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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6584 del 20 maggio 2000
«La sentenza del giudice di appello emessa in sede di impugnazione avverso la decisione di primo grado, limitata ad una questione di competenza, è impugnabile con il ricorso ordinario per cassazione e non con l'istanza di regolamento di competenza,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6808 del 24 maggio 2000
«Il vizio di omessa attivazione del contraddittorio è un vizio non formale di attività e la nullità che ne scaturisce prescinde dal principio di tassatività di cui all'art. 156, comma primo c.p.c., soggiace alla regola della sanatoria per...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7194 del 30 maggio 2000
«La Corte di cassazione è giudice del fatto e ha il potere-dovere di esaminare gli atti di causa se il motivo di ricorso è ammissibile, il che significa, in applicazione del principio di autosufficienza del medesimo, che se è denunciato un error in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8046 del 13 giugno 2000
«La notificazione dell'atto di impugnazione collettivamente ed impersonalmente agli eredi è consentita a norma dell'art. 330, comma secondo c.p.c. soltanto nel caso in cui la morte della parte sia avvenuta dopo la notificazione della sentenza e non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8191 del 16 giugno 2000
«Per il disposto dell'art. 327 c.p.c., la decadenza dall'impugnazione, per il decorso del termine annuale dalla pubblicazione della sentenza, si verifica indipendentemente dalla notificazione di questa e pertanto anche nel caso in cui effettuata...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8223 del 16 giugno 2000
«L'adeguamento alle statuizioni di una sentenza esecutiva non costituisce acquiescenza alla stessa e pertanto non si configura come comportamento idoneo ad escludere l'ammissibilità dell'impugnazione; ne consegue che deve ritenersi ammissibile...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8241 del 16 giugno 2000
«In tema di decorrenza del termine breve per l'impugnazione, il comma primo dell'art. 326 c.p.c. va interpretato nel senso che, pur in mancanza di un'espressa previsione al riguardo (presente invece nel codice processuale civile precedentemente in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8315 del 19 giugno 2000
«Il termine annuale di decadenza per l'impugnazione della sentenza non notificata, stabilito dall'art. 327, c.p.c., non resta sospeso nel caso in cui l'originale del provvedimento soggetto ad impugnazione sia andato distrutto o smarrito e dello...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8523 del 22 giugno 2000
«In caso di proposizione di una domanda giudiziale personalmente nei confronti di persona dichiarata fallita non ricorrono i motivi di nullità (della citazione o della sua notificazione) previsti dall'art. 327, secondo comma, c.p.c., ed inoltre non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8632 del 24 giugno 2000
«Il motivo di ricorso con cui si censuri la sentenza di appello per pretesa omessa motivazione su un punto decisivo della controversia, per non aver motivato su uno dei motivi di gravame, deve reputarsi inammissibile sotto il profilo di omessa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8952 del 5 luglio 2000
«In tema di dote, la nullità di ogni convenzione che comunque tenda alla costituzione di beni in dote, sancita dall'art. 166 bis c.c., introdotto dall'art. 47 della L. 19 maggio 1975, n. 151 (sulla riforma del diritto di famiglia), opera ex nunc,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 93 del 4 aprile 2000
«La parte che ha visto rigettata la sua eccezione di difetto di giurisdizione del giudice adito e che è soccombente solo in parte nel merito, nel limitare (nella specie, espressamente) l'impugnazione ad alcune soltanto delle statuizioni di merito...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9564 del 21 luglio 2000
«Nell'ipotesi in cui la sentenza impugnata abbia pronunziato su cause legate da uno stretto rapporto di dipendenza, è applicabile la disciplina propria delle cause inscindibili, e, in particolare, in materia di gravami, del principio in base al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9675 del 24 luglio 2000
«Non rientra tra le ipotesi tassative di nullità, previste dagli artt. 353 e 354 c.p.c., nelle quali il giudice di appello è tenuto a rimettere la causa al primo giudice il caso in cui, in un giudizio possessorio, il primo giudice, decidendo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10041 del 24 luglio 2001
«Qualora, con il ricorso per cassazione, venga fatta valere la inesatta interpretazione di una norma contrattuale, il ricorrente è tenuto, in ossequio al principio dell'autosufficienza del ricorso, a riportare nello stesso il testo della fonte...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1191 del 27 gennaio 2001
