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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2822 del 7 febbraio 2014
«La solidarietà attiva fra più creditori non si presume, nemmeno in caso di identità della prestazione dovuta, ma deve risultare espressamente dalla legge o da un titolo negoziale preesistente alla richiesta di adempimento, non essendo sufficiente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5605 del 11 marzo 2014
«Al fine di stabilire se un contratto traslativo della proprietà di un bene, per il quale la controprestazione sia costituita, in parte, da una cosa in natura e, in parte, da una somma di denaro, costituisca una compravendita o una permuta, una...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9348 del 5 marzo 2001
«...donna per impedirle di richiedere il pagamento della somma pattuita, atteso che quest'ultima non può mai formare oggetto di un credito esigibile ma solo di una obbligazione naturale nascente da un contratto nullo, perché avente causa illecita.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 35352 del 30 settembre 2010
«In tema di truffa, la natura illecita del patto intercorso con la vittima non impedisce la condanna dell'imputato alla restituzione della somma di denaro versatagli dalla vittima, poiché unica eccezione alla ripetibilità dell'indebito è data dalla...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5519 del 17 giugno 1996
«In materia di procedimento di iscrizione delle imprese artigiane nel relativo albo, disciplinato dalla legge 8 agosto 1985, n. 443, il provvedimento in camera di consiglio con il quale il tribunale, investito del ricorso contro le deliberazioni...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1596 del 19 marzo 1979
«Nel giudizio di divisione sussiste il litisconsorzio necessario tra tutti i partecipanti alla comunione da sciogliere, ancorché il processo sia stato instaurato in via strumentale per il conseguimento della pretesa esecutiva dei creditori di uno...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1778 del 20 febbraio 1988
«...il proprio dissenso, senza che le eventuali contestazioni anteriormente formulate all'operato dell'ausiliare tecnico del giudice possano comportare la necessaria trattazione della causa con rinvio al collegio a norma dell'art. 187 c.p.c.»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 8942 del 17 aprile 2014
«...ai requisiti di contenuto forma, e deve contenere, in relazione al n. 3 di detta norma, l'esposizione sommaria dei fatti di causa, da intendersi come fatti sostanziali e processuali relativi sia al giudizio di primo grado che a quello di appello.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6297 del 19 marzo 2014
«...della causa secondo i criteri ordinari, trattandosi di controversia diversa da quella concernente il regolamento dei rapporti tra coniugi ovvero la modifica delle condizioni della separazione, rientrante nella competenza funzionale del tribunale.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 39144 del 23 settembre 2013
«Ai fini dell'integrazione dell'elemento materiale del delitto di circonvenzione di incapace, devono concorrere: (a) la minorata condizione di autodeterminazione del soggetto passivo (minore, infermo psichico e deficiente psichico) in ordine ai...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6694 del 14 giugno 1995
«Ne consegue che, non attenendo alla competenza, non è denunziabile ai sensi dell'art. 45 c.p.c. il conflitto fra due sezioni della medesima corte d'appello circa la investitura a conoscere di una concreta vertenza in sede di rinvio. (Nella specie,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3731 del 30 maggio 1983
«Il pretore, allorché ritenga che la causa non rientri nella sua competenza di giudice del lavoro, può rimettere gli atti con ordinanza al giudice competente, a norma dell'art. 427 c.p.c., solo se non siano sorte tra le parti contestazioni sulla...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 24179 del 16 novembre 2009
«In tema di rappresentanza processuale, il potere rappresentativo, con la correlativa facoltà di nomina dei difensori e conferimento di procura alla lite, può essere riconosciuto soltanto a colui che sia investito di potere rappresentativo di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2117 del 16 febbraio 1990
«La causa di giustificazione prevista dall'art. 54 c.p. (stato di necessità) è estranea alla figura criminosa di cui all'art. 371 c.p. (falso giuramento della parte). Invero, a parte la facoltà del giurante di «riferire» alla controparte il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17008 del 26 agosto 2004
«Nel procedimento dinanzi al giudice di pace, l'autorizzazione a stare in giudizio di persona, «in considerazione della natura e entità della causa» ex art. 82 c.p.c., attiene all'accertamento che nulla osti a che il soggetto possa agire senza il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 46992 del 3 dicembre 2004
