la reazione deve essere, nella circostanza, l'unica possibile,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 14660 del 29 dicembre 1999
«Il termine di tre mesi, previsto per la presentazione della querela, decorre dal momento in cui il titolare ha conoscenza certa, sulla base di elementi seri, del fatto-reato nella sua dimensione oggettiva e soggettiva, conoscenza che può essere...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2558 del 1 marzo 2000
«Per ottenere la riduzione della pena pecuniaria ai sensi dell'art. 133 bis c.p. è necessario che l'imputato alleghi l'indispensabile documentazione atta a chiarire la sua posizione economica.»