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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 18996 del 19 maggio 2005
«Nel c.d. «patteggiamento della pena in appello» ai sensi dell'art. 599, comma 4, c.p.p., le parti esercitano il potere dispositivo loro riconosciuto dalla legge, dando vita a un negozio processuale liberamente stipulato che, una volta consacrato...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9563 del 24 luglio 1999
«Nel giudizio camerale in grado di appello (art. 599 c.p.p.), l'imputato detenuto in luogo posto fuori della circoscrizione del giudice che procede non ha diritto di essere presente all'udienza ma può soltanto richiedere di essere sentito dal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2687 del 15 febbraio 1992
«Il richiamo dell'art. 599, n. 1 alle forme previste dall'art. 127 c.p.p. deve intendersi fatto al procedimento, ma non all'atto conclusivo dello stesso. Ne consegue che il provvedimento con cui il giudice d'appello, decidendo in camera di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4946 del 21 aprile 2000
«Alla rinuncia ai motivi di appello ai sensi dell'art. 599 c.p.p. consegue la inammissibilità del ricorso per cassazione fondato sulla riproposizione degli stessi motivi che sono stati oggetto del patteggiamento in appello. (Nella specie la Corte...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6879 del 14 luglio 1997
«In sede di definizione del procedimento mediante il c.d. patteggiamento in appello, il giudice di appello non può esercitare il potere di applicare d'ufficio, con la sentenza, la sospensione condizionale della pena, la non menzione della condanna,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 37464 del 2 ottobre 2008
«La Corte di cassazione, anche se il ricorso è proposto dall'imputato, ha il potere-dovere di attribuire al fatto la sua esatta definizione giuridica, senza che ciò comporti violazione del generale principio del divieto di reformatio in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10091 del 5 marzo 2008
«Nel caso in cui la sentenza di appello sia stata annullata con rinvio, ed in applicazione del divieto di reformatio in pejus (operante anche nel giudizio di rinvio) la pena già determinata dal giudice dell'appello non possa essere aggravata...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 17050 del 18 maggio 2006
«Il divieto della reformatio in peius trova applicazione nel giudizio di rinvio conseguente ad annullamento pronunciato dalla Corte di cassazione, su ricorso del solo imputato, per vizi che non si riverberano sugli atti propulsivi del giudizio, ma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11406 del 14 dicembre 1993
«Non viola il divieto di reformatio in peius il giudice di appello che — sulla base delle circostanze di fatto già contenute nella sentenza di primo grado, di condanna dell'imputato per il delitto contestato (detenzione illecita di sostanza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7544 del 28 febbraio 2005
«Il potere attribuito dall'articolo 597, comma 5, del c.p.p. al giudice di appello di applicare con la sentenza anche di ufficio il beneficio della non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziale è un potere eccezionale e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13790 del 22 marzo 2013
«Nel procedimento di esecuzione, il termine di cinque giorni, indicato nell'art. 666, comma secondo, c.p.p. per la notificazione all'interessato del decreto di inammissibilità della richiesta, è meramente ordinatorio e la sua mancata osservanza non...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1502 del 22 ottobre 1992
«In sede di esecuzione dei provvedimenti giurisdizionali, il giudice non può procedere d'ufficio, ma soltanto su richiesta e non ha poteri per conoscere dell'esecuzione stessa autonomamente. Pur non essendo a lui inibita la facoltà di sollecitare...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14677 del 28 marzo 2014
«Non configura un caso di inesistenza giuridica o abnormità del provvedimento l'applicazione di pena illegale, per errore nella determinazione o nel calcolo di essa, e, ove la sua determinazione sia frutto non di argomentata valutazione, ma di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 43024 del 18 novembre 2008
«È inammissibile l'opposizione proposta avverso provvedimento del giudice dell'esecuzione (nella specie in tema d'applicazione dell'indulto) mediante il ricorso al servizio postale, in quanto la sua natura di rimedio non impugnatorio impone...»
