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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6318 del 16 maggio 2000
«In tale quadro, anche la contingente mancanza di un'apparecchiatura necessaria, per quanto non imputabile al primario, non lo esime dal dovere di adottare, o controllare che siano adottati, i possibili accorgimenti sostitutivi, e di informare la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 555 del 22 gennaio 1998
«...per facta concludentia , posti in essere in qualunque tempo dall'obbligato prima del concreto adempimento, purché risulti inequivoca, secondo il prudente apprezzamento del giudice di merito, la volontà di pagare in moneta nazionale anziché estera.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9810 del 9 ottobre 1997
«Nelle obbligazioni risarcitorie, l'equivalente pecuniario del danno è espressione di un dato meramente numerico, non suscettibile di oscillazioni per effetto delle alterne vicende dei cambi tra valuta nazionale e valute estere nel corso della mora...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16772 del 17 luglio 2009
«In tema di rapporto di agenzia, non integra gli estremi del vizio di motivazione la decisione del giudice di merito che, nel valutare la gravità dell'inadempimento contestato all'agente, ai sensi dell'art. 1751, secondo comma, c.c., con...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4696 del 8 maggio 1998
«Una clausola contenente un generico riferimento «alle condizioni usualmente praticate dalle aziende di credito sulla piazza» può, pertanto, ritenersi univoca se coordinata alla esistenza di vincolanti discipline fissate su larga scala nazionale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3004 del 17 febbraio 2004
«Tale facoltà si tramuta in dovere solamente quando la demolizione della cosa sia di pregiudizio all'economia nazionale, ai sensi della previsione di cui all'art. 2933, secondo comma, c.c., che limita l'eseguibilità in forma specifica degli...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7316 del 20 maggio 2002
«...prodotti agricoli conferiti dai soci e raccolta dei prodotti medesimi, nonché dall'applicazione ai dipendenti del contratto collettivo nazionale dell'agricoltura, oltre che dalla denominazione di cooperativa agricola autoattribuitasi dal soggetto.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10213 del 3 agosto 2000
«...del licenziamento disciplinare è esclusa dalla composizione arbitrale dall'art. 43, ultimo comma, del contratto collettivo nazionale di lavoro delle aziende alimentari, applicabile, secondo il ricorrente, al rapporto di lavoro in questione.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 224 del 9 gennaio 2001
«Per la qualificazione del contratto di lavoro come autonomo o subordinato — ai fini della quale il nomen iuris attribuito dalle parti al rapporto può rilevare solo in concorso con altri validi elementi differenziali o in caso di non concludenza...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17250 del 28 agosto 2004
«Nel determinare la retribuzione proporzionata e sufficiente, ai sensi dell'art. 36 Cost., il giudice di merito, assunti i minimi salariali indicati dal contratto collettivo nazionale quali parametri di riferimento, può legittimamente, secondo una...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13633 del 11 giugno 2007
«Con riferimento ad una controversia promossa da un lavoratore per l'impugnazione di un licenziamento irrogato ai sensi dell'art. 34 del contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti dell'Ente Poste Italiane 26 novembre 1994,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17418 del 6 dicembre 2002
«Tale principio è tuttavia applicabile solo se, all'esito dell'operazione di ermeneutica contrattuale, che deve compiere il giudice del merito, si giunga a qualificare la maggiorazione aggiuntiva come componente del trattamento di fine rapporto,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10527 del 23 ottobre 1998
«...conosciuto a livello internazionale quale allevatore di conigli da pelliccia - e non da carne - la produzione ed il conferimento di numerosissime pelli, l'ingente entità del passivo accumulato, non addebitabile ai costi di conduzione del fondo).»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 282 del 9 gennaio 2009
«...di una comunità comunque integrata nel territorio nazionale da diversi secoli, il quale avrebbe potuto astrattamente influire sull'esito dell'accertamento scientifico ematologico-genetico che era pervenuto a conclusioni di pratica certezza).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1972 del 17 febbraio 1994
«Ne risulta che anche i reati commessi in parte all'estero, al pari di quelli realizzatisi soltanto nel territorio nazionale, assumono rilevanza penale per l'ordinamento italiano nella loro globalità, ivi compresa la parte della condotta realizzata...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9047 del 15 giugno 1999
