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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24034 del 28 dicembre 2004
«Qualora il convenuto non contesti la qualità di erede dell'attore, la petizione dell'eredità che, ai sensi dell'art. 533 c.c.,consente di chiedere sia la quota dell'asse ereditario sia il suo valore, può assumere natura di azione di accertamento o...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10557 del 2 agosto 2001
«La petitio hereditatis ha natura di azione reale, volta a conseguire il rilascio dei beni ereditari da colui che li possegga, vantando un titolo successorio che non gli compete, ovvero senza alcun titolo, e presuppone l'accertamento della sola...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 837 del 10 febbraio 1986
«Al possessore di beni ereditari, al quale si applicano le disposizioni in materia di possesso concernenti la restituzione dei frutti, le spese, i miglioramenti e le addizioni, non può essere riconosciuto anche il diritto di ritenzione nei...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 511 del 18 gennaio 1995
«La norma di cui all'art. 500 (recte: 550) c.c. (cosiddetta cautela sociniana) — la quale, nell'ipotesi che il testatore abbia disposto di un usufrutto o di una rendita vitalizia il cui reddito eccede quello della porzione disponibile (comma 1) o...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21628 del 6 ottobre 2006
«Ai sensi dell'art. 295 c.p.c., è legittimo il provvedimento di sospensione necessaria del giudizio promosso dall'attore per l'accertamento della qualità di unico erede legittimo del de cuius; avendo il giudice di merito ritenuto pregiudiziale la...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 921 del 22 marzo 1969
«La costituzione in giudizio dell'attore ha luogo con il deposito in cancelleria della nota di iscrizione della causa a ruolo, dell'atto di citazione e del mandato.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 652 del 23 gennaio 1991
«In tema di impugnazione del testamento le manifestazioni morbose a carattere intermittente e ricorrente che, pur potendo escludere la capacità di intendere e di volere, qualora la volontà testamentaria sia stata manifestata nel corso di tali...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1570 del 5 aprile 1978
«Quando l'attore, erede in forza di un testamento olografo, agisca per far dichiarare che quello di data posteriore, che istituisce erede il convenuto, è stato alterato nella data da terzi, si è fuori della previsione del terzo comma dell'art. 602...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16 del 5 gennaio 1985
«L'azione diretta a conseguire la nullità del testamento può essere proposta da chiunque abbia un interesse meritevole di tutela, e poiché essa prescinde dalla qualità di erede dell'attore, si distingue nettamente dall'azione di petizione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 110 del 7 gennaio 2009
«Qualora la domanda di pagamento degli interessi legali sulla somma capitale, chiesta a titolo di legato avente per oggetto una somma di pari importo, non sia stata espressamente formulata dall'attore con riferimento anche alla disciplina di cui...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3874 del 18 novembre 1975
«L'azione di rescissione dell'atto di divisione per lesione presuppone che all'attore sia stata attribuita una quota inferiore a quella astratta spettantegli nella comunione e tende ad ottenere una frazione di beni superiore a quella attribuita col...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1090 del 18 gennaio 2007
«In tema di revocazione per ingratitudine della donazione, il termine previsto a pena di decadenza dall'art. 802 c.c. decorre dal momento in cui il donante abbia acquisito la piena e sicura consapevolezza del compimento da parte del donatario di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3779 del 27 luglio 1978
«Il diritto della persona al nome si acquista la momento della nascita ed in base al rapporto di filiazione, e, quindi, va riscontrato essenzialmente alla stregua degli atti di nascita o di battesimo, mentre l'utilizzazione protratta nel tempo del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3081 del 5 ottobre 1994
«In caso di violazione da parte della moglie divorziata del divieto di uso del cognome del marito (art. 5, comma secondo, legge 1 dicembre 1970, n. 898, nel testo sostituito dall'art. 9 L. 6 marzo 1987, n. 74) quest'ultimo può, ai sensi dell'art. 7...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21916 del 12 ottobre 2006
«In base al combinato disposto degli artt. 31 disp. att. c.c. e 44 c.c., ai fini dell'opponibilità ai terzi di buona fede del trasferimento di residenza di una persona fisica è necessaria la denuncia di quest'ultima sia al comune di provenienza che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1648 del 2 marzo 1996
