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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9360 del 13 agosto 1998
«In tema di ricorso per cassazione, è consentito superare i limiti del devolutum e dell'ordinata progressione dell'impugnazione soltanto per le violazioni di legge che non sarebbe stato possibile dedurre in grado di appello, come nell'ipotesi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 669 del 22 gennaio 1996
«La sussistenza di una causa di inammissibilità originaria del ricorso per cassazione preclude di dichiarare l'estinzione del reato frattanto intervenuta. (Nella specie si trattava di prescrizione ed il gravame era affetto da una duplice causa di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11982 del 6 dicembre 1995
«L'esistenza di una causa originaria di inammissibilità del gravame preclude la declaratoria di estinzione del reato per prescrizione successivamente maturata ed impone, quale unica soluzione possibile, la dichiarazione di inammissibilità...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 10127 del 10 novembre 1993
«L'interesse ad impugnare ex art. 568, quarto comma, c.p.p., costituisce un elemento del diritto di impugnazione e non il contenuto dell'impugnazione, che pure è necessario indicare sotto forma di enunciazione di uno specifico motivo. Ne consegue...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3560 del 23 gennaio 2014
«È inammissibile il motivo di ricorso per cassazione riferito alla mancanza di motivazione in ordine ad una questione non proposta con la richiesta di riesame cautelare depositata con riserva di motivi, né con la memoria presentata all'udienza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35346 del 15 settembre 2008
«Sussiste il vizio di motivazione, sindacabile ai sensi dell'art. 606, comma primo, lett. e ), c.p.p., quando il giudice del gravame si limita a respingere i motivi d'impugnazione specificamente proposti dall'appellante e a richiamare la contestata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 46334 del 3 dicembre 2003
«Poiché ai sensi dell'art. 581 c.p.p. la dichiarazione di impugnazione ed i motivi a sostegno della stessa debbono coesistere nello stesso atto, non è ammissibile la proposizione della sola questione di illegittimità costituzionale con il ricorso...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 42353 del 22 dicembre 2006
«In tema di motivi di ricorso per cassazione, la novella dell'art. 606, comma primo, lett. e) c.p.p., ad opera della L. n. 46 del 2006, consente la deduzione del vizio di travisamento della prova, per utilizzazione di un'informazione rilevante che...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 35194 del 19 ottobre 2006
«Nell'ambito dei motivi di ricorso per cassazione, il vizio di travisamento della prova, introdotto con la novella dell'art. 606, comma primo, lett. e), c.p.p. ad opera della L., n. 46 del 2006 e consistente nell'utilizzazione, ai fini della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34698 del 17 ottobre 2006
«La novella dell'art. 606, comma primo lett. e), c.p.p. ad opera della L. n. 46 del 2006, che consente, per la deduzione dei vizi della motivazione, il riferimento anche ad altri atti del processo, pone a carico del ricorrente l'onere di specifica...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9935 del 15 maggio 2015
«In pendenza di un procedimento di concordato preventivo, sia esso ordinario o con riserva, ai sensi dell'art. 161, sesto comma, legge fall., il fallimento dell'imprenditore, su istanza di un creditore o su richiesta del P.M., può essere dichiarato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7384 del 14 aprile 2016
«La sentenza reiettiva del reclamo avverso la pronuncia dichiarativa di fallimento è ricorribile per cassazione, giusta l'art. 18, commi 13 e 14, l.fall., nel termine di trenta giorni dalla sua notificazione al reclamante a cura della cancelleria,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15146 del 20 luglio 2015
«In tema di impugnazione della sentenza dichiarativa di fallimento, va disattesa l'istanza con cui l'appellante, che non abbia notificato il ricorso ed il decreto presidenziale di fissazione dell'udienza nel termine ordinatorio ex art. 18, comma 4,...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 13242 del 26 giugno 2015
«La mancanza di autorizzazione del giudice delegato o del tribunale, prevista dall'art. 35 legge fall. (nella formulazione vigente "ratione temporis"), ad integrazione dei poteri spettanti al curatore nello svolgimento di attività negoziale importa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4547 del 27 marzo 2003
«Nell'ipotesi in cui, nel corso del giudizio di appello, intervenga la dichiarazione di fallimento di una delle parti, senza che tale evento sia stato dichiarato o notificato a norma dell'art. 300 c.p.c., deve ritenersi pienamente valida la...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 14980 del 25 giugno 2009
