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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24668 del 21 novembre 2006
«La pronuncia resa sull'ordinanza adottata dal tribunale, ai sensi dell'art. 669 terdecies c.p.c., in sede di reclamo avverso un provvedimento con cui sia stata respinta un'istanza impropria ai sensi dell'art. 487 c.c., volta a far dichiarare la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15583 del 10 dicembre 2001
«Il provvedimento di fissazione del termine per la liquidazione dell'eredità beneficiata previsto dall'art. 500 c.c. ha natura volontaria e non contenziosa e va assunto con ordinanza, impugnabile con reclamo, ove si limiti a concedere o negare le...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3244 del 27 marzo 1998
«In tema di eredità giacente, il rigetto, da parte del pretore, della richiesta di fissazione di un termine per il rendiconto e per la liquidazione delle attività (artt. 496 e 500 c.c.) può essere impugnato, sotto forma di reclamo, al competente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4070 del 6 dicembre 1974
«In pendenza della procedura concorsuale di liquidazione dell'eredità beneficiata, i creditori del defunto possono iniziare contro l'erede azione di condanna (ordinaria o monitoria) e ciò non solo se abbiano anche presentato la dichiarazione di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3942 del 26 aprile 1994
«È inammissibile il ricorso per cassazione ex art. 111 Cost. avverso il decreto camerale che conferma, rigettando l'istanza di revoca ex art. 742 c.p.c., il decreto di cessazione dell'eredità giacente e di consegna del compendio ereditario agli...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1764 del 28 gennaio 2008
«Il provvedimento di esonero dell'esecutore testamentario per gravi irregolarità nell'adempimento dei suoi obblighi è assunto — in considerazione dell'espresso richiamo all'art. 710 c.c. contenuto nell'art. 750, ultimo comma, c.p.c. — dal...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6339 del 21 marzo 2011
«In sede di modifica delle condizioni di separazione personale dei coniugi, rientra nei poteri ufficiosi del giudice rimodulare i periodi in cui il genitore può tenere presso di sé il figlio di cui è disposto l'affidamento condiviso, in relazione...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 22238 del 21 ottobre 2009
«Il decreto emesso in camera di consiglio dalla corte d'appello a seguito di reclamo avverso i provvedimenti emanati dal tribunale sull'istanza di revisione delle disposizioni accessorie alla separazione, in quanto incidente su diritti soggettivi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2479 del 19 febbraio 2003
«Il decreto della corte di appello, reso in sede di reclamo avverso il provvedimento del tribunale concessivo del sequestro previsto dall' art. 156, sesto comma, c.c., in materia di separazione personale dei coniugi, e dall'art. 8, ultimo comma,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3350 del 9 aprile 1994
«Il provvedimento col quale la Corte d'appello decide sul reclamo proposto avverso decisione del Tribunale per i minorenni, di costituzione, ai sensi dell'art. 194, secondo comma c.c., a favore di uno dei coniugi e in relazione alle necessità della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13892 del 19 settembre 2003
«Il provvedimento di conferma o di revoca di curatore speciale al minore, ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 244 c.c., adottato in sede di reclamo ex art. 739 c.p.c., ancorché non sia di per sé ricorribile per cassazione ai sensi dell'art....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5727 del 23 dicembre 1977
«L'azione di disconoscimento, contestazione o reclamo della legittimità, qualora coinvolga un minore, comporta la scissione della posizione processuale del medesimo, rappresentato da un curatore ad hoc (art. 247, comma secondo, c.c.), da quella...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6557 del 3 dicembre 1988
«Nel procedimento di cui all'art. 250 quarto comma c.c., promosso dal genitore che intenda riconoscere il figlio infrasedicenne per superare l'opposizione dell'altro genitore che abbia già effettuato il riconoscimento, la sentenza del tribunale per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4839 del 3 maggio 1991
«Il decreto, con il quale il tribunale per i minorenni nomina un curatore speciale, al fine dell'impugnazione del riconoscimento del figlio naturale (art. 74 della L. 4 maggio 1983, n. 184, in relazione all'art. 264 secondo comma c.c.), rientra...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5818 del 29 dicembre 1989
«Il procedimento contemplato dall'art. 264 secondo comma c.c., al fine dell'autorizzazione all'impugnazione del riconoscimento del minore, nonché della nomina di un curatore speciale, non ha natura contenziosa e si mantiene nell'ambito della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5051 del 5 marzo 2007
