-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5556 del 19 maggio 1995
«La rinuncia agli atti del giudizio di appello, per quanto non espressamente disciplinata dalla legge, deve tuttavia ritenersi ammissibile in forza del richiamo alle norme regolatrici del giudizio di primo grado contenuto nell'art. 359 c.p.c.,...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5689 del 24 maggio 1995
«Anche nei confronti degli enti pubblici non difesi dall'Avvocatura dello Stato, costituiti in giudizio, il termine breve per proporre l'impugnazione – ivi compresa quella di cui all'art. 362 c.p.c. – decorre dalla notificazione della decisione...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6038 del 29 maggio 1995
«È inammissibile il ricorso per Cassazione quando l'esame del motivo d'impugnazione richiede una ricostruzione dei fatti diversi da quella fissata nella sentenza di merito. In tal caso, prospettandosi un'ipotesi di travisamento dei fatti, l'errore...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6136 del 1 giugno 1995
«La mancanza di una o più pagine nella copia notificata del ricorso per cassazione comporta la inammissibilità di questo soltanto nel caso in cui tale mancanza impedisce la completa comprensione delle ragioni addotte dal ricorrente a sostegno...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6397 del 7 giugno 1995
«In sede di legittimità il motivo di ricorso con il quale si censuri per vizio di ultrapetizione l'argomento in sé superfluo che il giudice di appello, confermando la sentenza impugnata per ragioni di per sé sufficienti al rigetto del gravame,...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6698 del 14 giugno 1995
«Dopo la proposizione dell'impugnazione non è concepibile l'ipotesi di acquiescenza contemplata dall'art. 329 c.p.c. (che opera come preclusione rispetto ad un'impugnazione non ancora proposta), ma è solo possibile un'espressa rinuncia...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6709 del 14 giugno 1995
«Nel rito del lavoro, è assolutamente precluso al giudice integrare o modificare il dispositivo di sentenza, come deliberato e letto in udienza, e deve ritenersi atto abnorme e giuridicamente inesistente – e come tale inidoneo a passare in...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6776 del 15 giugno 1995
«La sentenza con la quale il giudice adito dichiara la propria competenza senza investire il merito della causa può essere impugnata esclusivamente con il regolamento di competenza a norma dell'art. 42 c.p.c., con la conseguenza che ove detta...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6977 del 19 giugno 1995
«La parte che deduca come mezzo di impugnazione per cassazione un vizio di motivazione della sentenza impugnata, da correlarsi alla mancata ammissione di incombenti istruttori da sé articolati, ha l'onere di indicare, nel ricorso, il momento del...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 72 del 4 gennaio 1995
«La regola della rilevabilità d'ufficio in ogni stato e grado del processo delle questioni sottratte alla disponibilità delle parti, quale quella della tempestiva e rituale proposizione delle eccezioni nel rito del lavoro, deve coordinarsi con il...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7277 del 28 giugno 1995
«La procura rilasciata al difensore perché rappresenti un comune con un riferimento al «presente giudizio», si intende estesa anche al giudizio di appello, quale ulteriore grado in cui si articola l'unico giudizio, e, conseguentemente, la delibera...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7822 del 19 luglio 1995
«Il ricorso per cassazione proposto come impugnazione autonoma dalla parte alla quale sia già stato notificato ricorso avverso la medesima sentenza vale come ricorso incidentale se notificato e depositato nei termini per quest'ultimo previsti,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8079 del 24 luglio 1995
«L'acquiescenza alla sentenza, preclusiva dell'impugnazione ai sensi dell'art. 329 c.p.c., configurabile solo anteriormente alla proposizione del gravame, giacché successivamente allo stesso è possibile solo una rinunzia espressa all'impugnazione...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8210 del 27 luglio 1995
«In tema di decadenza del convenuto contumace dal diritto di impugnazione, per decorrenza del termine annuale stabilito dall'art. 327 c.p.c., qualora in esito all'indagine istituzionalmente riservata al giudice di merito, il cui apprezzamento non è...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8382 del 1 agosto 1995
«L'impugnazione di uno dei soggetti condannati in solido al risarcimento dei danni autorizza gli altri al gravame incidentale tardivo se tra i debitori siavi controversia sulla individuazione dell'autore della illecita condotta produttiva dei danni...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 875 del 25 gennaio 1995
