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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14163 del 14 novembre 2001
«Nei casi di intervento obbligatorio del Pubblico Ministero, l'omessa notifica del ricorso per cassazione al Procuratore Generale presso la Corte d'Appello non è causa di inammissibilità allorquando la sentenza impugnata abbia accolto le richieste...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1732 del 7 febbraio 2001
«Nel giudizio avente ad oggetto il riconoscimento dell'efficacia del lodo straniero, l'accertamento della portata della clausola compromissoria, istituzionalmente devoluto alla cognizione del giudice dell'opposizione, compete anche alla Corte di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 874 del 25 gennaio 1995
«Nel caso in cui con il ricorso per cassazione, avverso sentenza che abbia pronunciato su impugnazione, ex artt. 828 e seguenti, c.p.c., di un lodo arbitrale, si metta in discussione la qualificabilità come rituale dell'arbitrato, la Corte Suprema...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4251 del 20 luglio 1982
«A seguito di ricorso per cassazione avverso la sentenza che abbia pronunziato sull'impugnazione per nullità del lodo arbitrale, qualora si deduca il vizio in procedendo costituito dalla violazione dell'art. 829 comma secondo c.p.c. (sui limiti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8937 del 4 luglio 2000
«Non sussiste contrapposizione tra diritto ed equità, atteso che il giudizio di equità richiede pur sempre il riferimento ad una fattispecie normativa e la comparazione tra norma di legge ed eventuale criterio equitativo prescelto, il quale può...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10321 del 9 settembre 1992
«Qualora il compromesso affidi agli arbitri rituali il compito di decidere secondo equità è nel potere dei medesimi applicare il diritto ogni volta in cui ravvisino la sua coincidenza con l'equità, senza che ciò comporti vizio di eccesso di potere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3005 del 27 marzo 1987
«Poiché nell'arbitrato irrituale deve ravvisarsi un'ipotesi di mandato con il quale le parti conferiscono agli arbitri il potere di comporre una lite, in via conciliativa o transattiva, mediante la creazione di un nuovo assetto d'interessi che esse...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22011 del 19 ottobre 2007
«In tema di declaratoria di esecutività della sentenza del tribunale ecclesiastico che abbia pronunciato la nullità del matrimonio concordatario per esclusione, da parte di un coniuge, di uno dei bona matrimoni (cioè il consenso al vincolo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3378 del 5 marzo 2012
«La declaratoria di esecutività della sentenza ecclesiastica dichiarativa della nullità del matrimonio concordatario per esclusione, da parte di uno solo dei coniugi, di uno dei "bona matrimonii", postula che la divergenza unilaterale tra volontà e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2683 del 11 agosto 1972
«Un inventario di eredità beneficiata non costituisce di per sé, ossia automaticamente, strumento idoneo a vincere la presunzione di esistenza di gioielli e mobilia di cui all'art. 31 della legge sulle successioni (R.D. 30 dicembre 1923, n. 3270),...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21718 del 22 ottobre 2010
«Il procedimento di cui all'art. 709 ter c.p.c. (inserito dall'art. 2 della legge n. 54 del 2006), di competenza del giudice del procedimento di separazione, divorzio, annullamento del matrimonio e affidamento dei figli di genitori non uniti in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1134 del 29 gennaio 1993
«Il giudice di merito, davanti al quale sia invocato un precedente accertamento tecnico preventivo, ha il potere-dovere, ai sensi dell'art. 698, ultimo comma, c.p.c., di esercitare il controllo sull'esistenza o meno delle condizioni di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 870 del 1 febbraio 1996
«In tema di sequestro giudiziario, non sono impugnabili ex art. 111 comma secondo Cost., difettando del requisito della decisorietà, i provvedimenti con cui il giudice istruttore approva i rendiconti, parziali e finale, presentati dal custode,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11880 del 22 maggio 2007
«Le sentenze del giudice di pace, in ipotesi di pronuncia secondo equità, ai sensi dell'articolo 113, secondo comma, c.p.c., devono essere succintamente motivate, in ossequio al principio degli articoli 132, secondo comma, n. 4, c.p.c., e 118,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5961 del 18 giugno 1997
«In materia di tutela ambientale e in tema di ignoranza della legge penale, l'affittuario di un fondo sottoposto al vincolo di cui alla legge n. 431/1985, che agisca in violazione dello stesso, non può addurre la carenza dell'elemento soggettivo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2149 del 12 giugno 1996
