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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6624 del 6 giugno 1994
«A seguito del procedimento speciale di applicazione di pena su richiesta delle parti, non può essere disposta la confisca delle somme sequestrate all'imputato di spaccio di sostanze stupefacenti e costituente il corrispettivo della vendita,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1671 del 8 giugno 1993
«Con la sentenza applicativa di pena su richiesta delle parti è consentita la confisca esclusivamente delle cose, di cui all'art. 240, secondo comma, c.p., costituenti il prezzo del reato o di quelle la fabbricazione, l'uso, il porto o la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 688 del 9 marzo 1992
«Allorché non si sia provveduto, in procedimento definito con applicazione della pena su richiesta delle parti, alla confisca obbligatoria (nella specie di un'arma), l'illegittimità della decisione di restituzione, in conformità della richiesta...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 29495 del 16 luglio 2009
«In tema di confisca, non integra la nozione di "appartenenza a persona estranea al reato" la mera intestazione a terzi del bene mobile utilizzato per realizzare il reato stesso, quando precisi elementi di fatto consentano di ritenere che...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4199 del 28 gennaio 2008
«In relazione al reato di cessione di sostanze stupefacenti, quando venga ravvisata l'ipotesi del fatto di lieve entità, può procedersi alla confisca del danaro trovato in possesso dell'imputato solo quando ricorrono le condizioni generali previste...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 44808 del 9 novembre 2015
«Nel caso di guida senza patente, l'autovettura condotta da soggetto privo del prescritto documento abilitativo può essere confiscata ai sensi dell'art. 240, comma primo, cod. pen. solo quando sia configurabile il nesso strumentale tra il veicolo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8677 del 27 settembre 1997
«In tema di confisca di immobili serviti a commettere il reato di sfruttamento della prostituzione, deve essere ritenuta incensurabile la sentenza che l'abbia disposta sulla base di congrua motivazione circa il pericolo che l'ulteriore...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3138 del 18 gennaio 1990
«Il reato associativo è ben distinto da quello specifico commesso in attuazione del programma delinquenziale indeterminato e generico che forma l'oggetto del sodalizio criminale ed il riferimento del reato specifico all'associazione delinquenziale...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 19054 del 2 maggio 2013
«In tema di peculato, la condotta del pubblico ufficiale o dell'incaricato di un pubblico servizio che utilizzi il telefono d'ufficio per fini personali al di fuori dei casi d'urgenza o di specifiche e legittime autorizzazioni, integra il reato di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10797 del 20 ottobre 2000
«L'oggetto giuridico del delitto di peculato si identifica con la tutela del patrimonio della pubblica amministrazione da quanti sottraggono o pongano a profitto proprio o di altri denaro o cose mobili, rientranti nella sfera pubblica, di cui sono...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15108 del 31 marzo 2003
«Il peculato è un reato istantaneo che si consuma nel momento in cui l'agente si appropria del danaro o della cosa mobile della pubblica amministrazione di cui ha il possesso per ragione del suo ufficio, o dà ad essi una diversa destinazione. Ne...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 30280 del 29 luglio 2011
«Esula la configurabilità del peculato militare, previsto dall'art. 215 c.p.m.p., sussistendo invece quella del c.d." peculato d'uso", prevista dall'art. 314, comma secondo, c.p., (priva di corrispondenza nel citato art. 215 c.p.m.p.), nel caso di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9205 del 1 marzo 2004
«Per la configurazione dell'ipotesi delittuosa del peculato d'uso di cui all'art. 314, comma secondo c.p., è necessario che la durata dell'appropriazione non superi il tempo di utilizzazione della cosa sottratta, così da comportare una sottrazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35988 del 4 settembre 2015
«Integra il delitto di peculato la condotta del medico dipendente di un ospedale pubblico il quale, svolgendo in regime di convenzione attività intramuraria, dopo aver riscosso l'onorario dovuto per le prestazioni, omette poi di versare all'azienda...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31425 del 1 agosto 2007
«Ha natura di funzione pubblica la riscossione delle tasse automobilistiche da parte di una delegazione dell'ACI.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 464 del 20 gennaio 1992
