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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7086 del 23 giugno 1995
«Appartiene al pretore, in funzione di giudice del lavoro, a norma degli artt. 618 bis e 409, n. 5, c.p.c., la competenza a conoscere delle opposizioni all'esecuzione — così come delle opposizioni agli atti esecutivi proposte dopo l'inizio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3637 del 14 febbraio 2013
«I limiti di risarcibilità dei danni alla persona causati da veicolo o natante non identificato, previsti dall'art. 21, comma 2, legge 24 dicembre 1969, n. 990 (oggi trasfuso nell'art. 283 d.l.vo 7 settembre 2005, n. 209), attraverso il rinvio alle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5914 del 20 aprile 2001
«In tema di assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore o dei natanti, la disposizione di cui all'art. 8 del decreto legge 26 settembre 1978, n. 576 (conv. in legge 24 novembre 1978, n....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8007 del 2 aprile 2009
«Il diritto del danneggiato da un sinistro stradale di domandare il risarcimento del danno direttamente nei confronti dell'impresa designata per conto del Fondo di garanzia vittime della strada è soggetto al medesimo termine di prescrizione...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 17604 del 12 ottobre 2012
«L'operazione di leasing finanziario, pur non dando luogo ad un contratto plurilaterale, realizza un collegamento negoziale tra contratto di fornitura e contratto di leasing, e tale collegamento ha l'effetto giuridico di legittimare l'utilizzatore...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11122 del 6 ottobre 1999
«L'accordo con il quale le parti di un rapporto contrattuale stabiliscono convenzionalmente il foro territorialmente competente a conoscere delle controversie che dovessero insorgere in relazione al contratto non può che riferirsi a cause aventi ad...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 664 del 29 gennaio 1996
«In tema di competenza per territorio, la clausola contrattuale che renda esclusivo uno dei fori concorrenti di cui agli artt. 18 e 20 c.p.c., implica, comunque, deroga all'ordinaria competenza dell'autorità giudiziaria a norma del combinato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9922 del 26 aprile 2010
«La disposizione dettata dall'art. 1469 bis, terzo comma, n. 19, c.c. - che, avendo natura di norma processuale, si applica nelle cause iniziate dopo la sua entrata in vigore, anche se relative a controversie derivanti da contratti stipulati prima...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6824 del 20 marzo 2010
«Il contratto di prestazione d'opera professionale concluso tra paziente e medico rientra nell'ambito della disciplina dei contratti del consumatore, anche se il contratto non sia stato concluso per iscritto e il paziente abbia scelto di avvalersi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6802 del 20 marzo 2010
«Il consumatore convenuto dinanzi a foro diverso da quello suo proprio, il quale eccepisca l'incompetenza territoriale del giudice davanti al quale è stato tratto, ha l'onere di allegare che trattasi di controversia concernente un contratto cui,...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 16006 del 21 luglio 2011
«La clausola di deroga alla competenza in via esclusiva contenuta, ai sensi dell'art. 29 c.p.c., in un accordo negoziale riguardo alle controversie nascenti da esso, opera anche con riguardo alla domanda con cui una delle parti chieda...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24869 del 9 dicembre 2010
«La clausola con la quale le parti di un contratto demandino ad un foro convenzionale "tutte le controversie inerenti il contratto", e non già le sole controversie "fondate sul" o "scaturenti dal" contratto, deve essere interpretata nel senso che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11616 del 18 novembre 1998
«La designazione convenzionale di un Foro territoriale anche se coincidente con uno dei Fori previsti dalla legge, non attribuisce ad esso carattere di esclusività, in difetto di una pattuizione espressa in tal senso (art. 29, secondo comma...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6269 del 1 luglio 1994
«L'art. 31 c.p.c., che, con una disposizione derogatrice delle regole generali sulla competenza, consente all'attore di proporre la domanda accessoria solo dinanzi al giudice che è competente sulla domanda principale per ragioni di territorio...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14386 del 10 agosto 2012
«Il cumulo soggettivo di domande è espressione di una mera connessione per coordinazione, in cui la trattazione simultanea dipende dalla sola volontà delle parti e la separazione delle cause è sempre possibile, con l'unico rischio di una...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5765 del 12 aprile 2012