«Il fondamento costituzionale della «scusa» della inevitabile ignoranza della legge penale vale prima di tutto per chi versa in condizioni soggettive di sicura inferiorità e non può certo essere strumentalizzato per coprire omissioni di controllo o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 16808 del 8 aprile 2004
«Un reato comune è soggettivamente politico, ai sensi dell'art. 8, comma terzo, c.p., allorché sia qualificato da un movente di natura politica, nel senso che l'agente sia stato determinato, in tutto o in parte, a delinquere al fine di incidere...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 25233 del 12 luglio 2005
«In tema di responsabilità professionale del sanitario, in linea con quanto puntualizzato dalle Sezioni unite (sentenza 10 luglio 2002, Franzese), nella ricostruzione del nesso eziologico tra la condotta omissiva del sanitario e l'evento lesivo non...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 14432 del 27 marzo 2014
«L'amministratore di una società risponde del reato omissivo contestatogli quale diretto destinatario degli obblighi di legge, anche quando altri soggetti abbiano agito come amministratori di fatto, atteso che la semplice accettazione o il semplice...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12826 del 7 dicembre 2000
«L'obbligo per il proprietario della strada, sia pubblica che privata quando sul suolo privato si attui un traffico indiscriminato e privo di controllo, sostanzialmente aperto al pubblico, di eliminare la fonte di pericolo ed anche di apprestare...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 41980 del 25 ottobre 2012
«In tema di lesioni personali colpose a seguito di incidente ferroviario, sussiste la responsabilità, ex art. 40, comma secondo, cod. pen., del conduttore e manovratore di un treno di servizio che, trovandosi dinnanzi ad un passaggio a livello in...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 32273 del 29 settembre 2006
«Nei reati colposi omissivi, l'accertamento della colpa non può prescindere dalla individuazione della «posizione di garanzia» cioè della norma che impone al soggetto, cui si imputa la colpa, di tenere quel comportamento positivo la cui omissione...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 27396 del 22 luglio 2005
«Il responsabile di una società sportiva che gestisce una piscina è titolare di una posizione di garanzia, ai sensi dell'art. 40, comma secondo, c.p., in forza della quale è tenuto a garantire l'incolumità fisica degli utenti mediante l'idonea...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4892 del 23 maggio 1997
«Nel reato di bancarotta fraudolenta l'amministratore della società che abbia assunto la carica quale prestanome di altri soggetti, che hanno agito come amministratori di fatto, risponde dei reati contestati a titolo di omissione poiché la semplice...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3493 del 5 aprile 1996
«In tema di reato colposo, qualora un ente pubblico, nella specie un comune, abbia dato in concessione un suo impianto sportivo ad una società ovvero ad una persona privata che si presenti e risulti essere qualificata per lo svolgimento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10813 del 21 ottobre 1994
«In materia di concorso di persone nel reato, la condotta consistente nel non impedire l'evento che si ha l'obbligo giuridico di impedire deve essere accompagnata dal dolo che caratterizza il concorso stesso, da ravvisarsi nella coscienza e volontà...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11356 del 13 dicembre 1993
«Colui che ha creato una fonte di pericolo è tenuto a quella particolare forma di garanzia, chiamata di controllo, la quale, insieme con l'altra, definita di protezione, costituisce il contenuto dell'art. 40, secondo comma, c.p., che detta la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 537 del 19 gennaio 1998
«In materia di reato commesso in conseguenza di altrui inganno (art. 48 c.p.), l'idoneità dell'azione dell'autore “mediato” va valutata necessariamente in rapporto alle qualità ed alle capacità dell'autore “immediato”, con la conseguenza che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 24696 del 31 maggio 2004
«In tema di imputabilità, la capacità di controllo delle proprie azioni va distinta dalla capacità di intendere e di volere, in quanto capacità del soggetto di modulare e calibrare la sua condotta in funzione di elementi condizionanti di ordine...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 19713 del 24 maggio 2005
«Si ha concorrenza sleale, rilevante secondo la previsione dell'art. 513 bis c.p., sia quando la violenza o la minaccia sono esercitate in maniera diretta contro l'imprenditore concorrente, sia quando il fine del controllo o del condizionamento...»