«...la difficoltà di ascoltare, entro i tempi previsti per la conclusione del processo, il soggetto già sentito con rogatoria internazionale, non costituisce una impossibilità di ripetizione dell'atto ai sensi degli artt. 512 e 513 comma 2 c.p.p.).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 658 del 23 marzo 1994
«Ai sensi dell'art. 51, secondo comma, c.p.p. le funzioni di pubblico ministero possono essere esercitate dai magistrati della Direzione nazionale antimafia soltanto nelle ipotesi previste dall'art. 371 bis, terzo comma, lettera b), nn. 1 e 2,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11421 del 25 novembre 1995
«Atteso il disposto di cui all'art. 78, comma 2, att. c.p.p., in relazione all'art. 513 c.p.p., deve escludersi l'utilizzabilità di dichiarazioni di coimputato le quali siano state assunte d'iniziativa da organi di polizia di un Paese straniero.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4005 del 20 gennaio 1998
«...(Fattispecie relativa a sfruttamento e induzione alla prostituzione di cittadine straniere, in stato di grave soggezione nei confronti dell'indagato, al quale faceva capo una vasta organizzazione internazionale di avviamento alla prostituzione).»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 2921 del 5 agosto 1992
«...di rispondere agli interrogatori, provvedimento che aveva in tal modo determinato una compressione del diritto di non rispondere sancito dagli artt. 14, par. 2, lettera g) del Patto internazionale sui diritti civili e politici, e 64 c.p.p.).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1697 del 11 giugno 1996
«Ai fini della valutazione del pericolo di fuga in tema di arresto a fini estradizionali è del tutto irrilevante il fatto che l'estradando sia in stato di carcerazione nel territorio nazionale per espiazione di pena con riferimento ad altro reato....»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 45276 del 24 novembre 2003
«...internazionale, che non può essere inteso come equipollente a una tacita rinuncia alla precedente richiesta di partecipazione personale, dovendo la rinuncia stessa risultare in modo espresso o almeno non equivoco per facta concludentia.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37 del 12 febbraio 1999
«Ai fini della pronuncia di sentenza favorevole all'estradizione, la valutazione dei gravi indizi di colpevolezza a carico dell'estradando è richiesta soltanto se non esista una convenzione internazionale di estradizione tra lo Stato italiano e lo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3597 del 30 ottobre 1995
«Ciò affinché l'impegno preso dal Paese richiedente possa ritenersi giuridicamente valido e pertanto vincolante, in conformità al diritto nazionale ed internazionale. (Fattispecie in materia di estradizione richiesta dagli Stati Uniti d'America nei...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4407 del 4 ottobre 1995
«...limitato a ritardare, a fini investigativi, l'esecuzione del possibile sequestro di un quantitativo di sostanza stupefacente, analogamente a quanto consentito, nell'ordinamento nazionale, dall'art. 98, comma 2, D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309).»
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Cassazione penale, Sez. V, ordinanza n. 3812 del 7 dicembre 1993
«Tale situazione, pertanto, si verifica quando il Ministro di grazia e giustizia, pur richiedendo alla corte d'appello l'esecuzione della rogatoria internazionale avente ad oggetto perquisizione domiciliare e sequestro, si riservi di provvedere...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 23112 del 17 maggio 2004
«Spetta al giudice del riesame, investito della richiesta di revoca di un sequestro preventivo eseguito all'estero, a seguito di rogatoria internazionale, valutare la sussistenza dei presupposti di legittimità, concernenti l'adozione ed il...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 21420 del 15 maggio 2003
«In tema di rapporti giurisdizionali con autorità straniere, anche una richiesta di assistenza giudiziaria all'estero per l'esecuzione di un sequestro probatorio, in quanto presuppone un provvedimento, sia pure solo implicito, dell'autorità...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 801 del 13 gennaio 2003
«Con riguardo al limite posto dall'art. 733 lett. b) c.p.p. al riconoscimento di sentenze penali straniere, benché il nostro ordinamento costituzionale non contenga il principio del doppio grado giurisdizionale di merito ma soltanto quello della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 793 del 17 luglio 1995
«Ai fini del riconoscimento di una sentenza del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord per il reato di conspiracy, il giudice italiano dovrà non tanto verificare se ed a quale ipotesi di reato nazionale corrisponda il reato inglese, ma se...»