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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15399 del 4 novembre 2002
«Rientra nei compiti del giudice di merito il giudizio circa la idoneità degli elementi presuntivi a consentire illazioni che ne discendano secondo il criterio dell'id quod plerumque accidit, essendo il relativo apprezzamento sottratto al controllo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1377 del 4 febbraio 1993
«In tema di presunzioni semplici — le quali vanno distinte sia dalla fictio iuris che dalle presunzioni legali (assolute o relative) — il requisito della concordanza costituisce un elemento non essenziale ma solo eventuale del procedimento logico...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11309 del 23 maggio 2011
«La contestaone della violazione delle norme del codice della strada effettuata dagli agenti accertatori (nel caso, carabinieri) non vincola il giudice del merito che, all'esito del contraddittorio processuale, ben può pervenire ad una differente...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4652 del 25 febbraio 2011
«Il giudice di merito può utilizzare, in mancanza di qualsiasi divieto di legge, anche le prove raccolte in un diverso giudizio tra le stesse parti o tra altre parti, delle quali la sentenza che in detto giudizio sia stata pronunciata costituisce...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11603 del 19 maggio 2009
«L'omesso esame di specifici elementi probatori idonei a fornire la rappresentazione dei fatti oggetto di accertamento e che risultano suscettibili di determinare una diversa decisione della causa da parte del giudice comporta un vizio di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2865 del 11 marzo 1995
«La decisione del giudice di merito, quando si basa solo su prove indirette, deve essere sorretta, perché possa considerarsi soddisfatta l'esigenza di motivazione della sentenza, da un apparato argomentativo logicamente congruo che colleghi, da un...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17453 del 31 luglio 2006
«La notificazione effettuata, ai sensi dell'articolo 139 c.p.c., nel luogo in cui il destinatario ha l'ufficio o dove esercita l'industria o il commercio non postula una relazione di fatto con il luogo di lavoro caratterizzata da una presenza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9279 del 17 settembre 1998
«In tema di notificazioni, l'art. 139 c.p.c. pone obbligatoriamente un criterio di successione preferenziale in ordine ai luoghi nei quali la notificazione deve avvenire. Ciò premesso, giacché la residenza non si perde per effetto di un...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17040 del 12 novembre 2003
«In tema di corretta determinazione del luogo di residenza o dimora abituale del destinatario, ai fini di verificare la validità della notifica di un atto, costituisce idonea fonte di convincimento atta a confermare o a superare le risultanze...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 14669 del 1 ottobre 2003
«La nullità derivante da vizio di costituzione del giudice, ancorché assoluta e rilevabile d'ufficio, non si sottrae, ai sensi dell'art. 158 c.p.c. (che fa espressamente salva la disposizione del successivo art. 161), al principio di conversione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5115 del 25 maggio 1994
«La causa di annullamento del contratto di assicurazione, prevista dall'art. 1892 c.c., esige il simultaneo concorso di tre elementi essenziali: a) una dichiarazione inesatta o una reticenza dell'assicurato; b) l'influenza di tale dichiarazione o...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11228 del 28 agosto 2000
«In materia di assicurazione della responsabilità civile, la clausola che esclude dal novero dei danni indennizzabili una categoria di danni non è idonea ad escludere anche quelli, riconducibili alla categoria del danno indennizzabile, che nello...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1437 del 23 febbraio 1996
«La clausola che nella polizza di assicurazione esclude la garanzia assicurativa per danni a terzi nell'ipotesi in cui il veicolo sia condotto da persona di età inferiore a quella richiesta dalla legge, non rientra fra quelle indicate dall'art....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9745 del 17 novembre 1994
«La clausola con la quale si stabilisce nella polizza di assicurazione in quali limiti l'assicuratore è tenuto a rivalere l'assicurato del danno prodottogli dal sinistro non fa che precisare l'oggetto del contratto assicurativo senza creare delle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1962 del 24 marzo 1984
«In tema di assicurazione di responsabilità civile per danni prodotti a terzi da cose, il valore dell'edificio per il quale l'assicurato intende essere coperto da assicurazione non incide né sul rischio in senso tecnico (cioè sulla probabilità di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 572 del 2 marzo 1973
