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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5265 del 6 maggio 1998
«La testimonianza indiretta può avere ad oggetto anche una avvenuta individuazione fotografica: quest'ultima, invero, costituisce pur sempre una dichiarazione resa da un teste per l'identificazione di persone e cose, sicché i risultati della stessa...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1751 del 11 agosto 1993
«Non sussiste alcun divieto di documentazione e di utilizzazione dei risultati dell'individuazione di persone e di cose operata dal P.M. per l'immediata prosecuzione delle indagini. Conseguentemente, i risultati di detta attività, inseriti nel...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3032 del 1 settembre 1999
«Non è legittimo l'arresto in flagranza quando manchi in chi vi procede la immediata ed autonoma percezione delle tracce del reato e del loro collegamento con l'indagato (così detta quasi-flagranza); invero, nel caso in cui la individuazione del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1687 del 23 febbraio 1993
«L'esercizio dell'attività di prostituta non integra quel «grave impedimento» del teste che giustifica l'incidente probatorio, non rappresentando una condizione di «irreperibilità permanente». (Nella specie, relativa a rigetto di ricorso, la S.C....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3010 del 8 agosto 1996
«Deve considerarsi provvedimento abnorme quello caratterizzato da vizi in procedendo o in iudicando, del tutto imprevedibili per il legislatore, da dover essere considerato completamente avulso dall'ordinamento giuridico. In tal caso, non essendo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10795 del 22 settembre 1999
«Ai fini dell'individuazione dell'ambito di cognizione attribuito al giudice di secondo grado dall'art. 597, primo comma, c.p.p., per punto della decisione deve ritenersi quella statuizione della sentenza che può essere considerata in modo...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 225 del 25 maggio 2001
«Nelle controversie relative a sovvenzioni da parte della pubblica amministrazione per la promozione di determinate attività economiche, il discrimine fondamentale per la individuazione del giudice fornito di giurisdizione va rapportato alle...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4693 del 28 aprile 1995
«Il termine per l'impugnazione della sentenza di non luogo a procedere prevista dall'art. 424 c.p.p. decorre, salva l'eventualità contemplata nel secondo comma di detto articolo (redazione e lettura integrale della sentenza all'atto della...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1077 del 7 febbraio 1992
«È nullo il decreto di citazione a giudizio, quando il pubblico ministero non rispetti l'obbligo di formulare la contestazione in modo chiaro, preciso e completo sotto il profilo materiale e soggettivo. Nel nuovo rito è più difficile integrare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5401 del 8 maggio 2000
«Alla ammissione di una prova nuova ai sensi dell'art. 507 c.p.p., il giudice non può non far seguire l'ammissione anche delle eventuali prove contrarie. Pertanto, l'istanza di ammissione di queste ultime, che non può essere avanzata se non dopo la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2162 del 2 luglio 1993
«Nel caso in cui il Gip abbia disposto il ritardo del deposito dei verbali e delle registrazioni relativi ad intercettazioni ambientali e telefoniche a mente dell'art. 268, quinto comma, c.p.p., legittimamente indizi di colpevolezza possono esser...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5709 del 4 giugno 1993
«Il requisito probatorio necessario per l'instaurazione del giudizio immediato e quello richiesto per il giudizio abbreviato sono tra loro distinti, dal momento che la prova evidente, idonea all'accoglimento - da parte del giudice - della richiesta...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 7707 del 24 luglio 1991
«La diminuente prevista dall'art. 442, secondo comma, c.p.p. in caso di condanna pronunciata all'esito di giudizio abbreviato, per la sua sostanziale e funzionale diversità rispetto alle circostanze del reato, non è a queste assimilabile e non può...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2311 del 2 marzo 1995
«In tema di ricettazione, il reato presupposto non deve necessariamente essere stato accertato con sentenza irrevocabile né devono essere stati individuati gli autori, essendo sufficiente che la sua sussistenza risulti al giudice chiamato a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7960 del 18 luglio 1995
«Nel giudizio di rinvio, a seguito di annullamento parziale (art. 624, comma 1, c.p.p.) di sentenza di patteggiamento (art. 444 c.p.p.) per errata determinazione della pena, la individuazione e la qualificazione giuridica del fatto, così come...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 39179 del 5 novembre 2001
