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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4703 del 14 aprile 1999
«In tema di annullamento parziale della sentenza, è configurabile la formazione del giudicato parziale, dovendosi distinguere il momento attinente all'accertamento della responsabilità da quello riguardante la determinazione della pena. Ed invero,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 888 del 29 gennaio 1997
«L'art. 936 c.c., in tema di opere fatte su suolo altrui, non richiede per la sua applicabilità l'utilità dell'opera realizzata ed il conseguente incremento di valore del fondo, potendo tale elemento influire indirettamente solo sulla scelta del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23918 del 9 novembre 2006
«In tema di responsabilità del medico per i danni causati al paziente, l'inadempimento del professionista alla propria obbligazione non può essere desunto, ipso facto dal mancato raggiungimento del risultato utile avuto di mira dal cliente, ma...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26042 del 23 dicembre 2010
«In tema di nesso causale, esistono due momenti diversi del giudizio civile, costituito il primo dalla ricostruzione del fatto idoneo a fondare la responsabilità, per il quale la problematica causale, detta della causalità materiale o di fatto, è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8177 del 6 ottobre 1994
«Nella liquidazione del danno futuro per la morte di un congiunto che con certezza o con rilevante grado di probabilità avrebbe continuato ad elargire ai superstiti durevoli e costanti sovvenzioni, il giudice deve tenere conto non solo del reddito...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7844 del 15 luglio 1993
«La causa o ragione del negozio si identifica con la funzione economico-sociale dell'atto di autonomia privata nella sintesi dei suoi elementi essenziali e l'accertamento da parte del giudice di merito degli elementi costitutivi del negozio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6561 del 10 giugno 1991
«La clausola penale è un patto accessorio del contratto con funzione sia di coercizione all'adempimento sia di predeterminazione della misura del risarcimento in caso di inadempimento. Essa, pertanto, a norma dell'art. 1453 comma primo c.c. trova...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6298 del 10 luglio 1996
«È legittima la clausola penale con cui le parti, nell'esercizio della libertà di autodeterminazione patrimoniale loro riconosciuta dall'ordinamento (art. 1322 codice civile), fissino, per il mero ritardo nell'adempimento, gli interessi in misura...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12013 del 3 dicembre 1993
«La clausola penale con cui le parti, nell'esercizio della libertà di autodeterminazione patrimoniale loro riconosciuta dall'ordinamento, fissino la misura degli interessi moratori al di sotto di quella legale, non è affetta da nullità per...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4120 del 13 luglio 1984
«L'art. 1383 c.c. vieta il cumulo tra la domanda della prestazione principale e quella diretta ad ottenere la penale per l'inadempimento, ma non esclude che si possa chiedere tale prestazione insieme con la penale per il ritardo e, nell'ipotesi di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6490 del 27 luglio 1987
«Se la minaccia, invece, non è più attuale, nel senso che sia già interamente esaurita la condotta collocabile come antecedente causale, o almeno concausale, del male temuto dal soggetto passivo, la rappresentazione, da parte di quest'ultimo, di un...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 211 del 10 gennaio 1981
«Nel comodato il termine di restituzione della cosa può essere fissato anche in relazione ad un evento futuro ed incerto, perché elemento essenziale caratterizzante il comodato è la gratuità della concessione del godimento della cosa per un uso...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12655 del 17 ottobre 2001
«Nel comodato c.d. precario in mancanza di determinazione della sua durata, ove non risulti un termine in relazione all'uso del bene, ancorché il comodatario sia tenuto a restituire la cosa «non appena il comodante la richieda», ai sensi dell'art....»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4414 del 17 luglio 1981
«L'accertamento che un contratto sia contrario a norme imperative e quindi nullo per tale ragione (art. 1343 c.c.) non impedisce una autonoma valutazione dell'atto dal punto di vista della Sua eventuale immoralità al fine di negare l'azione di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 449 del 10 febbraio 1969
«La promessa al pubblico è un negozio unilaterale che vincola il promittente non per effetto dell'incontro della sua volontà con quella di altro soggetto che abbia manifestato di accettare la promessa, bensì per effetto della sua unilaterale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3655 del 16 settembre 1998
