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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 275 del 15 gennaio 1990
«Il diniego delle attenuanti, specificamente richieste dall'imputato nei motivi di impugnazione, deve essere sorretto da congrua motivazione. (Nella fattispecie la corte ha annullato la sentenza del giudice di merito per avere affermato in modo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5917 del 23 aprile 1990
«Il giudice di merito ha il dovere di prendere in esame tutte le istanze difensive e di specificare le ragioni in base alle quali esse vengono accolte ovvero respinte. Pertanto la sentenza deve essere annullata sul relativo capo se il giudice di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1065 del 30 gennaio 1991
«Deve escludersi l'applicabilità dell'istituto del reato continuato fra un reato di minore gravità deciso con sentenza irrevocabile ed altro reato più grave ancora oggetto di giudizio, perché in tal caso, allo scopo di applicare la continuazione,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2437 del 23 febbraio 1991
«Il giudice nel dichiarare estinto il reato ex art. 152, primo comma c.p.p. (1930) (idem, art. 129 nuovo codice di rito), non ha l'obbligo di esaminare in modo specifico e approfondito, tutte le emergenze processuali né di esporre dettagliatamente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2653 del 26 febbraio 1991
«L'art. 606, comma primo, lett. a), c.p.p., considera, quale motivo di ricorso per cassazione, che giustifica l'annullamento senza rinvio della sentenza (art. 620 c.p.p.), l'esercizio da parte del giudice di merito di una potestà riservata dalla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3503 del 27 marzo 1991
«L'esimente di cui all'art. 384 c.p., se ritenuta sussistente, elimina dal fatto il carattere di penale antigiuridicità, cosicché, come ulteriore conseguenza, non potrà dar luogo a responsabilità dell'agente in ordine ad un evento diverso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 383 del 16 gennaio 1991
«La concessione o il diniego del beneficio della sospensione condizionale della pena sono rimessi alla valutazione discrezionale del giudice di merito, il quale, nell'esercizio del relativo potere, deve formulare la prognosi di ravvedimento di cui...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5247 del 15 maggio 1991
«La possibilità, riconosciuta dall'art. 620 lett. l) c.p.p. alla Corte di cassazione, di procedere direttamente alla determinazione della pena, deve ritenersi circoscritta alle ipotesi in cui alla situazione da correggere possa porsi rimedio senza...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10009 del 19 ottobre 1992
«È illegittima la mancata concessione del beneficio della sospensione condizionale della pena, qualora il giudizio relativo alla prognosi non favorevole per il futuro sia stato fondato soltanto sul comportamento post factum dell'imputato. (Nella...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10587 del 3 novembre 1992
«In tema di reato continuato, una volta ritenuta dal giudice di merito la contravvenzione più grave del delitto, è inammissibile per carenza di interesse il ricorso dell'imputato che miri ad ottenere un'inversione di gravità dei reati, perché il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11076 del 17 novembre 1992
«Pertanto, l'appello del P.M. avverso la suddetta sentenza per erronea applicazione della legge penale, avendo effetti pienamente devolutivi, legittima il giudice di appello ad emettere una decisione nel merito, se non sussiste alcuna delle nullità...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1236 del 21 luglio 1992
«Infatti, tale ordinanza, da un lato strutturalmente collegata al merito della vicenda (ancora sub iudice) e dall'altro meramente interlocutoria, per il principio di cui all'art. 586, primo comma, stesso c.p.p., deve essere impugnata unitamente al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3337 del 3 novembre 1992
«Ciò non significa, però, che il giudice di rinvio non sia libero di determinare il proprio convincimento di merito mediante autonoma valutazione della situazione di fatto concernente il punto annullato, dato che un tale vincolo non è punto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4490 del 2 dicembre 1992
«Allorché al giudice di appello viene denunciata la nullità del provvedimento per carenza di pronuncia o di motivazione su uno dei punti che hanno formato oggetto in primo grado di specifica domanda di decisione egli, proprio perché giudice di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 802 del 10 marzo 1992
«La «manifesta infondatezza» che, ai sensi dell'art. 634, comma primo, c.p.p. legittima la declaratoria di inammissibilità della richiesta di revisione, deve essere tale da dar luogo alla sua rilevabilità ictu oculi, sulla base di un semplice e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9373 del 4 settembre 1992
