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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4615 del 6 marzo 2004
«Nei procedimenti ai quali si applica il rito del lavoro non è ammissibile l'appello contenente l'articolazione dei motivi proposto prima del deposito della sentenza di primo grado, essendo consentito prima di tale momento, ex art. 433 comma 2,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13984 del 24 ottobre 2000
«Nel processo del lavoro, non è configurabile un onere di impugnazione rispetto al dispositivo letto in udienza; infatti il potere di impugnazione postula che sia stata depositata la sentenza completa di tutti i suoi elementi costitutivi e l'art....»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3312 del 27 marzo 1991
«Nel caso di proposizione dell'appello con riserva dei motivi, a norma del secondo comma dell'art. 433 c.p.c. fino a che il relativo termine di presentazione non sia ancora scaduto, il giudice di secondo grado può disporre il rinvio dell'udienza di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9264 del 8 settembre 1990
«L'appello con riserva dei motivi, previsto con riferimento al rito del lavoro dal secondo comma dell'art. 433 c.p.c., non è ammissibile nelle controversie in tema di locazione soggette al medesimo rito, poiché l'art. 51 della legge 27 luglio 1978...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2171 del 12 maggio 1989
«La sola intimazione del precetto, sulla base del dispositivo di sentenza di condanna esecutiva, pronunciata in primo grado in una controversia di lavoro, non costituisce, secondo i principi ordinari, inizio dell'esecuzione forzata e non consente,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1547 del 29 marzo 1989
«Nel rito del lavoro, l'appello immediato, con riserva dei motivi, avverso il dispositivo della sentenza del pretore, previsto dall'art. 433, secondo comma, c.p.c. al fine di consentire al debitore esecutato di ottenere la sospensione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3652 del 29 maggio 1986
«Nel rito delle controversie di lavoro, l'art. 433, secondo comma, c.p.c. - il quale prevede la proponibilità dell'appello prima del deposito della sentenza, nell'ipotesi in cui l'esecuzione sia stata iniziata in base al dispositivo letto in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6517 del 30 novembre 1982
«Nel rito del lavoro, il principio generale dell'impugnabilità della sentenza solo dopo che, con il deposito in cancelleria del testo della stessa, completo di dispositivo e motivazione, sia venuto a compimento il relativo procedimento di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 938 del 3 febbraio 1999
«Nel rito speciale del lavoro va dichiarata l'inammissibilità dell'appello ove il ricorso sia stato depositato presso la cancelleria di giudice incompetente; né, a causa dell'intervenuto giudicato, il vizio può essere sanato dalla costituzione in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4829 del 13 maggio 1998
«La competenza del giudice d'appello è funzionale ed inderogabile ai sensi dell'art. 341 c.p.c. e del successivo art. 433 c.p.c. relativo alle controversie di lavoro e previdenziali, in considerazione della peculiarità del giudizio di impugnazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18489 del 26 ottobre 2012
«Nelle controversie soggette al rito del lavoro, ove, a seguito della pronuncia di primo grado e dell'inizio dell'esecuzione sulla base del solo dispositivo, l'appello venga proposto in un momento in cui è stata depositata la sentenza, con un atto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12101 del 18 maggio 2010
«Nelle controversie soggette al rito del lavoro, qualora l'appello abbia contenuto esclusivamente rescindente, in quanto il riscontro del motivo di invalidità esaurisce l'oggetto della cognizione riservata al giudice di secondo grado, la parte...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15166 del 9 giugno 2008
«Il requisito della specificità dei motivi di appello, previsto dall'art. 434 c.p.c., richiede che l'appellante indichi le parti della sentenza ritenute errate e le ragioni, di fatto e diritto, su cui fonda la relativa impugnazione ; ne consegue...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21856 del 18 novembre 2004
«Anche nel rito del lavoro, il giudizio di appello — in relazione al principio di corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato cui fa riscontro quello del tantum devolutum quantum appellatum — ha per oggetto la controversia decisa dalla sentenza...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6488 del 23 aprile 2003
«Sussistono i requisiti di specificità dei motivi di appello, prescritti dall'art. 434 c.p.c., qualora la parte appellante indichi, sia pure a mezzo di una esposizione sommaria, le proprie doglianze in modo che il giudice del gravame sia posto in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 498 del 20 gennaio 1999
