-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14766 del 26 giugno 2007
«La circostanza che l'erede del responsabile di un illecito aquiliano abbia accettato l'eredità con beneficio d'inventario, e quindi non possa rispondere ultra vires, non può essere rilevata d'ufficio, ma va tempestivamente dedotta e provata da chi...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3294 del 15 ottobre 1968
«Sia nella forma della liquidazione individuale (art. 495 c.c.) sia più ancora nella forma della liquidazione concorsuale (artt. 498 e segg. c.c.) i poteri di amministrazione nonché di disposizione con le cautele prescritte dalla legge, che l'erede...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 123 del 9 gennaio 1999
«In tema di successione ereditaria, il rilascio dei beni da parte dell'erede beneficiato, ex art. 507 c.c., non comporta il trasferimento della relativa proprietà ai creditori o al curatore nominato ai sensi del successivo art. 508, verificandosi,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3546 del 23 febbraio 2004
«Il termine per richiedere la separazione dei beni del defunto da quelli dell'erede, a norma dell'art. 516 c.c., è un termine di decadenza — e come tale di natura perentoria — della durata di tre mesi, che inizia a decorrere dal momento...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6231 del 15 maggio 2000
«L'atto d'appello introduce un procedimento d'impugnazione, nel quale i poteri cognitori del giudice, all'infuori delle questioni rilevabili d'ufficio, sono circoscritti dall'iniziativa della parte istante, spettando ad essa di attivarsi per la...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7098 del 29 marzo 2011
«In tema di legato in sostituzione di legittima, il legittimario in favore del quale il testatore abbia disposto ai sensi dell'art. 551 c.c. un legato avente ad oggetto un bene immobile, qualora intenda conseguire la legittima, deve rinunciare al...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4971 del 18 aprile 2000
«La mancanza della rinunzia al legato in sostituzione di legittima, da parte del legittimario che agisce in riduzione ai sensi dell'art. 564 c.c., è rilevabile d'ufficio, senza necessità di eccezione della controparte, né il comportamento...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2276 del 27 febbraio 1995
«L'art. 471 c.c., disponendo che le eredità devolute ai minori e agli interdetti non si possono accettare se non con il beneficio di inventario, esclude che il rappresentante legale dell'incapace possa accettare l'eredità in modo diverso da quello...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13385 del 17 giugno 2011
«Nel giudizio di reintegrazione della quota di riserva, non costituiscono domande nuove e sono conseguentemente ammissibili, anche se formulate per la prima volta in appello, le richieste volte all'esatta ricostruzione sia del relictum , che del...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4130 del 22 marzo 2001
«La pubblicazione della sentenza mediante deposito della stessa nella cancelleria del giudice che l'ha pronunciata, ai sensi dell'art. 133, comma primo, c.p.c., deposito consistente nella consegna ufficiale al cancelliere dell'originale della...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10 del 9 gennaio 1973
«L'art. 684 c.c. — secondo cui il testamento olografo distrutto, lacerato o cancellato, in tutto o in parte, si considera in tutto o in parte revocato, a meno che si provi che fu distrutto, lacerato o cancellato da persona diversa dal testatore,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4930 del 27 aprile 1993
«L'investitura dell'ufficio di esecutore testamentario è geneticamente collegata ad una fattispecie complessa a formazione progressiva, rivestita da forme richieste ad substantiam, sia per la nomina che per l'accettazione: e ciò in armonia con il...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6143 del 5 luglio 1996
«L'omessa trascrizione delle conclusioni delle parti nell'epigrafe della sentenza non è causa di nullità, ma può rilevare come vizio di motivazione su un punto decisivo o come omessa pronuncia su un capo di domanda, qualora dalla motivazione stessa...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17382 del 30 agosto 2004
«La gratuità dell'ufficio dell'esecutore testamentario nominato dal testatore, espressamente stabilita dall'art. 711 c.c. nonostante la probabile onerosità dell'attività, si giustifica con la possibilità per il soggetto che ne è investito di non...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4769 del 2 maggio 1991
«In tema di divisione, il valore degli immobili si determina con riferimento ai prezzi di mercato correnti al momento della decisione della causa, e non in base ai prezzi accertati dal consulente tecnico d'ufficio nel corso del giudizio divisorio,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12242 del 6 giugno 2011
«L'erede, continuando la personalità del "de cuius", diviene parte del contratto concluso dallo stesso, per cui egli resta vincolato al contenuto del contratto medesimo, ancorché questo non sia stato trascritto. Pertanto, l'opponibilità...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10624 del 3 maggio 2010
«In tema di divisione giudiziale immobiliare, il debito da conguaglio che grava sul condividente assegnatario di un immobile non facilmente divisibile ha natura di debito di valore, da rivalutarsi, anche d'ufficio, se e nei limiti in cui...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13117 del 30 dicembre 1997
«L'art. 342 c.p.c. prevede la devoluzione al giudice di secondo grado delle sole questioni che siano state fatte oggetto di specifici motivi di gravame, oltre di quelle rilevabili d'ufficio che delle stesse costituiscono l'antecedente logico e in...»
