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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3636 del 17 aprile 1996
«La spontaneità del pagamento che, ai sensi dell'art. 2940 c.c., impedisce di ripetere quanto è stato pagato in adempimento di un debito prescritto, è richiesta al fine di evitare che chi abbia pagato, pur non essendovi più tenuto, possa pentirsi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1672 del 3 febbraio 2012
«A norma dell'art. 1163 c.c., il possesso è acquistato in modo violento - e, perciò, inutile ai fini dell'usucapione, se non dal momento in cui la violenza è cessata - qualora l'impossessamento sia avvenuto con l'esercizio di una violenza fisica o...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11951 del 12 dicembre 1985
«Il delitto di atti di libidine abusivi, di cui al secondo comma dell'art. 521 c.p., che consiste nell'induzione agli atti di libidine di persona che si trovi nelle condizioni previste dall'art. 519, secondo comma (violenza carnale presunta e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3789 del 26 marzo 1998
«In tema di abuso di mezzi di correzione e di disciplina, di cui all'art. 571 c.p., mentre non possono ritenersi preclusi quegli atti, di minima valenza fisica o morale che risultino necessari per rafforzare la proibizione, non arbitraria né...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1857 del 10 febbraio 1990
«La cessazione del rapporto di convivenza non influisce sulla configurabilità del delitto di maltrattamenti in famiglia, la cui consumazione può aver luogo anche nei confronti di persona non convivente con l'imputato quando essa sia unita...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 48272 del 17 dicembre 2009
«Integra il delitto di maltrattamenti in famiglia e non quello di abuso dei mezzi di correzione la consumazione da parte del genitore nei confronti del figlio minore di reiterati atti di violenza fisica e morale, anche qualora gli stessi possano...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11630 del 6 dicembre 1982
«Il reato, previsto dall'art. 572 c.p., assorbe soltanto quelli di percosse e di minacce, i quali costituiscono gli elementi essenziali della violenza fisica o morale propria del delitto di maltrattamenti. Ne consegue che qualora il bene giuridico...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 800 del 31 gennaio 1984
«Il calcio, al pari della spinta e dello schiaffo, integra di per sé un'azione violenta concretandosi in un'energia fisica esercitata direttamente sulla persona e, nella generalità dei casi, costituisce il reato di percosse o di lesioni dolose;...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33091 del 5 agosto 2003
«Il delitto di maltrattamenti in famiglia assorbe i delitti di percosse e minacce, anche gravi, sempre che tali comportamenti siano stati contestati come finalizzati al maltrattamento; tali reati, infatti, costituiscono elementi essenziali della...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 15464 del 1 aprile 2004
«I reati di violenza sessuale offendono la libertà personale intesa come libertà di autodeterminazione a compiere un atto sessuale, e non già la libertà morale della vittima, oppure il pudore e l'onore sessuale. Ne consegue che non ogni atto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8428 del 28 luglio 1988
«Il fondamento della causa di non punibilità di cui all'art. 649 c.p. è costituito dalle ragioni di carattere morale e sociale che connotano i rapporti fra certe categorie di familiari riguardo ai beni materiali ed in vista delle quali si è esclusa...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 47972 del 10 dicembre 2004
«Per il principio di specialità di cui all'art. 15 c.p. non è configurabile il delitto di violenza privata qualora la violenza (fisica o morale) sia stata usata direttamente ed esclusivamente per uno dei fini particolari previsti da altre ipotesi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4522 del 26 marzo 1995
«Per il principio di specialità di cui all'art. 15 c.p., non è configurabile il delitto di violenza privata qualora la violenza (fisica o morale) sia stata usata per uno dei fini particolari previsti da altre ipotesi di reato, come un sequestro di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 941 del 3 febbraio 1983
«Tanto la violenza quanto la resistenza sono costituite dall'impiego della forza, fisica o morale, diversificandosi solo per lo scopo che anima i soggetti. Pertanto, poiché in caso di persona in fuga non è configurabile alcuna delle due ipotesi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3316 del 14 marzo 1988
«Il delitto di violenza a pubblico ufficiale non ha come sua obiettività giuridica la tutela della incolumità fisica del pubblico ufficiale, bensì la libertà del medesimo al compimento degli atti del suo ufficio. Integra, pertanto, il delitto de...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7097 del 16 luglio 1981