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Cassazione penale, Sez. III, ordinanza n. 2084 del 12 giugno 1996
«Avverso il provvedimento assunto dal giudice dell'esecuzione — come quello adottato dal pretore, quale giudice dell'esecuzione, ex artt. 666, 667 e 676 c.p.p., in risposta all'istanza di dissequestro e restituzione — è proponibile esclusivamente...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 29024 del 17 luglio 2001
«In tema di benefici penitenziari, attesa la natura necessariamente interinale e provvisoria della sospensione dell'esecuzione preordinata all'esame della richiesta di affidamento in prova c.d. «terapeutico», la quale, ai sensi dell'art. 91, commi...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 29025 del 17 luglio 2001
«In tema di benefici penitenziari, il provvedimento con il quale il pubblico ministero, a seguito di richiesta di affidamento c.d. «terapeutico» presentata da condannato tossicodipendente o alcooldipendente, abbia negato la sospensione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2220 del 27 luglio 1992
«Il principio della preclusione processuale (divieto del bis in idem) trova applicazione, oltre che nel procedimento di cognizione anche in sede esecutiva. Conseguentemente, non è consentito proporre nuovo incidente di esecuzione sulla stessa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6290 del 12 febbraio 2015
«In tema di applicazione dell'amnistia e dell'indulto, avverso il provvedimento emesso dal giudice dell'esecuzione - sia che questi abbia deciso "de plano", ai sensi dell'art. 667 cod.proc.pen., sia che abbia provveduto irritualmente ex art. 666...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 47024 del 18 dicembre 2008
«Il ricorso per cassazione proposto contro il decreto del presidente del tribunale di sorveglianza che dichiari "de plano" inammissibile l'istanza del condannato di misura alternativa alla detenzione non ha effetto sospensivo e, di conseguenza, è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 26021 del 5 luglio 2007
«L'ordinanza con la quale il giudice dell'esecuzione ha irritualmente rigettato, non de plano ma all'esito della procedura di cui all'art. 666, comma terzo, c.p.p., un'istanza di dissequestro di cose confiscate, non è ricorribile in Cassazione, ma...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2538 del 13 giugno 1998
«La disposizione dell'art. 666, comma settimo, c.p.p., circoscritta alle ordinanze pronunciate nel procedimento di esecuzione si pone come norma eccezionale, e pertanto non è estensibile per analogia, rispetto al principio generale fissato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13342 del 30 marzo 2015
«In tema di richiesta di riabilitazione, avverso il provvedimento reso dal tribunale di sorveglianza è prevista solo la facoltà di proporre opposizione innanzi al medesimo tribunale, anche quando trattasi di declaratoria di inammissibilità...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4083 del 25 gennaio 2013
«In sede esecutiva, il principio di conversione dell'impugnazione è applicabile anche in caso di opposizione sulla base del principio generale di conservazione degli atti giuridici e del "favor impugnationis" (Nella specie la Corte ha qualificato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 45326 del 5 dicembre 2007
«In tema di confisca, avverso il provvedimento del giudice dell'esecuzione - sia che questi abbia deciso "de plano" ai sensi dell'art. 667, quarto comma, c.p.p. sia che abbia provveduto irritualmente nelle forme dell'udienza camerale ex art. 666...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1622 del 4 giugno 1998
«- Il procedimento che si svolge davanti al giudice dell'esecuzione, secondo le disposizioni dell'art. 666 c.p.p., non ha natura di impugnazione, ma è un procedimento di prima istanza volto a stabilire, nell'interesse della giustizia, il concreto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2099 del 18 luglio 1997
«Avverso il decreto del presidente del tribunale di sorveglianza che dichiara inammissibile, per difetto delle condizioni di legge, un'istanza diretta ad ottenere un beneficio penitenziario o una misura alternativa alla detenzione non è ammessa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6387 del 23 dicembre 1996
«È immediatamente proponibile ricorso per cassazione avverso il provvedimento con il quale il giudice dell'esecuzione abbia irritualmente provveduto a norma dell'art. 666, comma terzo, c.p.p. anziché de plano come previsto (nella specie, decidendo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35889 del 19 settembre 2008
«In tema di ricorso per cassazione, il principio secondo cui non sono proponibili questioni coinvolgenti valutazioni mai prima sollevate, trova applicazione anche nel caso di ricorso avverso ordinanza del tribunale del riesame in tema di misura...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35375 del 24 settembre 2007
«Il ricorso per cassazione può avere ad oggetto anche soltanto l'eccezione di illegittimità costituzionale della disposizione applicata dal giudice di merito perché implica comunque una censura di violazione di legge riferita all'impugnata...»