-
Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 8205 del 12 novembre 1974
«Allorquando un soggetto, contratto matrimonio, va ad abitare in un luogo diverso da quello in cui si trovava con la famiglia di origine, pur se omette di segnalare all'ufficio anagrafico il cambiamento di abitazione, è nel luogo prescelto che...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2341 del 5 aprile 1985
«La disposizione contenuta nel capoverso dell'art. 46 c.c., secondo cui, qualora la sede legale della persona giuridica è diversa da quella effettiva, i terzi possono considerare come sede della persona giuridica anche quest'ultima, vale pure ai...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1304 del 22 febbraio 1990
«Nella controversia inerente a matrimonio contratto all'estero da cittadini italiani, o da cittadino italiano con apolide, l'indagine sulla validità della celebrazione secondo la lex loci (art. 26 disp. prel. c.c.), e poi sugli effetti del...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15481 del 16 ottobre 2003
«L'obbligo dei genitori di mantenere la prole sussiste per il solo fatto di averla generata e prescinde da ogni situazione del giudice al riguardo. Pertanto, qualora il genitore affidatario del figlio minore consenta che il medesimo vada a vivere...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18000 del 9 settembre 2005
«Nell'accertamento relativo all'eventuale addebito della separazione personale dei coniugi, il giudice di merito può legittimamente utilizzare le risultanze delle indagini espletate dal consulente tecnico dí ufficio, nominato ad altri fini (nella...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 270 del 13 gennaio 2004
«Nel giudizio di separazione e divorzio, i provvedimenti necessari alla tutela degli interessi morali e materiali della prole, tra i quali rientrano anche quelli di attribuzione e determinazione di un assegno di mantenimento a carico del genitore...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15065 del 22 novembre 2000
«A seguito della separazione o del divorzio, la prole ha diritto ad un mantenimento tale da garantirle un tenore di vita corrispondente alle risorse economiche della famiglia ed analogo, per quanto possibile, a quello goduto in precedenza; il solo...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2210 del 28 febbraio 2000
«In tema di separazione personale tra coniugi, l'adottabilità d'ufficio, da parte del giudice, ex art. 155 c.c., dei provvedimenti necessari alla tutela morale e materiale dei figli minori (provvedimenti caratterizzati da esigenze e finalità...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6063 del 4 dicembre 1985
«Nel procedimento di separazione giudiziale dei coniugi, l'affidamento dei figli minori si sottrae sia alla volontà dei genitori, sia alle scelte dei figli medesimi (i quali non hanno veste di litisconsorti e non abbisognano delle nomina di un...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6339 del 21 marzo 2011
«In sede di modifica delle condizioni di separazione personale dei coniugi, rientra nei poteri ufficiosi del giudice rimodulare i periodi in cui il genitore può tenere presso di sé il figlio di cui è disposto l'affidamento condiviso, in relazione...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14360 del 3 novembre 2000
«A seguito della separazione tra coniugi, la potestà sui figli rimane ad essi comune, l'esercizio esclusivo della medesima è attribuito all'affidatario, che deve attenersi alle condizioni fissate dal giudice, e le decisioni di maggior interesse...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10268 del 21 novembre 1996
«In sede di separazione giudiziale, il giudice deve stabilire la misura e le modalità con cui il coniuge non affidatario deve contribuire al mantenimento, istruzione ed educazione dei figli, avendo come esclusivo riferimento la realizzazione dei...»