«La specificità dei motivi di appello richiesta dagli artt. 342 e 434 c.p.c. impone all'appellante di individuare con chiarezza le statuizioni investite dal gravame e le censure in concreto mosse alla motivazione della sentenza impugnata, in modo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 355 del 15 gennaio 1997
«Essendo i poteri cognitori del giudice circoscritti, all'infuori delle questioni rilevabili d'ufficio, dall'iniziativa della parte istante, spettando ad essa di attivarsi per la riforma delle decisioni sfavorevoli contenute nella sentenza di primo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6170 del 5 luglio 1996
«Nel rito del lavoro l'appellante non ha l'onere di riproporre le istanze istruttorie, ritualmente proposte in primo grado, sulle quali il pretore abbia omesso di provvedere per aver ritenuto diversamente provate le circostanze di fatto allegate a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2012 del 22 febbraio 1995
«Nel ricorso in appello relativo a controversie in materia di lavoro, disciplinato dall'art. 434 c.p.c., la mancata indicazione dei motivi specifici di impugnazione nonché delle indicazioni prescritte dall'art. 414 c.p.c., ed in particolare...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 22746 del 3 dicembre 2004
«In tema di ricorso in appello nel processo del lavoro, il richiamo contenuto nell'art. 434 c.p.c. alle indicazioni contenute nell'art. 414 dello stesso codice non ne equipara totalmente la disciplina al ricorso introduttivo, in quanto la «ratio»...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7096 del 26 giugno 1993
«Nel rito del lavoro, l'indicazione nel ricorso in appello del nome del primo di più soggetti, nei cui confronti venga proposta l'impugnazione, e del numero complessivo di questi ultimi, seguita dalla dichiarazione di voler impugnare la sentenza...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 23625 del 22 novembre 2010
«Nelle controversie di lavoro il difetto di trascrizione della procura al difensore nella copia notificata di un ricorso in appello, è privo di rilevanza quando la prova del tempestivo conferimento della procura può desumersi dall'originale del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20344 del 28 settembre 2010
«Al fine di verificare la tempestività dell'appello di una sentenza decisa dal giudice di primo grado secondo il rito del lavoro, deve aversi riguardo al deposito del ricorso in cancelleria, a nulla rilevando il momento della successiva...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 25097 del 28 novembre 2005
«Nell'ipotesi in cui la sentenza impugnata abbia pronunciato su cause legate da uno stretto rapporto di dipendenza, è applicabile la disciplina delle cause inscindibili; ne consegue, in materia di impugnazione, l'applicabilità del principio in base...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 22154 del 24 novembre 2004
«Nell'ipotesi in cui nel termine di legge sia stata depositata una dichiarazione di appello con richiesta di riforma della sentenza di primo grado, ma priva dei motivi, contenuti nella relazione tecnica di parte alla quale si sia fatto semplice...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2687 del 21 marzo 1994
«In tema di appello nelle controversie soggette al rito del lavoro, l'art. 434, secondo comma, c.p.c., ove fissa il termine di trenta giorni, dalla notificazione della sentenza di primo grado, per il deposito in cancelleria del ricorso introduttivo...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7658 del 10 luglio 1991
«Nelle cause di lavoro ed al fine della decorrenza del termine breve per l'appello contro la sentenza del pretore, nei confronti della parte costituitasi a mezzo di procuratore, la sentenza medesima va notificata in cancelleria, indipendentemente...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2260 del 19 marzo 1990
«Nelle controversie soggette al rito del lavoro, l'inammissibilità dell'appello per tardivo deposito del relativo atto è rilevabile d'ufficio e non è sanata dalla costituzione dell'appellato, in quanto la tardività dell'impugnazione implica il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3870 del 11 giugno 1986
«La disciplina del computo dei termini dettata dall'art. 155 c.p.c., e, in particolare, la previsione dell'ultimo comma di tale norma, concernente la proroga di diritto del giorno di scadenza, se festivo, al primo giorno seguente non festivo, si...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9069 del 2 maggio 2005
«In mancanza di espressa previsione in deroga alle disposizioni generali (quale quella prevista per il ricorso per cassazione dall'art. 134 att. c.p.c., non suscettibile di applicazione analogica) il deposito presso la cancelleria a mani del...»