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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21954 del 30 maggio 2008
«Il delitto di sequestro di persona può concorrere con quello di sottrazione d'incapaci, a condizione, però, che, trattandosi di fatto commesso nei confronti di minore infraquattordicenne, possa in concreto affermarsi che si sia in presenza di una...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38690 del 19 settembre 2013
«In tema di lesioni personali, l'aggravante di cui all'art. 576, comma primo, n. 5. 1) c.p. - e cioè l'aver commesso il fatto da parte di chi sia l'autore del delitto di cui all' art. 612 bis c.p. nei confronti della medesima persona offesa - è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3536 del 16 aprile 1997
«Il concetto di infermità mentale recepito dal nostro codice penale è più ampio rispetto a quello di malattia mentale, di guisa che, non essendo tutte le malattie di mente inquadrate nella classificazione scientifica delle infermità, nella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4690 del 15 aprile 1992
«In tema di omicidio, sussiste la circostanza aggravante di cui all'art. 576, primo comma, n. 5, c.p. alla sola condizione, necessaria e sufficiente, che il delitto di omicidio sia commesso contestualmente al fatto integrativo di una delle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8755 del 5 settembre 1991
«Qualora la detenzione di sostanze stupefacenti, che può essere anche legittima, diventa ad un certo punto illecita, ciò non comporta che esse diventino res nullius ai fini della configurabilità del delitto di rapina. È a tal fine sufficiente il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 714 del 19 gennaio 1999
«Il delitto di cui all'art. 581 c.p. è configurabile allorquando la violenza produce al soggetto passivo soltanto una sensazione fisica di dolore, senza postumi di alcun genere, mentre il delitto di cui all'art. 582 c.p., che può essere commesso...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3764 del 22 marzo 1988
«Ai fini della sussistenza della ipotesi criminosa dell'omicidio preterintenzionale, prevista dall'art. 584 c.p., è sufficiente che l'autore dell'aggressione abbia commesso atti diretti a percuotere o a ledere e che esista un rapporto di causa ad...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4405 del 2 febbraio 2009
«Ricorre la circostanza aggravante di cui all'art. 585, comma secondo n. 2, c.p. (lesione personale procurata con l'uso di strumenti atti ad offendere) nel fatto di minaccia commesso con l'uso di un randello di legno, qualificabile come arma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 42428 del 17 novembre 2011
«In tema di lesioni personali volontarie, ricorre la circostanza aggravante del fatto commesso con armi quando il soggetto agente utilizzi nella colluttazione una stampante fuori uso (raccolta da un vicino cassonetto dei rifiuti), trattandosi di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 27768 del 16 luglio 2010
«In tema di lesioni personali volontarie, ricorre la circostanza aggravante del fatto commesso con armi quando il soggetto agente utilizzi un manico di scopa ed un ombrello, trattandosi di armi improprie, ai sensi dell'art. 4, comma secondo, legge...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43753 del 21 novembre 2008
«In tema di lesioni personali volontarie, ricorre la circostanza aggravante del fatto commesso con armi quando il soggetto agente utilizzi una spranga di ferro, essendo questa un'arma impropria.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43759 del 21 novembre 2008
«In tema di lesioni personali volontarie, ricorre la circostanza aggravante del fatto commesso con armi quando il soggetto agente faccia uso di una catena di ferro, rientrando la stessa nella nozione d'arma impropria.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43348 del 20 novembre 2008
«In tema di lesioni personali volontarie, ricorre la circostanza aggravante del fatto commesso con armi quando il soggetto agente faccia uso di sassi, rientrando gli stessi nella nozione d'arma impropria.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13585 del 12 ottobre 1989
«Ai fini dell'applicabilità dell'amnistia al reato di diffamazione a mezzo stampa commesso dal direttore o dal vicedirettore responsabile, quando sia noto l'autore della pubblicazione, deve considerarsi «autore» il giornalista che, utilizzando la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4724 del 20 aprile 1978
«Se è vero che la responsabilità del direttore viene configurata dalla legge come un'agevolazione colposa del delitto commesso da altri, ai sensi dell'art. 57 c.p., è pur vero che il direttore del periodico possa egli stesso essere ritenuto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40045 del 12 novembre 2010
