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Cassazione penale, Sez. VII, sentenza n. 40767 del 15 novembre 2001
«In tema di c.d. «patteggiamento in appello», l'imputato non può riproporre in sede di legittimità questioni, ancorché rilevabili d'ufficio, che abbiano formato oggetto di motivi di appello ai quali, con la richiesta e la successiva definizione del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5893 del 16 febbraio 2000
«...ai sensi del terzo comma dell'articolo 606 c.p.p., la deduzione in sede di legittimità dei motivi rinunciati, a meno che non riguardino questioni rilevabili d'ufficio in ogni stato e grado del processo ex articolo 609, comma secondo, c.p.p.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6879 del 14 luglio 1997
«In sede di definizione del procedimento mediante il c.d. patteggiamento in appello, il giudice di appello non può esercitare il potere di applicare d'ufficio, con la sentenza, la sospensione condizionale della pena, la non menzione della condanna,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41126 del 19 novembre 2001
«In tema di cognizione del giudice di appello, pur essendo previsto che la sospensione condizionale della pena possa essere concessa di ufficio, nessun obbligo di motivazione è stabilito a carico del giudice di secondo grado; ne consegue che il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7544 del 28 febbraio 2005
«Il potere attribuito dall'articolo 597, comma 5, del c.p.p. al giudice di appello di applicare con la sentenza anche di ufficio il beneficio della non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziale è un potere eccezionale e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 21273 del 15 maggio 2003
«Il potere del giudice di appello di applicare, anche d'ufficio, la sospensione condizionale della pena, il beneficio della non menzione della condanna e una o più circostanze attenuanti è un potere eccezionale e discrezionale rispetto al principio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 166 del 10 gennaio 1998
«In tema di sanzioni sostitutive delle pene detentive brevi, il giudice di appello, non investito con i motivi di impugnazione della censura relativa alla mancata applicazione della pena sostitutiva, non può concedere di ufficio la pena sostitutiva...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8558 del 24 settembre 1997
«Il potere riconosciuto al giudice di appello dall'art. 597, comma quinto, c.p.p., di applicare, anche d'ufficio, i benefici di cui agli artt. 163 e 175 c.p. e una o più circostanze attenuanti si pone come eccezionale e discrezionale rispetto al...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2039 del 5 marzo 1997
«...di discussione. E ciò in quanto il potere discrezionale di cognizione di ufficio del giudice di appello, previsto dall'art. 597, comma quinto, c.p.p., è limitato a casi tassativi, tra i quali non è menzionata la sostituzione della pena detentiva.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8039 del 10 luglio 1995
«In materia di giudizio di appello, l'art. 597 comma quinto c.p.p. non impone al giudice il dovere di concedere d'ufficio un'attenuante comune ove ne sussistano le condizioni, ma concede solo un potere di operare in tal senso, né impone al giudice...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 29203 del 9 luglio 2013
«Il provvedimento di revoca dell'indulto, adottato d'ufficio dal giudice dell'esecuzione, è affetto da nullità assoluta, ai sensi dell'art. 178, comma primo, lett. b) c.p.p., perché il procedimento di esecuzione, salvo che per l'applicazione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1502 del 22 ottobre 1992
«In sede di esecuzione dei provvedimenti giurisdizionali, il giudice non può procedere d'ufficio, ma soltanto su richiesta e non ha poteri per conoscere dell'esecuzione stessa autonomamente. Pur non essendo a lui inibita la facoltà di sollecitare...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4235 del 7 febbraio 1997
«Una volta attivata la procedura con la esplicita richiesta dell'applicazione dell'istituto del concorso formale o della continuazione tra reati, il giudice, con l'accoglimento della richiesta, può concedere d'ufficio i benefici di cui agli artt....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11421 del 11 marzo 2013
«Il provvedimento che il giudice dell'esecuzione assume "de plano", senza fissazione dell'udienza in camera di consiglio, fuori dei casi espressamente stabiliti dalla legge é affetto da nullità d'ordine generale e di carattere assoluto, rilevabile...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10771 del 10 marzo 2003
«...audizione che sono riservate alla decisione del giudice. Ne consegue che l'omessa audizione dell'interessato, che ne abbia fatto comunque richiesta, è causa di nullità assoluta, ai sensi dell'art. 178, lett. c), c.p.p., rilevabile anche d'ufficio.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3127 del 22 gennaio 2003
