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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20759 del 3 ottobre 2007
«Qualora alla data di notificazione di un decreto ingiuntivo sia pendente, davanti ad altro giudice, una diversa domanda la cui causa petendi sia (in tutto o in parte) identica a quella della domanda proposta nel procedimento monitorio, e nel cui...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8011 del 2 aprile 2009
«La nullità della notificazione del decreto ingiuntivo, anche se causa di inefficacia del decreto quale titolo esecutivo, può essere eccepita dall'intimato solo nel giudizio di cognizione instaurato con l'opposizione al decreto, ai sensi dell'art....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4751 del 16 maggio 1994
«La nullità della notificazione del decreto ingiuntivo dipendente dalla incompetenza funzionale dell'ufficiale giudiziario che l'ha eseguita può essere sanata, ai sensi dell'art. 156 c.p.c., dalla opposizione al decreto ma non dalla opposizione al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7694 del 15 luglio 1995
«La nullità della notificazione del decreto ingiuntivo, anche se causa di inefficacia del decreto quale titolo esecutivo, può essere eccepita dall'intimato solo nel giudizio di cognizione instaurato con la opposizione al decreto, ai sensi dell'art....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5231 del 6 maggio 1993
«Mentre l'inesistenza giuridica della notificazione del decreto ingiuntivo può essere fatta valere, oltre che con l'ordinaria querela nullitatis o con il ricorso per declaratoria di inefficacia del provvedimento, ai sensi dell'art. 188 disp. att....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1045 del 16 marzo 1977
«Qualora il debitore, con atto di opposizione avverso precetto intimatogli in forza di decreto ingiuntivo, contesti l'efficacia del titolo, per non essere stato il decreto stesso notificato nel termine di quaranta giorni dalla pronuncia (art. 644...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16199 del 25 luglio 2011
«La legge n. 533 del 1973 non ha fatto venir meno l'ammissibilità del procedimento d'ingiunzione per i crediti di lavoro e previdenziali, ma si è limitata a prevedere l'applicabilità del rito del lavoro nel giudizio di opposizione. Ne consegue che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3792 del 16 aprile 1999
«Tra il procedimento di opposizione a decreto ingiuntivo fondata su incompetenza del giudice, disconoscimento dell'autenticità del documento ed incapacità naturale a contrarre dell'ingiunto, con richiesta di declaratoria di nullità o revoca del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5875 del 14 giugno 1999
«Nel giudizio di opposizione a precetto che la parte opponente avverso un decreto ingiuntivo instauri, deducendo che l'efficacia esecutiva del decreto ingiuntivo, già concessa dal giudice dell'opposizione al decreto, ai sensi dell'art. 648 c.p.c. e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5489 del 26 ottobre 1984
«Con riguardo all'esecuzione promossa in forza di decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo, le spese inerenti e conseguenziali al decreto stesso, ivi comprese quelle relative al provvedimento di concessione della provvisoria esecutività, vanno...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2084 del 4 maggio 1978
«La notificazione del decreto ingiuntivo, una volta effettuata, non deve essere reiterata ai fini dell'esecuzione forzata, essendo necessario solo che nel precetto si faccia menzione del provvedimento che ha disposto l'esecutorietà: a tal fine è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24398 del 1 dicembre 2010
«In tema di opposizione all'esecuzione, l'opposizione a precetto può essere convertita in opposizione tardiva, qualora solo attraverso il precetto l'intimato abbia avuto conoscenza del decreto ingiuntivo.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5220 del 26 maggio 1998
«Consente l'opposizione tardiva a decreto ingiuntivo (art. 650 c.p.c.) per caso fortuito — ipotesi alternativa all'irregolarità della notifica — un impedimento oggettivo della tempestiva conoscenza del provvedimento monitorio, causa non voluta (nel...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12155 del 24 novembre 1995
«L'opposizione tardiva a decreto ingiuntivo — che il debitore intimato può esperire qualora non abbia avuto conoscenza del decreto per nullità della notificazione (nella specie, perché effettuata con la procedura prevista per gli «irreperibili»...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9205 del 6 luglio 2001
«Qualora sia intimato il pagamento di una somma di danaro in base ad un decreto ingiuntivo non opposto, la parte ha a disposizione il rimedio dell'opposizione a precetto e dell'opposizione tardiva al decreto; la scelta tra i due mezzi deve essere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6621 del 12 marzo 2008