«L'art. 6, n. 1, della Convenzione di Bruxelles del 27 settembre 1968, secondo il quale, in caso di pluralità di convenuti, il convenuto domiciliato nel territorio di uno Stato contraente può essere citato davanti al giudice nella cui...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10851 del 15 ottobre 1991
«L'art. 29 della L. 24 dicembre 1969, n. 990 non pone a carico del proprietario del veicolo non coperto da assicurazione l'obbligo di rimborsare, in ogni caso, all'impresa designata l'indennizzo erogato in favore del soggetto danneggiato in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23015 del 9 dicembre 2004
«Nel caso di assoggettamento di un'impresa di assicurazione alla liquidazione coatta amministrativa, l'impresa cessionaria del portafoglio relativo alle assicurazioni contro i danni da responsabilità civile automobilistica ha diritto ad essere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3248 del 6 marzo 2001
«Ai fini della competenza, affinché una questione pregiudiziale possa trasformarsi in una causa pregiudiziale, non è sufficiente che vi sia esplicita richiesta delle parti ex art. 34 c.p.c., ma è necessario che l'istante abbia un interesse a far...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13772 del 20 dicembre 1991
«Ai fini dell'applicazione dell'art. 34 c.p.c. la manifestazione della volontà della parte di ottenere una decisione su una questione pregiudiziale con efficacia di cosa giudicata non richiede l'uso di formule sacramentali, ma è sufficiente che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 433 del 17 gennaio 1981
«Ai sensi dell'art. 34 c.p.c., affinché una questione pregiudiziale debba essere decisa con effetto di cosa giudicata, non basta l'esplicita richiesta di una delle parti, ma è necessario che l'istante abbia un interesse a far valere l'accertamento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12475 del 7 luglio 2004
«La domanda riconvenzionale che il convenuto dinanzi al giudice ordinario proponga contestualmente alla formulazione — in via principale — dell'eccezione di compromesso in arbitri della causa — per clausola convenzionale di deroga alla...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 27188 del 20 dicembre 2006
«Il difetto di giurisdizione, ove non si traduca in radicale nullità od inesistenza dell'atto in ragione della sua provenienza da un organo non incluso fra quelli cui l'ordinamento astrattamente riconosce attribuzioni giurisdizionali, integra un...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 850 del 28 gennaio 1998
«Il principio della rilevabilità d'ufficio del difetto di giurisdizione, in ogni stato e grado del processo, va coordinato con il sistema delle impugnazioni ed opera ogni qualvolta sulla giurisdizione non sia intervenuta una situazione anteriore,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6585 del 24 marzo 2006
«Nel vigente sistema di diritto internazionale privato (legge 31 maggio 1995, n. 218) - essendo venuto meno, a seguito dell'abrogazione dell'art. 4 c.p.c., ogni riferimento allo straniero ai fini della determinazione dell'ambito della giurisdizione...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 15323 del 25 giugno 2010
«Ai fini del riparto della giurisdizione tra giudice ordinario e giudice amministrativo rileva non tanto la prospettazione compiuta dalle parti, quanto il "petitum" sostanziale, che va identificato soprattutto in funzione della "causa petendi",...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 22496 del 1 dicembre 2004
«Perchè sia configurabile un conflitto reale di giurisdizione, che può essere denunciato alle Sezioni Unite della Corte di cassazione, è necessario che entrambe le decisioni in contrasto siano emesse in funzione conclusiva del giudizio in punto di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 26745 del 19 dicembre 2007
«In tema di appalti pubblici, qualora nel corso dell'esecuzione dei lavori l'impresa aggiudicataria, previa autorizzazione della stazione appaltante, compia scelte tecniche comportanti l'acquisto di materiali diversi rispetto a quelli di progetto,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4425 del 27 febbraio 2007
«In materia di appalti pubblici, gli artt. 6 e 7 della legge n. 205 del 2000 hanno attribuito alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo tutte le controversie relative alla procedura di affidamento dell'appalto, mentre quelle...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9167 del 15 settembre 1998
«Il potere autoritativo dell'Amministrazione di procedere o meno alla revisione del prezzo di appalto di opere pubbliche — con conseguente riconduzione alla categoria dell'interesse legittimo della posizione soggettiva dell'appaltatore al riguardo...»