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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 2646 del 20 settembre 1990
«Qualora l'udienza di convalida venga tenuta da una pluralità di giudici delle indagini preliminari (per essere state, nella specie, fermate numerosissime persone nell'ambito della medesima inchiesta), non è configurabile alcuna violazione di legge...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 33 del 22 novembre 2000
«È illegittimo il provvedimento con il quale il giudice per le indagini preliminari, investito delle contestuali richieste di convalida dell'arresto (o del fermo) e di applicazione di una misura cautelare, respinga quest'ultima e disponga la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1532 del 15 luglio 2000
«Il giudice per le indagini preliminari che, all'esito del giudizio di convalida del fermo, applichi una misura coercitiva dichiarando contestualmente la propria incompetenza per territorio, non è tenuto a motivare circa l'urgenza di soddisfare...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 20780 del 9 ottobre 1999
«L'art. 390, comma 1, c.p.p., prevede per la convalida dell'arresto o del fermo un'ipotesi di competenza del giudice per le indagini preliminari, in relazione al luogo in cui l'arresto o il fermo sia stato eseguito, assolutamente inderogabile. Ne...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3056 del 4 maggio 1999
«Pur essendo l'ordinanza di convalida dell'arresto e quella impositiva di misura coercitiva provvedimenti distinti, ciascuno soggetto a diverso mezzo di impugnazione ed aventi presupposti e finalità diverse, nulla osta a che, in concreto, vengano...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4744 del 22 gennaio 2000
«È abnorme — perché annulla il contraddittorio previsto dalla legge, paralizzando il potere del P.M. di comparire in udienza — il provvedimento con il quale il giudice delle indagini preliminari, richiesto dal pubblico ministero di convalidare...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 748 del 19 febbraio 1998
«In tal caso, pur facendosi riferimento, nel citato art. 6, comma 1, della legge n. 267/97, soltanto al «giudice per le indagini preliminari» come organo destinatario della richiesta di incidente probatorio, questa non può che essere diretta, in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 16216 del 29 aprile 2005
«Deve escludersi la configurabilità di un'ipotesi di ricusazione ai sensi dell'art. 37, comma primo, lett. b), c.p.p. nel caso in cui il giudice per le indagini preliminari abbia disposto l'accompagnamento coattivo dell'indagato la cui presenza è...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 31355 del 19 agosto 2005
«La fissazione, da parte del giudice per le indagini preliminari, nel provvedimento di autorizzazione alla prosecuzione delle indagini contro ignoti oltre il termine di sei mesi, di un nuovo termine per il completamento di dette indagini, è da...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3191 del 7 giugno 2000
«I termini indicati dagli artt. 405 e 407 c.p.p. (rispettivamente per l'esercizio dell'azione penale e per la durata delle indagini preliminari) attengono soltanto al compimento delle indagini autonomamente svolte dal pubblico ministero e non anche...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3249 del 9 settembre 1992
«L'omessa annotazione della notitia criminis sul registro previsto dall'art. 335 c.p.p. non determina la inutilizzabilità di tutti gli atti di indagine compiuti; invero, in presenza di una siffatta omissione il giudice deve individuare il termine...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 28124 del 23 giugno 2004
«Le prove acquisite dopo la scadenza del termine per le indagini preliminari, ma in relazione alle quali risulta tempestivamente richiesta la proroga dal P.M., autorizzata dopo la chiusura delle indagini e durante la pendenza del procedimento...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 37565 del 8 novembre 2002
«I termini di durata delle indagini preliminari previsti dall'art. 407 c.p.p. non hanno più ragione di operare una volta che, all'esito di dette indagini, il pubblico ministero abbia formulato le proprie richieste conclusive. Pertanto, pur quando,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1036 del 15 maggio 1992
«In tema di proroga del termine stabilito per il compimento delle indagini preliminari, soltanto se la richiesta di proroga è pervenuta al Gip prima che il termine sia scaduto, questi è tenuto o a concedere la proroga ovvero, qualora ritenga che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 659 del 21 maggio 1996
«Non è abnorme il provvedimento con il quale il Gip concede la proroga del termine delle indagini preliminari per un tempo già scaduto al momento dell'autorizzazione, poiché una tale limitazione rientra nella discrezionalità del giudice e realizza...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2491 del 21 gennaio 1994
