-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 724 del 6 febbraio 1989
«...risarcimento del maggior danno per quella svalutazione, potendo quest'ultimo essere eventualmente dovuto, a norma dell'art. 1224 cod. civ., nel solo caso in cui il creditore ne faccia richiesta e provi di avere subito un pregiudizio patrimoniale.»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3289 del 20 aprile 1990
«L'art. 429, terzo comma, c.p.c., il quale (nel testo introdotto dall'art. 1 della L. n. 533 del 1973) prevede che la determinazione del maggior danno eventualmente subito dal lavoratore per la diminuzione di valore del suo credito va fatta con...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7380 del 19 luglio 1990
«Il disposto del terzo comma dell'art. 429 c.p.c., che riconosce al lavoratore il maggior danno per la diminuzione di valore del suo credito, trova applicazione anche nel caso di liquidazione dell'importo delle mensilità di retribuzione attribuite,...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4005 del 15 aprile 1991
«...di lavoro; l'applicazione di tale normativa non esclude il risarcimento, secondo gli artt. 429, terzo comma, c.p. c. e 150 att. c.p.c., del maggior danno per la svalutazione monetaria verificatasi da tale momento a quello dell'effettivo soddisfo.»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7955 del 17 luglio 1991
«Il patto circa la misura degli interessi moratori implica, ai sensi dell'art. 1224, secondo comma, c.c., che il creditore non può reclamare il risarcimento del maggior danno per svalutazione monetaria, non rilevando che gli interessi medesimi...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2106 del 22 febbraio 1993
«...il risarcimento, ai sensi dell'art. 1224, secondo comma, c.c., del maggior danno derivatogli dal ritardo nell'adempimento, ma può formulare tale richiesta (che integra una emendatio libelli) nel giudizio di opposizione avverso l'ingiunzione.»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4588 del 19 aprile 1993
«Quando la sentenza che, accogliendo la corrispondente domanda del creditore, abbia condannato il debitore di una somma di danaro al risarcimento del «maggior danno» (art. 1224 comma secondo c.c.) per la svalutazione monetaria maturata e maturanda...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7583 del 10 luglio 1993
«Ai fini del risarcimento del danno derivante dal licenziamento illegittimo, ai sensi dell'art. 18 L. n. 300 del 1970, dalle retribuzioni maturate nel periodo dal licenziamento alla sentenza di annullamento dello stesso deve essere detratto...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11177 del 27 dicembre 1994
«...al tasso di inflazione desumibile degli indici Istat sul costo della vita, salva la prova, a carico del creditore stesso o del debitore, di un danno maggiore ovvero – rispettivamente – di un danno minore o dell'inesistenza di alcun danno.»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1682 del 22 febbraio 1994
«L'art. 429, terzo comma, c.p.c., in tema di riconoscimento, con la sentenza di condanna al pagamento di crediti di lavoro, del maggior danno da svalutazione monetaria subito dal lavoratore, trova applicazione con riguardo a tutti i rapporti...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1254 del 2 febbraio 1995
«In ipotesi di ritardato adempimento di un'obbligazione pecuniaria, gli interessi moratori e l'ulteriore risarcimento a norma dell'art. 1224, secondo comma, c.c. costituiscono distinte voci dello stesso danno, scaturenti da un unico fatto...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 205 del 7 gennaio 1995
«L'art. 429, terzo comma, c.p.c., in tema di riconoscimento, con la sentenza di condanna al pagamento di crediti di lavoro, del maggior danno derivante dalla svalutazione monetaria, trova applicazione con riguardo a tutti i rapporti di lavoro...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3607 del 27 marzo 1995
«La domanda di rivalutazione automatica di una somma di denaro di cui si chiede il pagamento, risolvendosi nella richiesta di adeguamento automatico dell'importo di tale somma ai sopravvenuti mutamenti del valore reale della moneta correlati al...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5790 del 22 giugno 1996
«Tuttavia è configurabile il diritto, oltre che agli interessi legali secondo la disciplina di cui all'art. 9 della legge n. 143 del 1949 di approvazione della tariffa professionale, al maggior danno ai sensi dell'art. 1224 c.c., purché sia fornita...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12857 del 28 dicembre 1998
«La disciplina degli accessori (interessi legali e rivalutazione monetaria) dei crediti di lavoro dettata dall'art. 429 c.p.c. differisce da quella di diritto comune per le seguenti tre caratteristiche: a) la liquidazione del maggior danno è...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2031 del 25 febbraio 1998