«A seguito della declaratoria di incostituzionalità dell'art. 274 c.c. (Corte cost. n. 50 del 2006), che prevedeva il preliminare giudizio di ammissibilità dell'azione di dichiarazione della paternità naturale, deve dichiararsi l'inammissibilità,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4258 del 13 aprile 1995
«Il limite previsto per la revoca del consenso alla adozione, che, ai sensi dell'art. 47, L. n. 184 del 1983, non può essere successivo al decreto che pronuncia l'adozione, non impedisce all'adottante di far valere, con il reclamo di cui all'art....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1133 del 4 febbraio 1988
«Il decreto, con il quale la corte d'appello, in sede di reclamo, ai sensi dell'art. 313 (nuovo testo) c.c., provvede in materia di adozione di persona di maggiore età, è impugnabile per cassazione, trattandosi di provvedimento, ancorché emesso in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23032 del 30 ottobre 2009
«In tema di affidamento dei figli nati fuori dal matrimonio, la L. n. 54 del 2006, dichiarando applicabili ai relativi procedimenti le regole da essa introdotte per quelli in materia di separazione e divorzio, esprime, per tale aspetto, un'evidente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19094 del 11 settembre 2007
«Il regime delle impugnazioni dei decreti emessi in sede di reclamo dalla sezione per i minorenni della Corte d'Appello in tema di disciplina del regime delle visite al figlio naturale non è stato modificato dall'introduzione nell'ordinamento...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 911 del 15 gennaio 2002
«Il decreto con il quale la Corte d'appello, sezione per i minorenni, in sede di reclamo, impartisca disposizioni inerenti al rapporto tra genitori e figli naturali minori, secondo la previsione dell'art. 317 bis c.c., non è impugnabile con...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6319 del 21 marzo 2011
«Il decreto emesso ai sensi dell'art. 317 bis c.c. ha natura sostanziale di sentenza, presentando il requisito della decisorietà, risolvendo una controversia tra contrapposte posizioni di diritto soggettivo, e della definitività, con efficacia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4614 del 7 maggio 1998
«I provvedimenti temporanei ed urgenti resi, ai sensi degli artt. 316, 336 c.c., in tema di affidamento di figli minori possono formare oggetto di impugnazione mediante reclamó, alla Corte d'appello esclusivamente nei limiti in cui essi risultino...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14091 del 17 giugno 2009
«I provvedimenti modificativi, ablativi o restitutivi della potestà dei genitori, resi dal giudice minorile ai sensi degli artt. 330, 332, 333 e 336 c.c., configurano espressione di giurisdizione volontaria non contenziosa, perché non risolvono...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1278 del 11 febbraio 1997
«Il principio della non esperibilità del ricorso per cassazione ex art. 111 Cost. avverso provvedimenti di volontaria giurisdizione (fra quali rientrano — siccome non risolvono conflitti fra diritti posti su piano paritario, e siccome sempre...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4147 del 4 maggio 1996
«Qualora il giudice minorile, dopo la nomina di un curatore speciale e l'autorizzazione ad impugnare il riconoscimento del figlio naturale per difetto di veridicità, secondo la previsione degli artt. 264, comma 2 c.c. e 74 L. 4 maggio 1983, n. 184,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4269 del 20 aprile 1991
«Il decreto camerale, che sia reso dalla corte d'appello, in sede di reclamo, ai sensi degli artt. 317 bis e 333 c.c., in tema di rapporti fra genitori e figli, non è impugnabile con ricorso per cassazione, nemmeno quando contenga una (esplicita...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7450 del 21 luglio 1990
«Il carattere non decisorio del provvedimento di allontanamento del minore dalla casa familiare, che sia reso dal giudice minorile ai sensi dell'art. 333 c.c. ed al fine di ovviare in via cautelare a comportamenti negativi dei genitori, con la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7957 del 7 agosto 1990
«Dopo la separazione (consensuale o giudiziale) dei coniugi con prole minore, l'autorizzazione al rilascio del passaporto, in favore del genitore o del figlio minore, ancorché insorga questione sull'interpretazione delle clausole della separazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 208 del 5 gennaio 2005
«In tema di ordini di protezioni contro gli abusi familiari nei casi di cui all'art. 342 bis c.c., il decreto motivato emesso dal tribunale in sede di reclamo con cui si accolga o si rigetti l'istanza di concessione della misura cautelare...»