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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9047 del 15 giugno 1999
«In tema di giudizio di appello, le dichiarazioni rese, in fase di indagini preliminari (e raccolte anche, eventualmente, mediante rogatoria all'estero) da coimputati o imputati di reato connesso ed inserite nel fascicolo del dibattimento nel...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4131 del 24 novembre 1993
«Sulla revoca dell'indulto condizionato l'art. 674 c.p.p. nulla dispone in relazione al tipo di procedimento che deve essere adottato dal giudice dell'esecuzione competente a provvedere in tutti quei casi in cui la revoca stessa non sia stata...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 23 del 14 luglio 1995
«È ammissibile il sequestro preventivo di cosa già soggetta a sequestro probatorio, purché sussista un pericolo concreto e attuale della cessazione del vincolo di indisponibilità impresso da quest'ultimo, che renda reale e non solo presunta la...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 17 del 24 luglio 1991
«Una circostanza aggravante deve essere ritenuta, oltre che riconosciuta, anche come applicata, non solo allorquando nella realtà giuridica di un processo viene attivato il suo effetto tipico di aggravamento della pena, ma anche quando se ne...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37087 del 8 ottobre 2007
«In tema di misure cautelari personali, la norma dell'art. 273 comma secondo c.p.p., nella parte in cui dispone che nessuna misura cautelare può essere applicata se sussiste una causa di estinzione della pena, ha efficacia vincolante e preclusiva...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 28632 del 18 luglio 2007
«In tema di misure cautelari personali, la semplice prospettiva di applicabilità dell'indulto in relazione ai reati per cui si procede non comporta, di per sé, il divieto di applicare misure coercitive e non legittima la revoca di quelle che sono...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3285 del 2 marzo 1994
«In tema di misure cautelari personali, la norma dell'art. 273 secondo comma c.p.p., nella parte in cui dispone che nessuna misura cautelare può essere applicata se sussiste una causa di estinzione della pena, ha efficacia certamente vincolante e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1441 del 31 maggio 2000
«A seguito dell'entrata in vigore della L. 12 luglio 1999, n. 231, (che ha modificato l'art. 275 c.p.p., introducendo nella disposizione, fra gli altri, i commi 4 bis e 4 ter), se la persona sottoposta a custodia cautelare sia affetta da malattia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 36896 del 8 ottobre 2007
«Il giudice investito di una istanza di revoca o di sostituzione di una misura cautelare custodiale alla cui esecuzione sia sopravvenuta una causa estintiva della pena (nella specie costituita dall'indulto concesso con la legge n. 241 del 2006)...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1367 del 18 febbraio 1993
«Non rientra tra le fattispecie genetiche del diritto all'equa riparazione per l'ingiusta detenzione il caso in cui taluno, legittimamente detenuto in espiazione di pena, soffra ulteriore limitazione della libertà a causa di ritardi nella procedura...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 44 del 4 marzo 1993
«Il Gip che rimette gli atti al P.M. per la modificazione dell'imputazione con la contestazione del fatto nuovo non può procedere all'attività prevista dall'art. 392 c.p.p. perché tale norma presuppone l'esercizio dell'azione penale e questo si...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 2780 del 15 marzo 1996
«Ai fini della legge penale anche la Comunità economica europea (CEE), il cui strumento finanziario di attuazione della politica agricola è il Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia (Feoga), deve essere considerata come un ente pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4132 del 29 settembre 1999
«In tema di applicazione di pena su richiesta delle parti, se le stesse, nel loro accordo hanno inserito la applicazione dell'indulto, il giudice non è vincolato dalla inscindibilità del petitum, così come viceversa accade nel caso in cui esso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6065 del 22 gennaio 1999
«L'assenza di cognizione piena del reato e della pena che caratterizza la sentenza di cui all'art. 444 c.p.p. non permette di revocare il beneficio dell'indulto concesso con D.P.R. n. 865 del 1986, fondandosi la revoca sulla commissione di un...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3778 del 23 dicembre 1996
«In tema di patteggiamento, l'accordo intervenuto non è violato, quando l'indulto richiesto non sia stato applicato a tutti i reati o a parte di quelli indicati, poiché la materia da un lato è sottratta alla disponibilità dei soggetti processuali,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6646 del 2 febbraio 1996