«Infatti la violazione di norme processuali che vengono ad incidere sulla valutazione del merito del giudizio, sia quanto alla qualificazione giuridica del reato, sia quanto alla ricostruzione del fatto, possono essere denunciate come violazioni...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2128 del 4 marzo 1993
«Il giudice del merito deve stabilire con precisione la cronologia degli episodi criminosi avvinti in continuazione, in considerazione delle implicazioni che la data del commesso reato può comportare. (Fattispecie relativa ad ipotesi di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5333 del 26 maggio 1993
«Ne deriva che il compimento del termine di prescrizione di un reato in data anteriore alla emissione del decreto di citazione a giudizio non può mai considerarsi un fatto sopravvenuto alla condanna, trattandosi di un evento ad essa anteriore che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8859 del 28 settembre 1993
«In tale situazione vale la regola di cui all'art. 129 c.p.p., in base alla quale in presenza di causa estintiva del reato, l'inizio di prova ovvero la prova incompleta in ordine alla responsabilità dell'imputato non viene equiparata alla mancanza...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9091 del 6 ottobre 1993
«In caso di nullità della sentenza di primo grado per totale mancanza grafica della motivazione, il giudice d'appello, in base ai poteri conferiti a lui dall'art. 604, quinto comma, c.p.p., può decidere nel merito, integrando la motivazione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9093 del 6 ottobre 1993
«L'obbligo del giudice del merito di evidenziare con completezza ed in modo dettagliato il fatto è divenuto pertanto ancora più penetrante, poiché questa esposizione è l'unico mezzo consentito al giudice di legittimità per valutare la congruità e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1201 del 28 novembre 1994
«Tale principio di garanzia non può, però, trovare applicazione quando le spontanee dichiarazioni rese in assenza del difensore riguardino l'addebito a carico di altro soggetto o si concretizzino in una chiamata di correo, giacché il diritto di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1759 del 17 giugno 1994
«Ai fini della liquidazione delle spese di custodia di veicolo sequestrato, correttamente il giudice procede alla liquidazione equitativa quando non esistono tariffe vigenti ed utilizzabili, pur a seguito della sentenza n. 230/1989 che ha...»
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Cassazione penale, Sez. I, ordinanza n. 6022 del 27 febbraio 1995
«Allorché la pronuncia del giudice di legittimità sia inficiata da una svista materiale, incidente direttamente sul giudizio, non ci si trova in presenza di un errore materiale e non è di conseguenza ammissibile il ricorso alla relativa procedura...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4895 del 15 maggio 1996
«Le sentenze che possono dar luogo a conflitti di giurisdizione o di competenza a norma dell'art. 28 c.p.p., pur non essendo impugnabili, non si sottraggono all'ulteriore controllo giurisdizionale, perché, qualora diano concretamente luogo al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6169 del 19 giugno 1996
«Ai fini di escludere la punibilità per il reato di falsa testimonianza deve ritenersi che la ritrattazione di quest'ultima, resa in un giudizio civile, possa essere effettuata anche nel processo penale avente ad oggetto l'accertamento del reato in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6916 del 8 luglio 1996
«Nessuna nullità della sentenza è configurabile nel rifiuto del pubblico ministero, presente in udienza, di concludere nel merito; non rileva sul punto, infatti, il disposto di cui all'art. 178, lett. b) c.p.p., che sanziona con la nullità la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7445 del 24 luglio 1996
«Tra i reati abrogati dall'art. 1 della legge 15 febbraio 1996, n. 66 (Norme contro la violenza sessuale) vi è quello di cui all'art. 523 c.p. — ratto a fine di libidine: tale abrogazione, però, è solo apparente dato che le ipotesi abrogate si...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7718 del 7 agosto 1996
«In presenza di una causa di estinzione del reato non sono rilevabili in cassazione vizi di motivazione della sentenza, perché l'inevitabile rinvio della causa all'esame del giudice di merito dopo la pronuncia di annullamento è incompatibile con...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11541 del 15 dicembre 1997
«È ammissibile il ricorso per cassazione proposto unicamente al fine di far valere la prescrizione del reato, intervenuta nel periodo intercorrente tra il deposito della sentenza di merito e la scadenza del termine per proporre ricorso per cassazione.»