«Il debito dell'assicuratore contro i danni è debito di valore e non di valuta perché l'oggetto dell'assicurazione è costituito, a norma dell'art. 1905 c.c., dal risarcimento del danno sofferto dall'assicurato. Il riferimento al risarcimento del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17279 del 23 luglio 2010
«Sono azioni derivanti dal fallimento, ai sensi dell'art. 24 legge fall., quelle che comunque incidono sul patrimonio del fallito, compresi gli accertamenti che costituiscono premessa di una pretesa nei confronti della massa, anche quando siano...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24686 del 21 novembre 2006
«Rientrano nella competenza del tribunale fallimentare — normalmente incompetente in ordine ai procedimenti in atto al momento della dichiarazione di fallimento — le azioni nelle quali si riscontra la necessità di seguire il rito speciale....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 582 del 16 gennaio 2003
«L'esercizio, da parte del curatore fallimentare, della facoltà, conferitagli dall'art. 72 legge fall., di sciogliersi dal contratto preliminare di cui sia parte il fallito, ha natura di eccezione in senso proprio nel giudizio di esecuzione in...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 21196 del 13 ottobre 2011
«La domanda revocatoria di un contratto agrario, ai sensi dell'art. 67, legge fall., nella quale il curatore agisce contro il preteso affittuario non già in luogo dell'originario concedente fallito, ossia quale parte subentrata al fallito, per far...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11637 del 2 agosto 2002
«La domanda diretta a far valere la simulazione assoluta di un contratto di affitto agrario (o, in subordine la simulazione relativa del canone di affitto, o, in ulteriore subordine, la domanda di revoca del contratto medesimo ex art. 67 legge...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15671 del 13 luglio 2007
«In tema di liquidazione del compenso al professionista legale incaricato da parte degli organi della procedura fallimentare, sussistono la competenza esclusiva del giudice delegato, tenuto ai sensi dell'art. 25 n. 7 legge fall. a provvedere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21224 del 14 ottobre 2011
«Il decreto del tribunale fallimentare che si è pronunciato sulla legittimità del provvedimento del giudice delegato di trasferimento e di rilascio immediato di un immobile, detenuto da terzi in base a contratto di sublocazione, stipulato dalla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8111 del 14 giugno 2000
«Nel fallimento, anche il debito cosiddetto «di massa» che sia controverso per non essere stato contratto direttamente dagli organi del fallimento deve essere verificato attraverso il procedimento previsto dagli artt. 93 ss. e 101 L. fall., come...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18622 del 11 agosto 2010
«Il decreto con il quale il tribunale fallimentare ai sensi dell'art. 26 legge fall. respinge il reclamo avverso l'atto con cui il curatore ha esercitato, ai sensi dell'art. 72 legge fall., la facoltà di scioglimento dal contratto pendente (nella...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7532 del 12 aprile 2005
«Il provvedimento del giudice delegato che, su istanza del curatore, ritiene non opponibile al fallimento la sentenza di accoglimento della domanda diretta ad ottenere l'esecuzione in forma specifica dell'obbligo di concludere un contratto...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3167 del 23 maggio 1984
«Il decreto, reso dal giudice delegato, a norma dell'art. 72 terzo comma della legge fallimentare, sulla richiesta di assegnazione di un termine al curatore, per l'eventuale subingresso al fallito in un contratto non ancora eseguito alla data del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 675 del 26 gennaio 1999
«In tema di fallimento, la transazione tra procedura concorsuale e terzo creditore è consentita, in via di principio, dall'art. 35 della legge fallimentare e, pur se incidente sulla formazione dello stato passivo, non può ritenersi illegittima in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10036 del 25 maggio 2004
«In materia di responsabilità civile, la domanda dell'assicurato di essere tenuto indenne anche oltre il limite massimale di polizza, per mala gestio dell'assicuratore, deve essere espressamente formulata, non potendo ritenersi implicita nella...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12190 del 1 dicembre 1998
«Qualora le parti del contratto abbiano espressamente subordinato l'operatività della garanzia assicurativa all'adozione, da parte dell'assicurato, di determinate misure di sicurezza, il giudice non può sindacare la loro concreta idoneità ad...»