«Stante lo stretto collegamento tra l'art. 327 c.p.c. e l'art. 330 dello stesso codice, l'impugnazione proposta entro il maggior termine risultante dalla applicazione della sospensione dei termini processuali disposta dalla L. n. 742 del 1969 per...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8857 del 12 agosto 1995
«La decadenza dall'impugnazione per il decorso del termine annuale previsto dall'art. 327 c.p.c. si verifica indipendentemente dalla notificazione della sentenza e, pertanto, è inammissibile il ricorso per cassazione proposto entro i sessanta...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9415 del 7 settembre 1995
«Ai fini della rinnovazione di una impugnazione inammissibile (nella specie, per mancato deposito del ricorso per cassazione nel termine perentorio di cui all'art. 369 c.p.c.), la notifica della prima impugnazione equivale, agli effetti della...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10660 del 29 novembre 1996
«Il Presidente del tribunale adito a norma dell'art. 814 c.p.c. per la liquidazione degli onorari degli arbitri, ne deve adeguare la misura all'importanza dell'opera da essi effettivamente prestata, rimanendogli preclusa ogni indagine, ancorché in...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11258 del 17 dicembre 1996
«Gli atti incompatibili con la volontà di avvalersi delle impugnazioni previste dalla legge, e che, perciò, implicano tacita acquiescenza alla sentenza, ai sensi dell'art. 329 c.p.c., sono esclusivamente quelli che possono essere spiegati solo...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1404 del 22 febbraio 1996
«Il rimedio del regolamento di competenza è ammissibile, nei riguardi di una sentenza dichiarativa di fallimento, solo a condizione che, al momento della proposizione del regolamento medesimo, lo stesso ricorrente non abbia optato per la diversa...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1410 del 22 febbraio 1996
«Il ricorso per cassazione proposto in via autonoma e principale dall'interventore adesivo dipendente deve essere considerato come ricorso incidentale adesivo rispetto a quello della parte adiuvata, da considerarsi come ricorso principale, atteso...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1720 del 5 marzo 1996
«Il provvedimento emesso dal giudice adito in un procedimento cautelare soggetto alla normativa introdotta dall'art. 74 della legge 26 novembre 1990, n. 353 non è suscettibile di impugnazione per regolamento di competenza, essendo esso soggetto...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1815 del 7 marzo 1996
«Per l'applicazione della norma di cui all'art. 111 c.p.c. — la quale dispone che, nel caso di successione a titolo particolare nel diritto controverso, la sentenza emessa contro il dante causa spiega i suoi effetti anche contro il successore a...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2131 del 14 marzo 1996
«L'art. 395 n. 5 c.p.c. – secondo cui l'impugnazione per revocazione è proponibile se la sentenza è contraria ad altra precedente avente tra le parti autorità di cosa giudicata, purché non abbia pronunciato sulla relativa eccezione – va...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2160 del 15 marzo 1996
«Nel ricorso per cassazione l'indicazione delle parti di cui all'art. 366, n. 1, c.p.c., rilevante ai fini dell'ammissibilità del ricorso, è soltanto quella indicata nel ricorso stesso e non già quella risultante dalla relazione della...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2290 del 19 marzo 1996
«Ai fini del disconoscimento di una scrittura privata, ai sensi dell'art. 214 c.p.c., pur non occorrendo alcuna formula sacramentale o speciale, è necessaria un'impugnazione specifica e determinata, da compiersi con atto processuale immediatamente...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4199 del 6 maggio 1996
«Ove nello stesso giudizio siano proposte più domande, una soggetta alla sospensione dei termini nel periodo feriale (a norma dell'art. 1 della legge 7 ottobre 1969, n. 742) ed altra non soggetta a tale termine (a norma dell'art. 3 della stessa...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 476 del 23 gennaio 1996
«L'errore nella percezione del significato (letterale e logico) di una deposizione testimoniale non attiene alla interpretazione e valutazione della prova e non dà luogo, quindi, al vizio di omessa o contraddittoria motivazione della sentenza, ma...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4844 del 25 maggio 1996
«Poiché l'art. 295 c.p.c., la cui ratio è quella di evitare il rischio di un conflitto tra giudicati, fa esclusivo riferimento all'ipotesi in cui fra due cause pendenti davanti allo stesso giudice o a due giudici diversi esista un nesso di...»