«Nel caso in cui un avviso di accertamento relativo ad imposte sui redditi sia notificato ad una società in accomandita semplice che abbia cessato l'attività senza fase di liquidazione, e quindi senza nomina di un liquidatore, la legittimazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1115 del 21 gennaio 2014
«Sebbene l'accertamento del credito nei confronti del fallimento sia devoluto alla competenza esclusiva del giudice delegato, ai sensi degli artt. 52 e 93 della legge (fallimentare), l'improponibilità della domanda in sede extrafallimentare e la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20622 del 1 ottobre 2007
«L'impugnazione del provvedimento del giudice delegato ex art. 98 legge fallimentare non implica l'automatica applicazione delle norme che disciplinano il giudizio di appello; ne consegue che non opera la preclusione di cui all'art. 345 c.p.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11580 del 28 luglio 2003
«La regola contenuta nel terzo comma dell'art. 95 l. fall. — secondo la quale, se il creditore risulta da sentenza non passata in giudicato, è necessaria l'impugnazione nel caso che non si voglia ammettere il credito al passivo del fallimento —...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 559 del 15 gennaio 2010
«È inammissibile un'impugnazione autonoma del decreto con cui il giudice delegato non ammette un singolo credito al passivo fallimentare ovvero lo ammette in via chirografaria, anziché con la causa di prelazione richiesta, essendo tale atto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 25819 del 21 dicembre 2010
«In tema di impugnazioni dello stato passivo fallimentare, la disciplina transitoria contenuta nell'art. 22 del d.l.vo 12 settembre 2007, n. 169 si applica ai procedimenti per la dichiarazione di fallimento pendenti alla data della sua entrata in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5805 del 26 ottobre 1988
«È inammissibile, per difetto di specificità dell'impugnazione, il ricorso per cassazione proposto contro il decreto del tribunale che ammette l'imprenditore alla procedura di amministrazione controllata, se, basato il ricorso su un motivo di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4913 del 1 aprile 2003
«In caso di sottoposizione di società a liquidazione coatta amministrativa, l'accertamento o il soddisfacimento di crediti, anteriori o posteriori alla instaurazione della relativa procedura, è sottratto al giudice ordinario, per difetto temporaneo...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4347 del 26 luglio 1985
«I crediti nei confronti dell'impresa che sia stata posta in liquidazione coatta amministrativa, ivi inclusi quelli derivanti da rapporti di lavoro, devono essere fatti valere in sede concorsuale, nell'ambito del procedimento di verifica affidato...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5113 del 27 febbraio 2008
«La norma dell'art. 95, comma terzo, del R.D. 16 marzo 1942, n. 267 va interpretata estensivamente e deve, pertanto, trovare applicazione anche nel caso di sentenza, non ancora passata in giudicato, che abbia rigettato (anche solo in parte) la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17557 del 10 dicembre 2002
«In tema di procedura concorsuale relativa ad un istituto bancario, a norma dell'art. 95, comma terzo, legge fallimentare — applicabile anche alla liquidazione coatta amministrativa ai sensi dell'art. 201 della medesima legge, nonché alla speciale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4302 del 1 aprile 1976
«I vizi delle sentenze civili e degli atti che ne rappresentano gli antecedenti logici e cronologici non possono farsi valere se non attraverso le impugnazioni, che il legislatore appresta nello stesso processo, con la conseguenza che restano...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10385 del 18 maggio 2005
«In tema di assicurazione obbligatoria della Rca, a norma dell'art. 23 legge 24 dicembre 1969 n. 990, il proprietario del veicolo assicurato, quale responsabile del danno, deve essere chiamato in causa nel giudizio promosso dal danneggiato contro...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7279 del 3 luglio 1993
«In tema di assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli e dei natanti, l'impugnazione dell'assicuratore che contesta la responsabilità del sinistro deve essere proposta nei confronti di tutti i...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5279 del 28 febbraio 2008
«Nei giudizi aventi ad oggetto il risarcimento dei danni causati dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti, la sentenza che decide sull'appello proposto dal solo assicurato o dal solo assicuratore spiega i propri effetti anche nei...»