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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4355 del 25 ottobre 1989
«Il titolare di un impianto di trasmissioni televisive via etere, il quale, senza autorizzazione dell'amministrazione, utilizzi di fatto e con preuso un determinato canale o banda di frequenza, ancorché effettuando soltanto prove tecniche di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1460 del 23 aprile 1976
«L'azione negatoria, di cui all'art. 949 c.c., si distingue dalla rivendica e dall'azione di accertamento della proprietà perché l'oggetto principale del giudizio, instaurato con tale azione, non è la sussistenza del diritto di proprietà...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12488 del 4 dicembre 1995
«In tema di azione negatoria, di cui all'art. 949 c.c., nel difetto di proposizione di una specifica domanda di accertamento positivo o, da parte del convenuto, di accertamento negativo della proprietà del bene oggetto dell'azione, la titolarità...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1643 del 25 febbraio 1999
«Ne consegue che, ai sensi dell'art. 999 c.c., il contratto di locazione stipulato dall'usufruttuario è opponibile allo stesso proprietario solo se risulti da scrittura avente data certa anteriore. (Nella specie, la S.C. ha ritenuto corretta la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3441 del 8 novembre 1974
«L'azione promossa contro il proprietario per costruire sul fondo una servitù coattiva non comporta la presenza necessaria in giudizio dell'usufruttuario del fondo stesso, dal momento che nel giudizio non si controverte affatto dell'esistenza del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10457 del 12 maggio 2011
«In tema di rinuncia al diritto di servitù prediale, il requisito della forma scritta previsto dall'art. 1350, n. 5), c.c., può essere integrato - non essendo necessario l'uso di formule sacramentali o di particolari espressioni formali - anche...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11684 del 5 settembre 2000
«Invece l'onere reale è una qualità giuridica dell'immobile e da esso inseparabile, con l'effetto di obbligare il proprietario, in quanto tale, ad eseguire prestazioni positive e periodiche, di dare o facere, a favore del proprietario di altro...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 190 del 11 gennaio 1999
«In entrambi i casi, il diritto trasferito, attesane la natura personale ed il carattere obbligatorio, non può ritenersi ipso facto trasmissibile, in assenza di una ulteriore, apposita convenzione stipulata dall'avente diritto con il nuovo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10370 del 22 ottobre 1997
«Il concetto di utilitas, intesa come elemento costitutivo di una servitù prediale, non può avere riferimento ad elementi soggettivi ed estrinseci relativi all'attività personale svolta dal proprietario del fondo dominante, ma va correttamente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11064 del 22 dicembre 1994
«Il passaggio della generalità dei fornitori e dei clienti, attuali o potenziali, su di una strada di accesso ad un immobile destinato ad attività commerciale costituisce utilità inerente all'immobile nella sua funzione e non all'azienda che in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4346 del 7 aprile 2000
«Per stabilire in quale fattispecie si versi, occorre fare riferimento al criterio dell'attualità o meno dell' utilitas in cui si concreta il contenuto della servitù; qualora si controverta sull'identificazione del fondo dominante in servitù...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4011 del 18 giugno 1981
«Ai sensi dell'art. 1030 c.c., solo il titolo o la legge possono imprimere all'attività personale del proprietario di un fondo la natura di elemento integrante di una servitù prediale, con conseguente applicabilità della tutela possessoria, in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4533 del 19 maggio 1990
«Ai fini della costituzione negoziale di una servitù coattiva non è sufficiente la mera esistenza dell'esigenza tutelata dalla legge, ma è necessario che dal negozio risulti l'intenzione delle parti di sopperire a tale esigenza in adempimento del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3055 del 15 marzo 1995
«Anche la esecuzione di un provvedimento giudiziario senza il rispetto delle forme e delle modalità previste nello stesso provvedimento o nella legge può concretare uno spoglio tutelabile (nella specie, il soggetto, autorizzato, con provvedimento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1258 del 10 aprile 1976
«Il divieto stabilito dall'art. 1034 c.c., che proibisce al titolare di una servitù attiva di acquedotto di far defluire le acque negli acquedotti preesistenti sul fondo servente e destinati al corso di altre acque, è escluso espressamente per il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14734 del 14 novembre 2000