«In tema di reati contro la pubblica amministrazione, anche alla luce della nuova formulazione dell'art. 358 c.p. introdotta dall'art. 18 della L. 26 aprile 1990, n. 86, va attribuita la qualifica di incaricato di pubblico servizio...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 45422 del 5 dicembre 2008
«La condotta di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato si distingue da quella di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche in ragione dell'assenza dell'elemento dell'induzione in errore attraverso la messa in atto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 23623 del 6 luglio 2006
«La fattispecie criminosa di cui all'art. 316 ter c.p. (inserito dall'art. 4 della legge 29 settembre 2000, n. 300), che sanziona l'indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, costituisce norma sussidiaria rispetto al reato di truffa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 23801 del 24 maggio 2004
«In tema di concussione, non è necessario che l'atto intimidatorio rifletta la specifica competenza del soggetto, essendo sufficiente che la qualità soggettiva del pubblico ufficiale lo agevoli e lo renda credibile e idoneo a costringere o indurre...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 186 del 10 settembre 1993
«È configurabile il delitto di concussione mediante induzione anche quando il soggetto attivo, con mezzi suggestivi, generi nell'animo della vittima il convincimento che è essa ad offrire l'illecita utilità e non lui ad imporla abusando della sua...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35028 del 29 settembre 2005
«Ai fini della configurabilità del reato di concussione per induzione, mentre non è determinante che la vittima abbia inizialmente preso contatto di propria spontanea volontà con il soggetto attivo del reato, è invece rilevante che quest'ultimo,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1425 del 11 giugno 1998
«In tema di corruzione in atti giudiziari, tenuto conto dello scopo della norma incriminatrice, consistente nel garantire che l'attività giudiziaria sia svolta imparzialmente, deve ritenersi che la qualità di «parte» in un processo penale, presa in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16154 del 8 aprile 2003
«Il reato previsto dall’art. 319 quater c.p., introdotto dalla legge 6 novembre 2012 n. 190 (induzione indebita, da parte del pubblico ufficiale o dell’incaricato di pubblico servizio, a dare o promettere utilità), richiede, al pari di quello...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 28311 del 1 luglio 2003
«Ai fini della configurabilità del delitto di istigazione alla corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio (art. 322, comma 2, c.p.), l'idoneità dell'offerta deve essere valutata con giudizio ex ante, sicché il reato può essere escluso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5439 del 13 aprile 1990
«Per la configurabilità del delitto di cui all'art. 322 c.p. occorre, tra l'altro, che l'offerta o la promessa di denaro o di altra utilità sia idonea alla realizzazione dello scopo, cioè sia tale da indurre il destinatario al compimento di un atto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33765 del 30 luglio 2015
«In tema di confisca per equivalente, poiché il giudice è tenuto ad indicare solo l'importo complessivo del prezzo o del profitto del reato e non anche i beni da apprendere, l'ablazione può avere ad oggetto, fino alla concorrenza dell'importo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16725 del 20 aprile 2009
«In tema di sequestro preventivo, il prezzo del reato, oggetto della confisca obbligatoria ex art. 322 ter. c.p., non è suscettibile di essere sostituito dal tantundem offerto da un terzo o da un coimputato, posto che il carattere sanzionatorio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30966 del 30 luglio 2007
«In caso di pluralità di indagati, il sequestro preventivo funzionale alla confisca «per equivalente» di cui all'art. 322 ter c.p. non può eccedere per ciascuno dei concorrenti la misura della quota di prezzo o profitto del reato a lui...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3986 del 20 gennaio 1992
«La sostanziale infondatezza delle notizie non esclude la configurabilità del reato di rivelazione di segreti di ufficio, di cui all'art. 326 c.p., poiché, specie in materia di notizie coperte dal segreto istruttorio, la rivelazione è penalmente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8732 del 26 febbraio 2009
«Risponde del reato di cui agli art. 48 e 326 c.p. l'avvocato che, con modalità ingannatorie, induca l'impiegata della Procura della Repubblica ad effettuare una ricerca nel sistema Registro generale delle notizie di reato (REGE), così da fornirgli...»