«L'incidenza della svalutazione monetaria nella liquidazione del danno da fatto illecito dev'essere stabilita d'ufficio anche nel giudizio d'appello e in quello di rinvio, salvo che sulla questione si sia formato giudicato interno. Ne consegue che,...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 762 del 26 gennaio 1998
«Nella liquidazione del risarcimento del danno da occupazione illegittima ed irreversibile del fondo privato va applicato il principio sancito dall'art. 1223 c.c. (richiamato dall'art. 1056 c.c.), in virtù del quale sono risarcibili i danni che...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9703 del 29 settembre 1998
«Non costituisce domanda «nuova», ma solo precisazione di quella già formulata con l'atto introduttivo del giudizio, la richiesta, contenuta in atto successivo, di applicazione di criteri specifici per la commisurazione del maggior danno ex art....»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14743 del 14 novembre 2000
«...dell'obbligazione di dare, ma solo il metro di commisurazione del valore che occorre corrispondere al creditore perché questi sia reintegrato nella stessa situazione patrimoniale nella quale si sarebbe trovato se il danno non fosse stato prodotto.»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13697 del 6 novembre 2001
«La domanda di maggior danno per mancata riconsegna dell'immobile locato dalla data giudizialmente fissata e fino all'effettivo rilascio, che trova fondamento sul mancato lucro di corrispettivo maggiore di quello convenzionalmente determinato, è...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15033 del 27 novembre 2001
«...rustico in misura superiore a quella stabilita per legge un credito di valuta, ai fini della loro rivalutazione il creditore è tenuto, a norma dell'art. 1224, secondo comma, c.p.c., a fornire la prova del maggior danno oltre gli interessi legali.»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5684 del 18 aprile 2001
«La domanda di risarcimento del danno ingiusto, ivi compreso quello derivante dalla lesione di un interesse legittimo, va proposta dinanzi al giudice ordinario. (In applicazione del suddetto principio, la Corte ha cassato la sentenza di merito con...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7437 del 1 giugno 2001
«Nel caso di ritardo colposo dell'assicuratore nella liquidazione del danno spettante al danneggiato — in cui è ravvisabile una ipotesi di cosiddetta mala gestio —, sorge a carico dell'assicuratore una obbligazione ulteriore ed autonoma rispetto a...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9093 del 5 luglio 2001
«L'esperibilità della revocazione per errore di fatto o per dolo di una parte in danno dell'altra, avverso l'ordinanza di convalida di sfratto per morosità o di licenza per finita locazione (derivante dalle sentenze della Corte Cost. n. 558 del...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12194 del 13 agosto 2002
«In caso di licenziamento illegittimo del lavoratore, il risarcimento del danno spettante a quest'ultimo a norma dell'art. 18 legge n. 300 del 1970, commisurato alle retribuzioni perse a seguito del licenziamento fino alla riammissione in servizio,...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14143 del 2 ottobre 2002
«A seguito della sentenza n. 459 del 2000 della Corte costituzionale, che ha dichiarato l'illegittimità, per contrasto con gli artt. 3 e 36 della Costituzione, dell'art. 22, trentaseiesimo comma, della legge 23 dicembre 1994, n. 724, nella parte in...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11003 del 14 luglio 2003
«Il fatto che i figli della vittima, deceduta a seguito di un sinistro, siano maggiorenni ed economicamente indipendenti non esclude la configurabilità, e la conseguente risarcibilità, del danno patrimoniale da essi subito per effetto del venir...»
-
Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 11120 del 16 luglio 2003
«Nelle obbligazioni pecuniarie, il fenomeno inflattivo non consente un automatico adeguamento dell'ammontare del debito, né costituisce di per sé un danno risarcibile, ma può implicare, in applicazione dell'art. 1224, secondo comma, c.c., solo il...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16525 del 4 novembre 2003
«In tema di liquidazione equitativa del danno biologico (come del danno morale) ed in ipotesi di ricorso ai criteri standardizzati e predefiniti delle cosiddette tabelle, il giudice del merito deve procedere necessariamente ad un'opera di...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 495 del 15 gennaio 2003
«...sono rimesse al giudice di rinvio, non essendo invece ammissibile la domanda di maggiori danni attinenti alle «voci» di danno la cui liquidazione da parte del giudice del merito sia stata confermata dalla Cassazione, divenendo perciò definitiva).»