«Ai fini della concessione della proroga dei termini di custodia cautelare, non è sufficiente l'implicito e generico riferimento alla richiesta avanzata dal pubblico ministero per ottenere dal giudice per le indagini preliminari altri sei mesi di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 736 del 22 marzo 1999
«In tema di ricorso per cassazione, quando — assumendo che il provvedimento impugnato è stato adottato a seguito di attività di indagine condotta prima che fosse intervenuto il decreto autorizzativo della riapertura della fase delle indagini...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3777 del 6 agosto 1998
«L'inutilizzabilità degli atti di indagine compiuti dopo l'archiviazione e senza autorizzazione alla riapertura da parte del giudice per le indagini preliminari non è rilevabile di ufficio, ma solo su eccezione di parte, giacché quest'ultima...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 32285 del 27 agosto 2001
«In tema di riesame della misura cautelare, l'obbligo per il pubblico ministero di trasmettere al tribunale tutti gli atti rilevanti non si estende alla certificazione della data di iscrizione del procedimento, salvo che sussistano elementi che...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2691 del 27 settembre 1995
«Nel caso in cui il pubblico ministero non abbia ancora esercitato l'azione penale e il procuratore generale non abbia esercitato il suo potere di avocazione il pubblico ministero procedente, anche dopo la scadenza del termine per le indagini...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2631 del 1 giugno 1995
«Non può quindi porsi alcun problema di inutilizzabilità degli atti d'indagine, ai sensi dell'art. 407, comma terzo, c.p.p., per inosservanza dei termini di durata massima delle indagini preliminari, se non con riferimento alla data in cui il nome...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3414 del 31 gennaio 2011
«È abnorme il provvedimento con cui il giudice per le indagini preliminari revoca il decreto di archiviazione precedentemente emesso. (Fattispecie in cui il giudice aveva motivato la revoca in ragione della mancata richiesta da parte del pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 19128 del 10 maggio 2001
«Deve considerarsi abnorme, perché si colloca del tutto al di fuori dell'ordinamento e determina una stasi processuale non altrimenti rimuovibile se non con l'impugnazione ed il conseguente annullamento, il provvedimento con il quale il giudice per...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2756 del 1 giugno 2000
«Gli atti, non classificabili sulla base di schemi aprioristici, che il pubblico ministero ritenga inidonei ad assurgere a dato rilevante ai fini dell'esercizio dell'azione penale possono essere iscritti nel registro mod. 45, previsto appunto per...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1508 del 19 gennaio 2011
«L'omesso avviso della richiesta di archiviazione alla persona offesa che ne abbia fatto richiesta determina la nullità del successivo decreto del giudice delle indagini preliminari, in quanto priva detta parte della facoltà di proporre...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 46274 del 2 dicembre 2003
«L'omesso avviso della richiesta di archiviazione del P.M. alla parte offesa che ne abbia fatto richiesta determina la nullità del successivo decreto del giudice delle indagini preliminari, in quanto priva detta parte della facoltà di proporre...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2790 del 31 luglio 1997
«L'istanza della persona offesa dal reato di essere informata della richiesta di archiviazione formulata dal pubblico ministero può essere utilmente proposta, come si ricava dalla lettera dell'art. 408, secondo comma, c.p.p., solo fino a che lo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2160 del 12 luglio 1997
«...essa, lungi dall'essere per questa ragione inammissibile, deve venire presa in considerazione dal giudice per le indagini preliminari, che deve provvedere secondo il disposto dell'art. 410 c.p.p., e cioè attraverso il procedimento camerale.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3010 del 8 agosto 1996
«La Corte, nonostante l'illegittimità del provvedimento, ne ha escluso l'abnormità perché non sussiste un potere esclusivo del P.M. nell'individuazione e nella citazione della parte offesa, essendo lo stesso solo il dominus delle indagini...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3399 del 12 luglio 1997
«L'istanza della persona offesa dal reato di essere informata della richiesta di archiviazione avanzata dal pubblico ministero può essere utilmente presentata anche il giorno precedente all'emissione del provvedimento di archiviazione, perché deve...»