«Ai fini della nullità della notifica non basta che il destinatario, il quale sostenga di aver trasferito la residenza in altro comune, produca una certificazione del comune di nuova residenza, dalla quale risulti l'iscrizione nei registri...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9052 del 15 aprile 2010
«In tema di promessa di matrimonio, l'obbligazione che consegue "ex lege" all'esercizio del diritto di recesso non può configurarsi come illecito extra-contrattuale, costituendo il recesso espressione di una libertà fondamentale, nè come...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5866 del 26 maggio 1995
«La valutazione equitativa del danno, ai sensi dell'art. 1226 c.c., può essere effettuata in modo da comprendere anche l'attribuzione degli interessi maturati a favore dell'avente diritto fino alla data della decisione, salva la separata...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4163 del 17 ottobre 1989
«Ai fini della determinazione dell'assegno di mantenimento a favore del coniuge separato, l'attitudine di quest'ultimo al lavoro assume rilievo nell'individuazione delle sue capacità di guadagno solo se venga riscontrata in termini di effettiva...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1321 del 3 febbraio 1995
«Nel regime patrimoniale fondamentale disciplinato dall'art. 143 c.c. per i coniugi, a questi non è precluso - come è dato desumere dai limiti di cui all'art. 177, lett. b e c, c.c. con riguardo all'oggetto della comunione legale - di disporre...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3250 del 11 maggio 1983
«La presunzione assoluta di concepimento, a norma dell'art. 232 c.c., del figlio che sia nato dopo centottanta giorni dalla celebrazione del matrimonio è diretta ad impedire nei confronti di chi sia nato entro tali limiti ogni possibilità di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 498 del 25 gennaio 1986
«In tema di disconoscimento della paternità del figlio concepito durante il matrimonio, per effetto della L. 19 maggio 1975, n. 151, per quanto riguarda l'ipotesi della mancata coabitazione, la nuova formulazione dell'art. 235, n. 1, c.c. ha...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15777 del 2 luglio 2010
«In tema di azione di disconoscimento di paternità esercitata dal figlio, ai sensi dell'art. 235, primo comma, n. 3, c.c., in caso di adulterio della madre, il termine annuale previsto dall'art. 244, terzo comma, c.c., a pena di decadenza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1512 del 11 febbraio 2000
«In tema di azione di disconoscimento di paternità, il termine previsto dall'art. 244 c.c., di natura decadenziale, afferisce a materia sottratta alla disponibilità delle parti, cosi che il giudice, a norma dell'art. 2969 c.c., deve accertarne ex...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 595 del 18 gennaio 1993
«In tema di azione di disconoscimento della paternità da parte del marito (art. 244, secondo comma, c.c.), la dichiarazione della madre di nascita del figlio, appresa dal marito in occasione di un suo ritorno, anche se temporaneo, nel luogo di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6716 del 5 agosto 1987
«Il termine di decadenza di un anno per l'azione di disconoscimento della paternità comincia a decorrere, ai sensi dell'art. 244, secondo comma, c.c. dal giorno della nascita del figlio qualora l'attore si trovasse nel luogo della nascita al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2644 del 3 febbraio 2011
«In tema di attribuzione giudiziale del cognome al figlio naturale riconosciuto non contestualmente dai genitori, il giudice è investito dall'art. 262, secondo e terzo comma, c.c. del potere-dovere di decidere su ognuna delle possibilità previste...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12085 del 22 novembre 1995
«L'azione di impugnazione del riconoscimento del figlio naturale per difetto di veridicità (art. 263 c.c.) può essere accolta non solo quando l'attore provi che l'autore del riconoscimento, all'epoca del concepimento, era affetto da impotentia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1573 del 21 gennaio 2009
«In tema di dichiarazione giudiziale della paternità naturale, qualora la compatibilità genetica tra l'attore e l'asserito genitore abbia costituito oggetto di un accertamento tecnico preventivo svoltosi in assenza di contraddittorio per mancata...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2235 del 17 marzo 1990
«L'autorizzazione del giudice tutelare richiesta dall'art. 320 c.c. per gli atti eccedenti l'ordinaria amministrazione riguardanti i minori di età, non è diretta a conferire efficacia ad un negozio giuridico già formato, ma rappresenta un elemento...»