«In tema di patteggiamento, allorché nell'accordo tra le parti sia contenuto un errore materiale nella determinazione della pena concordata, non è consentito procedere, in sede di giudizio di legittimità, a rettificazione della sentenza ex art....»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9238 del 21 aprile 2011
«In materia di risarcimento danni, in caso di lesione di un diritto fondamentale della persona, la regola, secondo la quale il risarcimento deve ristorare interamente il danno subito, impone di tenere conto dell'insieme dei pregiudizi sofferti, ivi...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 974 del 1 febbraio 1997
«Conseguentemente l'autonomia privata non subisce, in linea generale, limiti alla determinazione del quantum dovuto e dei presupposti e requisiti di erogazione, né al riguardo è invocabile (tanto più per il carattere contrattuale della disciplina)...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5206 del 28 gennaio 1993
«Attesa la peculiarità della recidiva in contrabbando prevista dall'art. 296, D.P.R. 23 gennaio 1973, n. 43 (in base al quale essa è operante obbligatoriamente e comporta l'applicazione di una pena di specie diversa — reclusione — rispetto a quella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 27019 del 24 maggio 2001
«L'art. 589, comma 3, c.p. (morte e lesioni colpose in danno di più persone) non prevede un'autonoma figura di reato complesso, ma integra un'ipotesi di concorso formale di reati, nella quale l'unificazione è sancita unicamente quoad poenam, con la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3624 del 4 aprile 1995
«...non condizionata alla successiva sua scoperta. A tal fine il giudice può tenere conto anche del comportamento post factum dell'imputato, non risultando fondata la tesi che esso rilevi soltanto per la determinazione della pena, ex art. 133 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1245 del 31 gennaio 1998
«La connessione «occasionale» di cui all'art. 12, lett. c), c.p.p. deve consistere in un collegamento specificamente rilevante sul piano giuridico sostanziale, non solo sul piano «narrativo», della prova, della ricostruzione o della valutazione del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6226 del 7 dicembre 1999
«Ne consegue che, al di fuori delle ipotesi di continuazione riferibili a una fattispecie monosoggettiva o a una fattispecie concorsuale, in cui l'identità del disegno criminoso sia però comune a tutti i compartecipi, il vincolo della continuazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3357 del 26 giugno 1998
«Ne consegue che, al di fuori delle ipotesi di continuazione riferibili a una fattispecie monosoggettiva o a una fattispecie concorsuale, in cui l'identità del disegno criminoso sia però comune a tutti i compartecipi, il vincolo della continuazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3312 del 12 settembre 1992
«L'esercizio congiunto o disgiunto dell'azione penale ovvero la riunione o la separazione dei procedimenti non modificano la determinazione della competenza per connessione. Invero, il vincolo tra reati individuato dalla legge costituisce criterio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5230 del 16 novembre 1995
«La competenza per territorio non può essere determinata sulla base delle sopravvenute dichiarazioni rese nel dibattimento dall'imputato circa il luogo della commissione del reato; la legge processuale, infatti, stabilendo, art. 21, comma 2,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2046 del 10 maggio 2000
«Non integra fatto idoneo a condizionare la libertà di determinazione delle persone partecipanti al processo il riferimento insistito all'imputato, indicato come capo di clan camorristico della zona, contenuto nel discorso di inaugurazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1125 del 4 marzo 1998
«Tali condizioni non possono riconoscersi in un preteso «accanimento persecutorio» della pubblica accusa o nella esistenza di situazioni che potrebbero suggerire l'opportunità di un'astensione da parte dei magistrati del pubblico ministero...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5723 del 29 novembre 1994
«La eccezionalità della translatio judicii conseguenziale all'accoglimento di una richiesta di rimessione del processo (già ritenuta non confliggente con il principio della precostituzione del giudice (art. 25 primo comma Cost.) dalla Corte...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 59 del 10 gennaio 1990
«Gli enti e le associazioni sono legittimati all'azione risarcitoria, anche in sede penale mediante costituzione di parte civile, ove dal reato abbiano ricevuto un danno a un interesse proprio, sempreché l'interesse leso coincida con un diritto...»