«Concretizza, quindi, una ipotesi di nullità assoluta, sanzionata in base all'art. 178 c.p.p., l'omessa designazione di un difensore d'ufficio agli altri interessati che ne erano privi e la mancata partecipazione dei medesimi difensori all'udienza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3478 del 16 ottobre 1993
«...comma, c.p.p., effettuata al difensore nominato di ufficio dopo che erasi constatata l'impossibilità di notificazione personale ma senza che fossero state effettuate le ricerche ed emesso il decreto di irreperibilità previsto dall'art. 159 c.p.p.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3490 del 15 ottobre 1992
«...di esecuzione e di sorveglianza, nulla rilevando in contrario che l'art. 666 c.p.p. preveda la presenza necessaria, all'udienza, del difensore, posto che tale necessità ben può essere soddisfatta anche dalla presenza del difensore d'ufficio.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 28967 del 16 luglio 2001
«In tema di ammissione al lavoro sostitutivo, la domanda non può essere respinta perché l'attività prospettata, consistente nel prestare servizio volontario presso un'associazione, non presenta i requisiti di un «rapporto di lavoro» coperto da...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1622 del 4 giugno 1998
«...di esecuzione con cui il P.M. aveva contestato soltanto la liquidazione delle spese di conservazione liquidate al custode di un ciclomotore, il giudice dell'esecuzione ha accolto il rilievo, ma ha aumentato di ufficio l'indennità di custodia).»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2199 del 31 luglio 2001
«...non deve procedere alla nomina del difensore d'ufficio atteso che il richiamo — contenuto nell'art. 666, comma 4, c.p.p. — alla partecipazione necessaria del difensore riguarda soltanto l'imputato o il condannato, non le altre parti private.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9360 del 13 agosto 1998
«...di legge che non sarebbe stato possibile dedurre in grado di appello, come nell'ipotesi di ius superveniens, e per le questioni di puro diritto, sganciate da ogni accertamento del fatto, rilevabili di ufficio in ogni stato e grado del giudizio.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 42950 del 7 novembre 2012
«Il giudice di legittimità può rilevare d'ufficio la prescrizione del reato maturata prima della pronunzia della sentenza impugnata e non rilevata dal giudice d'appello, pur se non dedotta con il ricorso e nonostante i motivi dello stesso vengano...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16532 del 24 aprile 2007
«...secondo cui costituisce massima di esperienza conforme al principio di saggezza popolare del «tentar non nuoce» che un avvocato generalmente solleciti i pubblici dipendenti delle cancellerie per ottenere notizie coperte dal segreto d'ufficio).»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2965 del 27 febbraio 2003
«...al curatore — è concesso eccepirla, con la conseguenza che, se il curatore rimane inerte ed il fallito agisce per proprio conto, la controparte non è legittimata a proporre l'eccezione, né il giudice può rilevare d'ufficio il difetto di capacità.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2756 del 8 marzo 1993
«Il processo di cassazione, caratterizzato dall'impulso di ufficio, non è soggetto ad interruzione in presenza degli eventi previsti dagli artt. 299 e seguenti c.p.c. — ivi compresa la dichiarazione del fallimento di una delle parti — poiché tali...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 22277 del 26 ottobre 2011
«L'accertamento fiscale avente ad oggetto obbligazioni tributarie i cui presupposti siano maturati prima della dichiarazione di fallimento del contribuente ovvero nel periodo d'imposta in cui tale dichiarazione è intervenuta, ove sia stato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1115 del 21 gennaio 2014
«Sebbene l'accertamento del credito nei confronti del fallimento sia devoluto alla competenza esclusiva del giudice delegato, ai sensi degli artt. 52 e 93 della legge (fallimentare), l'improponibilità della domanda in sede extrafallimentare e la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25609 del 21 dicembre 2015
«...dell'art. 112 c.p.c. con specifici motivi sul punto, posto che, nel rispetto dei principi del sistema delle impugnazioni, in mancanza di gravame è precluso al giudice d'appello mutare d'ufficio la qualificazione giuridica data dal primo giudice.»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 5333 del 4 marzo 2011
«...rilevabili d'ufficio e, quindi, proponibili per la prima volta anche in sede di appello, sempre che i relativi fatti costitutivi siano stati tempestivamente allegati dalla parte nel giudizio di primo grado, entro il termine dell'art. 183 c.p.c..»