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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1585 del 25 maggio 1994
«In tema di cumulo di pene concorrenti, nel caso in cui debba farsi luogo ad applicazione della disciplina della continuazione in sede esecutiva ex art. 671 c.p.p. con riferimento ad alcune delle pene detentive temporanee concorrenti, la riduzione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1915 del 8 giugno 1993
«Il criterio secondo il quale, ai sensi del combinato disposto degli artt. 78 e 80 c.p., quando in sede di esecuzione deve provvedersi al cumulo delle pene inflitte con più sentenze di condanna, occorre anzitutto cumulare le pene relative ai reati...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 266 del 28 febbraio 1992
«Anche nella disciplina prevista dal nuovo codice di procedura penale l'attività del pubblico ministero in sede esecutiva conserva natura essenzialmente amministrativa e non giurisdizionale, per cui è da escludere che il provvedimento di c.d....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 957 del 20 gennaio 2004
«Il reato elettorale previsto dall'art. 87, comma secondo D.P.R. 16 maggio 1960 n. 570, aggravato dalla circostanza di cui all'art. 7 D.L. 13 maggio 1991, n. 152, convertito in legge 12 luglio 1991 n. 203, che prevede un aumento di pena sino alla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9938 del 23 novembre 1994
«La regola della modifica della competenza territoriale per effetto di sopravvenienza legislativa L. 11 febbraio 1992, n. 128 applicabile ai sensi dell'art. 5 c.p.c. vecchio testo per i giudizi pendenti al 1° gennaio 1993 e sino al 18 dicembre...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2036 del 24 settembre 1985
«Ai fini della declaratoria di delinquenza abituale, la norma, nel prevedere la pronuncia nei confronti di colui che, dopo essere stato condannato alla reclusione in misura superiore complessivamente a cinque anni per tre delitti non colposi della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6264 del 24 giugno 1985
«Il concetto di abitualità non attiene al reato ma al reo. Pertanto un eventuale precedente giudicato non rende applicabile il principio della preclusione processuale (ne bis in idem), poiché l'art. 90 c.p.p. limita tale preclusione all'assoluta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 512 del 2 maggio 1984
«In tema di abitualità prevista dalla legge, l'autonomia della disciplina della stessa per quanto riguarda il contrabbando e relativa alle condizioni necessarie per la sua dichiarazione, attiene unicamente al termine finale, che viene rimosso e non...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10116 del 4 ottobre 1980
«L'abitualità presunta per legge non consente al giudice la possibilità di tenere conto delle motivazioni e dei significati assunti in concreto dalla condotta criminosa. Per la sua sussistenza infatti, basta che si verifichi la condizione che...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3976 del 28 marzo 1988
«La libertà vigilata facoltativa può essere ordinata dal giudice, ai sensi dell'art. 229 n. 1 c.p., in correlazione al giudizio di pericolosità e indipendentemente da qualsiasi contestazione delle circostanze che possono importare la applicazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10527 del 26 ottobre 1988
«Il giudice di cognizione, quando è inflitta la pena della reclusione per non meno di dieci anni, può, previo accertamento che colui che ha commesso il fatto è persona socialmente pericolosa, irrogargli la misura di sicurezza della libertà vigilata...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 44188 del 29 ottobre 2013
«L'espulsione dello straniero dal territorio dello Stato, nel caso di condanna alla reclusione per un tempo superiore a due anni - prevista dall'art. 235 c.p., come modificato dal d.l. n. 92 del 2008, conv. con modif. in legge n. 125 del 2008 -...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 28614 del 13 luglio 2009
«La misura di sicurezza dell'allontanamento dal territorio dello Stato del cittadino di uno Stato membro dell'Unione europea, condannato alla reclusione per un tempo superiore a due anni, deve essere disposta pur in caso di sentenza di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16386 del 20 novembre 2002
«Nel giudizio di opposizione instaurato dal datore di lavoro contro il decreto ingiuntivo per il pagamento di somme richieste dal lavoratore, dovendo la domanda del creditore opposto essere individuata in relazione alle richieste formulate con il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8907 del 4 ottobre 1996
«Il dolo eventuale di lesioni è configurabile in tutti i casi nei quali un soggetto privi della libertà un'altra persona, poiché egli accetta il rischio che quest'ultima, per sottrarsi al suo stato, possa riportare danno. (Nella specie, relativa a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10154 del 5 ottobre 1995