«Con l'espressione «disporre dell'acqua» in luogo di quella di «diritto sull'acqua» prevista nel progetto della Commissione, la norma intende riferirsi a qualsiasi rapporto sia di natura reale (proprietà, enfiteusi, usufrutto, superficie) sia di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11548 del 11 ottobre 2000
«In tema di costituzione coattiva di servitù, condizione implicita, ma connaturata al carattere coattivo della servitù, è quella della mancanza di alternative per il proprietario del fondo dominante, con la conseguenza che, per la costituzione di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5421 del 13 dicembre 1977
«Alla fine della liquidazione delle indennità spettanti al proprietario di un immobile, per effetto dell'assoggettamento del bene a più servitù coattive (nella specie, di elettrodotto e di acquedotto), in forza di unico provvedimento prefettizio,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9891 del 12 novembre 1996
«La servitù di fognatura — che va equiparata al generico scarico coattivo di cui all'art. 1043 c.c. — attribuisce al proprietario del fondo dominante il diritto di provvedere all'installazione delle opere idonee allo scarico e di accedere al fondo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9464 del 28 aprile 2011
«Qualora, a causa della divisione materiale di un fondo operata dal proprietario di esso, la prima parte del fondo sia priva di accesso alla pubblica via, mentre la residua parte ne mantiene il collegamento, non si è in presenza di una situazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 22834 del 28 ottobre 2009
«Poiché per verificare la sussistenza della interclusione di un fondo, ai fini della costituzione di una servitù di passaggio coattivo, ai sensi dell'art. 1051 c.c., il fondo deve essere considerato unitariamente e non per parti separate, non si ha...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20997 del 30 settembre 2009
«Anche in tale caso, l'indagine del giudice ha ad oggetto il conveniente uso del fondo e la portata di tale indagine è condizionata dalla posizione difensiva del convenuto titolare del fondo servente, nel senso che, soltanto ove non proposte ovvero...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 18372 del 13 settembre 2004
«In tema di servitù di passaggio coattivo, il principio secondo il quale il terreno intercluso deve essere preso in considerazione unitariamente al fine di verificare l'esistenza dell'interclusione è applicabile nel caso in cui, dal punto di vista...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 177 del 10 gennaio 2003
«Qualora, a causa della divisione materiale di un fondo operata dal proprietario di esso, la prima parte del fondo sia priva di accesso alla pubblica via, mentre la residua parte del fondo mantiene il collegamento con la pubblica via, non si è in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10301 del 22 settembre 1999
«Per la costituzione di servitù coattiva di passaggio è necessario l'accertamento dell'inesistenza di impedimenti, limiti od ostacoli all'esercizio in concreto della servitù, e, nel caso in cui l'accesso alla via pubblica del fondo intercluso...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 853 del 2 febbraio 1999
«Sussiste l'utilità del fondo intercluso per la costituzione coattiva di una servitù di passaggio su quello posto tra due vie pubbliche, se non vi è prova della destinazione di questo ad uso pubblico , ossia del passaggio ab immemorabile su di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 311 del 27 maggio 1999
«Sussiste il diritto del proprietario di un fondo destinato ad uso agricolo di ottenere la servitù di passaggio coattivo attraverso il fondo del vicino anche allorché esista un transito di accesso alla via pubblica, se il cattivo stato di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8432 del 1 agosto 1995
«Ne consegue che non è ravvisabile l'ipotesi dell'interclusione nel caso in cui il fondo abbia accesso alla via pubblica mediante un passaggio che in parte attraversi un bene demaniale soggetto all'uso pubblico comune. (Nella specie, la S.C., in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1258 del 2 febbraio 1995
«La indagine diretta ad accertare l'interclusione di un fondo, ai fini della costituzione a vantaggio di esso di una servitù di passaggio coattivo ex art. 1051 c.c., va condotta con riguardo al fondo nella sua unitarietà e cioè al fondo nel suo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3333 del 9 aprile 1994
«Agli effetti della costituzione della servitù di passaggio coattivo, un fondo circondato da altri fondi e da un torrente deve ritenersi intercluso se l'attraversamento del greto, per l'accesso alla via pubblica, sia solo precario per la mancanza...»