«A norma del comma 2 dell'art. 445 c.p.p., (effetti dell'applicazione della pena su richiesta), il reato oggetto della pena patteggiata si estingue se nel termine di cinque anni — qualora trattasi di delitto — ovvero di due anni — qualora trattasi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4940 del 1 dicembre 1995
«In tema di revoca di benefici conseguente a sentenza di applicazione della pena su richiesta, divenuta esecutiva, la pena alla quale occorre fare riferimento, onde verificare se la stessa sia quantitativamente tale da dar luogo al provvedimento di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5025 del 16 novembre 1995
«Con la pronuncia di sentenza applicativa della pena su richiesta non può disporsi la revoca di un precedente beneficio (nella specie indulto), ostandovi il disposto di cui all'art. 445, comma 2, c.p.p., in base al quale il reato cui detta sentenza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3093 del 4 luglio 1995
«La disposizione di cui all'art. 4 del D.P.R. 22 dicembre 1990 n. 394 la quale stabilisce che il beneficio dell'indulto concesso con lo stesso decreto va revocato di diritto ove colui che ne ha usufruito commetta, nell'arco di cinque anni dalla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3756 del 2 novembre 1993
«In tema di patteggiamento, qualora l'accordo raggiunto tra le parti preveda l'indulto, il giudice non è vincolato dall'inscindibilità del petitum così come nel caso in cui esso preveda la sospensione condizionale della pena ex art. 444 comma terzo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11851 del 11 marzo 2004
«L'applicazione dell'indulto può essere proposta nel giudizio di legitimità soltanto nel caso in cui il giudice di merito lo abbia preso in esame e lo abbia risolto negativamente, escludendo che l'imputato abbia diritto al beneficio, e non invece,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13063 del 14 dicembre 1998
«Il problema dell'applicazione dell'indulto non può essere dedotto per la prima volta in sede di legittimità, in quanto la Corte può essere investita della relativa applicazione solo nel caso in cui il giudice di merito abbia rigettato o soltanto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 42713 del 14 novembre 2008
«In tema di estradizione per l'estero, non costituisce causa ostativa alla estradizione esecutiva richiesta sulla base della Convenzione europea del 1957 l'indulto concesso dallo Stato richiesto. (Fattispecie nella quale il ricorrente, richiesto in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17804 del 9 maggio 2007
«Ai fini dell'applicabilità di una misura cautelare nei confronti della persona richiesta in consegna sulla base di un mandato di arresto europeo, non ha rilievo l'indulto concesso in Italia con la L. n. 241 del 2006. (Mass. redaz.).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 24066 del 10 marzo 2009
«La concessione dell'estradizione, sul presupposto dell'irrogabilità di una pena detentiva temporanea, per reati astrattamente punibili con l'ergastolo da uno Stato (nella specie: la Spagna) che non ammette la detenzione perpetua, comporta che la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3417 del 7 luglio 1999
«Il principio in forza del quale, allorché concorrono più pene, alcune delle quali ineseguibili per mancata concessione dell'estradizione, l'indulto eventualmente spettante al condannato deve applicarsi nella misura consentita soltanto alle pene...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3876 del 25 luglio 1996
«Ai fini della revoca di benefici già concessi (sospensione condizionale o indulto), si deve tenere conto anche delle condanne riportate all'estero, se riconosciute in Italia.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42420 del 16 novembre 2007
«Il condono della pena concesso con il provvedimento di indulto, di cui alla L. 241 del 2006, non è applicabile alle condanne irrogate dal giudice straniero e che sono in esecuzione in Italia, a ciò ostando le previsioni della Convenzione di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35488 del 12 settembre 2003
«La perseguibilità dei reati contro le leggi e gli usi della guerra commessi all'estero è prevista negli articoli 13 e 231 c.p.m., secondo cui per tali reati, ove commessi in danno dello Stato italiano o di un cittadino italiano o di uno Stato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41597 del 29 ottobre 2009
«L'imputazione per cui sia intervenuta sentenza penale straniera di condanna, riconosciuta in Italia, non può essere integrata dal giudice dell'esecuzione, neanche "sub specie" di interpretazione del giudicato attraverso il postumo riconoscimento...»