«La mancata indicazione, nell'atto di opposizione a decreto penale di tutti gli elementi previsti dall'art. 461 c.p.p. non ne determina la inammissibilità, atteso che l'atto in questione non è a forma vincolata e gli elementi indicati nel citato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4220 del 8 settembre 1997
«A norma dell'art. 461 c.p.p., la dichiarazione di opposizione deve contenere, a pena di inammissibilità, l'indicazione degli estremi del decreto penale opposto, della data e del giudice che lo ha emesso, o comunque gli elementi necessari per una...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1372 del 4 luglio 1997
«L'atto di opposizione a decreto penale di condanna non è a forma vincolata, sicché l'indicazione in esso di tutti gli elementi previsti dall'art. 461 c.p.p. (estremi del decreto impugnato, data, giudice che lo ha emesso) non è richiesta a pena di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 38526 del 10 ottobre 2008
«L'obbligo di indicare nella lista testimoniale le circostanze su cui deve vertere l'esame è adempiuto se i temi che la parte intende proporre nell'istruzione dibattimentale possono inequivocamente individuarsi e, quindi, anche se tale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8612 del 24 luglio 1998
«La sanzione di inammissibilità prevista dall'art. 468, comma 1, c.p.p. riguarda non soltanto il tardivo deposito della lista ma anche la mancata indicazione delle circostanze sulle quali deve vertere l'esame dei testi. Tale esigenza è soddisfatta...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9931 del 2 novembre 1993
«Per effetto dell'art. 491, primo comma, c.p.p., la questione di incompetenza territoriale è definitivamente preclusa, se non venga eccepita o sollevata di ufficio subito dopo compiuto per la prima volta l'accertamento della costituzione delle...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1603 del 16 gennaio 2002
«In tema di costituzione delle parti private, la preclusione stabilita dall'art. 491, comma primo, c.p.p. per la deduzione delle questioni riguardanti la citazione e l'intervento del responsabile civile ha la finalità di stabilire un preciso...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2853 del 8 settembre 1995
«Non si ha insufficiente indicazione dell'enunciazione del fatto, delle circostanze aggravanti e di quelle che possono comportare l'applicazione di misure di sicurezza, qualora si abbia l'individuazione dei tratti essenziali del fatto di reato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 382 del 14 gennaio 2000
«Non si ha insufficiente indicazione dell'enunciazione del fatto, delle circostanze aggravanti e di quelle che possono comportare l'applicazione di misure di sicurezza, qualora si abbia l'individuazione dei tratti essenziali del fatto di reato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4551 del 8 febbraio 2011
«In tema di bancarotta fraudolenta, non integra fatto nuovo ai sensi dell'art. 518 c.p.p., la individuazione, nel corso dell'istruzione dibattimentale, di diverse modalità della condotta illecita ovvero di ulteriori condotte di distrazione o,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4696 del 3 febbraio 1994
«Deve essere dichiarato inammissibile il ricorso per cassazione proposto dall'imputato avverso l'ordinanza dibattimentale con la quale il giudice di merito abbia disposto la restituzione degli atti al P.M. ai sensi dell'art. 521 c.p.p., per essere...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 34655 del 28 settembre 2005
«Ai fini della preclusione connessa al principio ne bis in idem, l'identità del fatto sussiste quando vi sia corrispondenza storico-naturalistica nella configurazione del reato, considerato in tutti i suoi elementi costitutivi (condotta, evento,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 226 del 16 marzo 1994
«La sottoscrizione della sentenza non implica che la firma del provvedimento debba essere apposta in maniera tale da consentire l'individuazione del giudice (o dei giudici) da cui la decisione promana, non essendo ciò richiesto da alcuna norma...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 874 del 29 aprile 1998
«L'individuazione concreta delle testate sulle quali disporre la pubblicazione della sentenza non comporta alcuna valutazione riferibile alla specie ed all'entità della sanzione, ma si risolve in una attività meramente descrittiva e ricognitiva che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5416 del 11 maggio 1995
«In tema di esercizio abusivo della professione di ingegnere da parte dei periti edili assumono rilevanza anche le disposizioni contenute nella tabella professionale al fine dell'individuazione degli ambiti di attività consentiti ai periti edili....»