«Per la sussistenza del reato di cui all'art. 734 c.p., non è necessario che l'alterazione del luogo protetto abbia carattere primario, ma la condotta di deturpamento può anche essere successiva ad altri fatti, sempre che il giudice motivi...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 72 del 10 gennaio 1994
«Attesa la natura del reato permanente, in cui la condotta e l'evento si presentano come un complesso unitario sostenuto dalla volontà di protrarre nel tempo la violazione, le cause estintive del reato operano sullo stesso soltanto se la permanenza...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6903 del 16 giugno 1995
«... Dopo l'entrata in vigore della L. 22 novembre 1993, n. 473, che ha modificato l'art. 727 c.p., l'uso di richiami vivi è vietato anche quando è incompatibile con la natura dell'animale, a prescindere dalla specifica sofferenza causata....»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1076 del 10 febbraio 1983
«La dichiarazione di non voler proseguire la causa di merito, importando disposizione del diritto in contesa, deve provenire dalla parte, non essendo a ciò abilitato il procuratore munito del solo mandato ad lites e, pertanto, la sentenza che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 25229 del 28 novembre 2006
«Nel caso in cui le parti in causa avanzino opposte pretese creditorie fondate sullo stesso titolo o scaturenti da rapporti diversi, la facoltà del giudice di merito, ai sensi degli artt.103, 104 e 279 c.p.c., di separare le cause relative a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 254 del 11 gennaio 2006
«La contestazione della legittimazione passiva da parte del convenuto che abbia chiesto la chiamata in causa di un terzo ritenuto obbligato in sua vece è logicamente e giuridicamente incompatibile con la qualificazione dell'evocazione del terzo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12305 del 17 luglio 2012
«La successione a titolo particolare nel diritto controverso, di cui all'art. 111 c.p.c., alla luce di un'interpretazione costituzionalmente orientata dal principio del giusto processo, coniugato con il diritto di difesa (artt. 111 e 24 Cost.), si...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3012 del 10 febbraio 2010
«In particolare, il giudice non può prescindere dal considerare che anche un'istanza non espressa può ritenersi implicitamente formulata se in rapporto di connessione con il "petitum" e la "causa petendi". (Nella specie la S.C ha ritenuto, in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4184 del 24 febbraio 2006
«Non incorre nel vizio di ultrapetizione il giudice che, anche senza una specifica domanda della parte, le attribuisca il risarcimento dei danni non patrimoniali di cui essa risulti aver sofferto in conseguenza del fatto illecito costituente reato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9677 del 24 luglio 2000
«In caso di revoca della sentenza dichiarativa di fallimento, poiché anche nel relativo procedimento opera il principio che le spese seguono la soccombenza, così come il creditore istante, che abbia provocato la dichiarazione di fallimento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10731 del 3 agosto 2001
«Una volta accertata la ricorrenza della responsabilità aggravata ex art. 96 c.p.c. sussistente allorché sia stato proposto appello avverso un provvedimento meramente ordinatorio, in presenza di consolidata giurisprudenza che escluda...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10820 del 11 maggio 2007
«Non è preclusa la prova testimoniale contro le attestazioni, recepite nei verbali annessi al rapporto della polizia giudiziaria, le quali, assolvendo alla funzione — diversa da quella propria dell'atto pubblico — di informativa all'autorità...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 913 del 26 gennaio 1995
«La mancata indicazione del nome di una parte nell'epigrafe o nel dispositivo della sentenza, ovvero in entrambi, non integra una causa di nullità della sentenza stessa, ma un mero errore materiale emendabile con la procedura prevista dagli artt....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9616 del 16 giugno 2003
«Ne consegue che, ove il presidente del collegio che ha emesso la sentenza venga successivamente a cessare dal servizio e rifiuti per qualsiasi motivo di porre in essere gli adempimenti di competenza in ragione delle funzioni già esercitate...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 4326 del 19 marzo 2012
«Ne consegue che, ove il presidente del collegio, che ha emesso la sentenza, venga successivamente a cessare dal servizio o rifiuti per qualsiasi motivo di porre in essere gli adempimenti di competenza in ragione delle funzioni già esercitate...»