«Ai fini della configurabilità del delitto di tratta di persone (art. 601 c.p.), non è richiesto che il soggetto passivo si trovi già in schiavitù o condizione analoga, con la conseguenza che il delitto in questione si ravvisa anche se una persona...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1015 del 10 aprile 2000
«Non è adottabile la misura cautelare, in relazione ad una fattispecie delittuosa (nella specie, di cui all'art. 602 c.p.) che per essere in concreto punibile, ricorrendo gli estremi di cui all'art. 10, comma secondo c.p., necessita della richiesta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3964 del 19 febbraio 2014
«La precoce emancipazione dei minori frutto del costume sociale non esclude né attenua la responsabilità che l'art. 2048 cod. civ. pone a carico dei genitori, i quali, proprio in ragione di tale precoce emancipazione, hanno l'onere di impartire ai...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2681 del 23 gennaio 2012
«L'espressione "abuso di autorità" che costituisce, unitamente alla "violenza" o alla "minaccia", una delle modalità di consumazione del reato previsto dall'art. 609 bis, c.p. non include la violenza sessuale commessa abusando della potestà di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 40712 del 15 novembre 2001
«In applicazione della regola dettata dall'art. 40 cpv. c.p., secondo cui il non impedire un evento che si abbia l'obbligo giuridico di impedire equivale a cagionarlo, deve ritenersi responsabile di concorso nel reato di violenza sessuale...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 14437 del 27 marzo 2014
«Non può essere riconosciuta la circostanza attenuante del fatto di minore gravità (art. 609-bis, ult. comma, cod. pen.) ove il reato di violenza sessuale sia commesso da un docente all'interno di un istituto scolastico, posto che questo è un luogo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 17699 del 18 aprile 2013
«In tema di reati contro la libertà sessuale, l'attenuante prevista dall'ultimo comma dell'art. 609 bis c.p. per l'ipotesi di minore gravità non può essere concessa quando risulta commesso il reato di violenza sessuale di gruppo, trattandosi di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 34900 del 27 settembre 2011
«Non risponde del reato sessuale commesso da terzi in danno dei nipoti minori l'avo (nella specie, la nonna) che, consapevole di tale fatto, non si attivi per impedirlo, stante l'inesistenza a suo carico di un obbligo giuridico in tal senso.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 26369 del 6 luglio 2011
«Il concorso di persone nel reato di violenza sessuale è configurabile solo nella forma del concorso morale con l'autore materiale della condotta criminosa ove il concorrente non sia presente sul luogo del delitto, configurandosi diversamente il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 37068 del 23 settembre 2009
«È configurabile l'aggravante prevista dall'art. 61, n. 9 c.p. (nella specie, abuso dei poteri o violazione dei doveri inerenti alla qualità di ministro del culto) anche se il reato non sia stato commesso nella sfera tipica e ristretta delle...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 18360 del 7 maggio 2008
«In tema di violenza sessuale, è configurabile l'aggravante speciale di cui all'art. 609 ter, comma primo, n. 2, c.p. (aver commesso il fatto con l'uso di sostanze narcotiche ) quando lo stato di incoscienza della vittima sia stato provocato...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8855 del 2 ottobre 1996
«In tema di violenza sessuale, la diminuente secondo cui «nei casi di minore gravità la pena è diminuita in misura non eccedente i due terzi», benché collocata nell'art. 609 bis c.p. (introdotto dall'art. 3 legge 15 febbraio 1996, n. 66: norme...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 17844 del 5 maggio 2008
«In tema di reati sessuali, le pene accessorie dell'interdizione dai pubblici uffici e dall'esercizio della tutela e della curatela (art. 6, L. 20 febbraio 1958, n. 75 ) si applicano anche in caso di condanna per il delitto di prostituzione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 42789 del 10 novembre 2003
«Il delitto previsto dall'art. 611 c.p. (violenza o minaccia per costringere a commettere un reato) è un reato di pericolo che si consuma nel momento stesso dell'uso della violenza e della minaccia, indipendentemente dal reato fine; comunque,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9436 del 11 novembre 1983
«Commette autocalunnia sia chi incolpa sé stesso di un reato che egli sa non avvenuto, sia chi incolpa sé stesso, di un reato che sia stato effettivamente commesso ma da altri. In tale seconda ipotesi l'azione postula che chi si autocalunnia sia...»