«Nel delitto di violenza o minaccia a pubblico ufficiale, la violenza o la minaccia costitutiva del reato viola un bene giuridico specifico, e cioè l'interesse dello Stato al normale funzionamento e al prestigio della pubblica amministrazione,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10534 del 26 ottobre 1988
«Esso si risolve nell'uso della violenza — fisica o morale — per costringere taluno ad un comportamento commissivo od omissivo ed, atteso il suo carattere generico e sussidiario, resta escluso, in base al principio di specialità, allorché la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 26985 del 2 dicembre 2013
«In tema di tutela possessoria, perché sussista la violenza dello spoglio non è necessario che questo sia stato compiuto con forza fisica o con armi, essendo invece sufficiente che sia avvenuto senza o contro la volontà effettiva, o anche solo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7495 del 15 febbraio 2013
«In tema di concussione, integra il requisito della costrizione - che costituisce l'elemento oggettivo della fattispecie, così come modificata dall'art. 1, comma 75, legge 6 novembre 2012, n. 190 - qualunque violenza morale, attuata con abuso di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 21872 del 30 maggio 2001
«Ai fini della configurabilità dell'attenuante del danno di speciale tenuità (art. 62, n. 4, c.p.) in riferimento al delitto di rapina, non è sufficiente che il bene mobile sottratto sia di modestissimo valore economico, ma occorre valutare anche...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4012 del 1 febbraio 2006
«Ne deriva che, perché sussista la costrizione a prestazioni (nella specie sessuali) - in presenza dello stato di necessità che è un presupposto della condotta approfittatrice dell'agente e che deve essere inteso come situazione di debolezza o...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12259 del 16 marzo 2018
«La disposizione di cui all'art. 408, comma 3-bis, cod. proc. pen., che stabilisce l'obbligo di dare avviso della richiesta di archiviazione alla persona offesa in caso di delitti commessi con "violenza alla persona", è riferibile a reati commessi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11879 del 22 maggio 2007
«In tema di esimente di cui all'articolo 53 c.p., con riferimento all'azione di risarcimento danni per le lesioni personali causate dall'uso delle armi da parte del pubblico ufficiale, poiché il fondamento e la giustificazione di tale disposizione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3359 del 12 marzo 1980
«È configurabile il concorso formale tra il reato di violenza privata e quello di lesioni personali volontarie, diversi essendo i beni giuridici tutelati e, cioè, la libertà morale nel primo reato e l'integrità fisica nel secondo.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2019 del 1 marzo 1981
«L'azione di violenza o minaccia, tendente a realizzare il sequestro di persona che non raggiunga il risultato per difetto di apprezzabilità di durata temporale della privazione della libertà fisica del soggetto passivo, può far ravvisare il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3399 del 15 aprile 1981
«...della giustizia. Per il principio di specialità non è configurabile il reato di violenza privata qualora la violenza — fisica o morale — sia stata usata per uno dei fini particolari previsti per l'estorsione o per la ragion fattasi.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6151 del 24 giugno 1982
«...sivo. Nella violenza privata l'agente, sia pure mediante l'esplicazione di un'energia fisica o di una violenza morale, esercita una coazione tale da limitare esclusivamente la libertà psichica dell'offeso. Per contro, nel sequestro di persona...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2480 del 19 marzo 1984
«Il reato di estorsione è caratterizzato, quanto all'elemento psicologico, dalla consapevolezza di usare la violenza, fisica o morale, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto che si sa ingiusto, con necessaria estensione del dolo alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6203 del 6 giugno 1991
«Il requisito della «forza di intimidazione del vincolo associativo», che costituisce l'«in sé» dell'associazione di tipo mafioso, e delle altre a questa assimilabili, dalla quale deriva — secondo il dato normativo — la condizione di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8314 del 5 settembre 1996
«L'abuso dei mezzi di correzione da parte di un insegnante è sicuramente integrato dall'uso di sanzioni corporali, vietato espressamente dal R.D. 26 aprile 1928, n. 1297, e da qualunque condotta di coartazione fisica o morale che renda dolorose e...»