«Qualora la contestazione circa la natura rituale od irrituale dell'arbitrato sia sollevata con il ricorso per cassazione, la Corte Suprema deve esaminare e valutare direttamente il contenuto della clausola compromissoria, incidendo la relativa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14167 del 14 novembre 2001
«Nel vigente sistema processuale, l'impugnazione proposta per prima assume la qualifica d'impugnazione principale e determina la pendenza dell'unico processo nel quale sono destinate a confluire tutte le impugnazioni proposte contro la medesima...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14725 del 21 novembre 2001
«Il giudice di pace, incompetente nella materia della esecuzione forzata, non può decidere le questioni che involgono la regolarità degli atti del processo esecutivo e cioè le opposizioni proposte ai sensi dell'art. 617 c.p.c. e per le quali, prima...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 15279 del 4 dicembre 2001
«Nel giudizio di separazione personale dei coniugi, la richiesta di addebito, pur essendo proponibile solo nell'ambito del giudizio di separazione, ha natura di domanda autonoma; infatti, la stessa presuppone l'iniziativa di parte, soggiace alle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 190 del 8 gennaio 2001
«Il processo esecutivo si presenta strutturato non già come una sequenza continua di atti ordinati ad un unico provvedimento finale, bensì come una successione di una serie autonoma di atti successivi. Ciò comporta che le situazioni invalidanti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2062 del 13 febbraio 2001
«Nel caso di impugnazione parziale, l'acquiescenza alle parti della sentenza non impugnate si verifica solo quando le diverse parti siano del tutto autonome l'una dall'altra e non anche quando la parte non impugnata si ponga in nesso consequenziale...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 207 del 9 gennaio 2001
«Il punto deciso dalla Corte di cassazione con sentenza di annullamento con rinvio fondato sulla violazione o falsa applicazione di una norma di diritto, con enunciazione del principio di diritto, non è suscettibile, stante la definitività della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2293 del 16 febbraio 2001
«L'eccesso di potere giurisdizionale in cui siano incorsi gli arbitri, traducendosi in un vizio del lodo che ne comporta la nullità (ex art. 829, primo comma, numero 4, c.p.c.), deve essere dedotto, come motivo di impugnazione, dinanzi alla corte...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2671 del 23 febbraio 2001
«Nelle cause aventi ad oggetto l'impugnazione di un testamento (nella specie, querela di falso di un testamento olografo) sono parti necessarie, oltre agli eredi istituiti dal de cuius, anche tutte le persone che gli succederebbero per legge, in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3516 del 9 marzo 2001
«Nel processo del lavoro, l'esercizio dei poteri istruttori d'ufficio in grado d'appello presuppone la ricorrenza di alcune circostanze: l'insussistenza di colpevole inerzia della parte interessata, con conseguente preclusione per inottemperanza ad...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3920 del 19 marzo 2001
«Le disposizioni di cui all'art. 348 c.p.c., applicabili nelle controversie soggette al rito del lavoro in cui la costituzione dell'appellato avviene mediante deposito del ricorso, sono dirette esclusivamente ad evitare che l'appello venga...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3929 del 19 marzo 2001
«L'esame, in sede d'impugnazione, di questioni pregiudiziali o preliminari, rilevabili d'ufficio, resta precluso per effetto del giudicato interno formatosi sulla pronuncia che abbia esplicitamente risolto tali questioni, ovvero sulla pronuncia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4035 del 21 marzo 2001
«Il principio per cui l'impugnazione del lodo implica il potere dovere del giudice di decidere nello stesso grado della nullità (giudizio rescindente) e della domanda (giudizio rescissorio), non opera ove il lodo promani da arbitri privi del potere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5078 del 5 aprile 2001
«In un processo a litisconsorzio necessario (nella specie, di opposizione di terzo all'esecuzione), nell'ipotesi in cui la sentenza di primo grado sia stata pronunciata nei confronti di tutte le parti, ma in contumacia di alcuna di esse, senza che...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6334 del 5 maggio 2001
«Il regime dettato nel rito ordinario per l'inattività delle parti è applicabile anche al rito del lavoro e, ove tale inattività si verifichi nell'udienza prevista dall'art. 437 c.p.c., deve farsi riferimento, rispettivamente, agli artt. 181...»