«Il reato di cui all'art. 570, comma 2, c.p. costituisce fattispecie autonoma e non figura circostanziata rispetto a quella del comma 1 dello stesso articolo, per cui non è possibile operare il giudizio di comparazione ex art. 69 c.p.: ne consegue...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8564 del 20 luglio 1996
«La fattispecie di reato di atti di libidine violenti, di cui all'art. 521 c.p., contestata in danno di minore degli anni quattordici, è ora regolata dagli artt. 3 e 4 legge 15 febbraio 1996, n. 66, che ha rispettivamente introdotto gli artt. 609...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11308 del 16 giugno 2004
«In tema di disciplina degli stranieri, la revoca del permesso di soggiorno per motivi familiari rilasciato ai sensi dell'art. 30, comma primo, D.L.vo n. 286 del 1998, la quale risulti fondata sul profilo della mancata convivenza, dopo il...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, ordinanza n. 3629 del 17 febbraio 2014
«È inammissibile il ricorso straordinario per cassazione avverso l'ordinanza sul reclamo nel procedimento possessorio a struttura eventualmente bifasica, delineata dall'art. 703 cod. proc. civ., come modificato dal d.l. 14 marzo 2005, n. 35, conv....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 292 del 8 gennaio 2014
«Ai fini della preclusione del giudicato, l'identità del fatto è configurabile solo quando questo si realizza nelle medesime condizioni di tempo, di luogo e di persone; ne consegue che costituisce fatto diverso quello che, pur violando la stessa...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3187 del 23 gennaio 2014
«In tema di condizioni di procedibilità, non trova applicazione la preclusione di cui all'art. 491 comma secondo cod. proc. pen., ne consegue che il giudice d'appello ha l'obbligo di disporre, anche d'ufficio, l'acquisizione al fascicolo per il...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 18821 del 7 maggio 2014
«Il giudice dell'esecuzione, investito della richiesta di rideterminare la pena dell'ergastolo inflitta con sentenza irrevocabile in applicazione dell'art. 7, comma primo, D.L. n. 341 del 2000, dichiarato costituzionalmente illegittimo per...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1167 del 19 gennaio 2007
«Ai sensi dell'art. 38 c.p.c., sost. dall'art. 4 legge 26 novembre 1990, n. 353, l'incompetenza per materia, al pari di quella per valore e per territorio nei casi previsti dall'art. 28 del codice di rito, è rilevata, anche d'ufficio, non oltre la...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 8759 del 7 maggio 2004
«In tema di ammissibilità del regolamento di competenza d'ufficio, la relativa proposizione successivamente alla prima udienza di trattazione deve ritenersi pienamente legittima nei giudizi dinanzi ai tribunali regionali delle acque pubbliche,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21834 del 14 ottobre 2009
«Il provvedimento di rigetto dell'istanza di fallimento è privo di attitudine al giudicato e non è configurabile una preclusione da cosa giudicata, bensì una mera preclusione di fatto, in ordine al credito fatto valere, alla qualità di soggetto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19528 del 29 settembre 2004
«La mancanza iniziale di autorizzazione, da parte del giudice delegato, al curatore, perché svolga attività processuale (nella fattispecie: l'esperimento dell'azione revocatoria ex art. 64 legge fall.), essendo attinente all'efficacia di attività...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1031 del 6 febbraio 1999
«Il difetto di capacità processuale del curatore del fallimento, che abbia impugnato una sentenza senza essere munito dell'autorizzazione del giudice delegato, può essere sanato, con efficacia retroattiva, da una successiva autorizzazione, salvo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 998 del 16 gennaio 2009
«Qualora il convenuto evocato in causa estenda il contraddittorio nei confronti di un terzo assunto come l'effettivo titolare passivo della pretesa dedotta in giudizio dall'attore, se quest'ultimo non invochi la condanna del terzo chiamato in causa...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16033 del 17 agosto 2004
«Non è configurabile il vizio di omessa pronuncia in relazione ad una domanda che il giudice di appello non sia tenuto a prendere in esame in quanto proposta in violazione del divieto di nuove domande, sancito dagli artt. 345, comma primo, e 437,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11460 del 17 maggio 2007
«La fattispecie del riconoscimento tacito della scrittura privata, secondo il modello previsto dall'art. 215 c.p.c., opera esclusivamente nel processo in cui essa viene a realizzarsi, esaurendo i suoi effetti nell'ammissione della scrittura come...»