«Per procedere all'esecuzione dei provvedimenti possessori di natura sommaria non deve essere seguita la disciplina normativa dell'esecuzione forzata relativa agli obblighi di fare stabilita negli artt. 612-614 c.p.c. Pertanto, a tal fine, non è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11370 del 24 maggio 2011
«Il provvedimento col quale il Tribunale, provvedendo "ante causam", rigetti il reclamo avverso l'ordinanza di rigetto del ricorso cautelare, ovvero dichiari la cessazione della materia del contendere, e condanni il reclamante alle spese del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3116 del 23 maggio 1985
«La norma di cui all'art. 705 c.p.c. — per la quale il convenuto in giudizio possessorio non può proporre giudizio petitorio finché il primo giudizio non sia definito e la decisione non sia stata eseguita — comporta la improponibilità della domanda...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4296 del 4 febbraio 2004
«La disciplina relativa alla successione delle leggi penali (art. 2 c.p.) si applica qualora la disposizione richiamata da una «norma penale in bianco» sia modificata o abrogata, ovvero nell'ipotesi in cui venga modificata una norma «definitoria» —...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9691 del 8 ottobre 1992
«La coscienza dell'antigiuridicità o dell'antisocialità della condotta non è una componente del dolo, per la cui sussistenza è necessario soltanto che l'agente abbia la coscienza e volontà di commettere una determinata azione. D'altra parte,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 14819 del 26 marzo 2004
«L'errore scusabile ai fini dell'elemento intenzionale del reato, oltre che ad incidere sul fatto costituente reato, deve discendere dall'erronea interpretazione di una legge extra penale e cioè deve cadere su una norma destinata esclusivamente a...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 17205 del 8 maggio 2002
«L'errore su legge diversa da quella penale (art. 47, terzo comma, c.p.) non rileva nel caso di norme da ritenersi incorporate nel precetto penale, fra le quali, tuttavia, non vanno annoverate quelle che — come nel caso delle norme privatistiche...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11156 del 17 agosto 1989
«Legge diversa da quella penale è solo quella destinata in origine a regolare rapporti giuridici di carattere non penale, né richiamati, né incorporati — implicitamente o esplicitamente — in una norma penale. Ne deriva che le disposizioni...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5797 del 11 giugno 1981
«L'errore in ordine alla non necessità dell'autorizzazione amministrativa per l'edificazione di un'opera per la quale la licenza comunale sia effettivamente obbligatoria, cadendo su norme che, inserendosi nel precetto penale, valgono a formare...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11497 del 22 marzo 2011
«L'elemento soggettivo del reato contravvenzionale non è escluso dall'errore sull'estensione di un'autorizzazione rilasciata per lo svolgimento di un'attività di gestione di rifiuti, perché si tratta di errore sul precetto che non integra lo stato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3362 del 15 dicembre 1992
«La finalità perseguita dall'art. 316 bis c.p., introdotto dall'art. 3 della L. 26 aprile 1990, n. 86, è quella di reprimere le frodi successive al conseguimento di prestazioni pubbliche dallo scopo tipico individuato dal precetto che autorizza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11794 del 24 agosto 1990
«La condotta esecutiva del delitto di cui all'art. 348 c.p. consiste nel compimento di atti di esercizio di una professione per la quale sia richiesta una speciale abilitazione da parte dello Stato. La norma tutela esclusivamente gli atti propri,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1632 del 21 febbraio 1997
«L'art. 348 c.p., che punisce il reato di abusivo esercizio di una professione, ha natura di norma penale in bianco, in quanto presuppone l'esistenza di altre disposizioni, integrative del precetto penale, che definiscono l'area oltre la quale non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11929 del 12 dicembre 1992
«Commette il reato di abusivo esercizio della professione di dentista l'odontotecnico che svolga attività riservata al medico nei confronti di pazienti che si rivolgono a lui, in quanto, in virtù dell'art. 11, R.D. 31 maggio 1928, n. 1334 — norma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4668 del 27 aprile 1995
«Per la sussistenza dei delitti di patrocinio o di consulenza infedele (art. 380 c.p.) e le altre infedeltà del patrocinatore o del consulente tecnico (art. 381 c.p.) è strutturalmente necessaria la instaurazione di un procedimento dinanzi...»