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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7317 del 18 febbraio 2015
«Ai fini dell'aggravante dell'abuso di relazioni di prestazione d'opera di cui all'art. 61 n. 11 cod. pen. è irrilevante che l'imputato non sia più alle dipendenze della persona offesa, qualora sia stato agevolato per la commissione del reato dalle...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 28243 del 28 giugno 2013
«Nei reati contro il patrimonio, la circostanza attenuante comune del danno di speciale tenuità é applicabile anche al delitto tentato quando sia possibile desumere con certezza, dalle modalità del fatto e in base ad un preciso giudizio ipotetico...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6770 del 23 febbraio 2006
«Ai fini della configurabilità dell'attenuante del danno patrimoniale di speciale tenuità, la valutazione del pregiudizio economico subito dal soggetto passivo va fatta con riguardo alla diminuzione patrimoniale determinata dalla sottrazione, a...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 46031 del 28 novembre 2003
«L'attenuante di aver cagionato alla persona offesa del reato un danno patrimoniale di speciale tenuità, prevista dall'art. 62 n. 4 c.p., è compatibile con l'ipotesi attenuata di ricettazione prevista dall'art. 648, secondo comma, c.p. solo se la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7104 del 12 giugno 1998
«Poiché l'attenuante di cui all'art. 62 n. 4 c.p. prende in considerazione il solo aspetto oggettivo del danno o del lucro, essa può configurarsi anche quando persona offesa dal reato sia lo Stato o altro ente pubblico, sicché il giudice non deve...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10993 del 4 novembre 1991
«L'attenuante di aver cagionato alla persona offesa dal reato un danno patrimoniale di speciale tenuità, prevista dall'art. 62, n. 4, c.p., è compatibile con l'ipotesi attenuata di ricettazione prevista dall'art. 648, secondo comma, c.p., solo se...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9352 del 31 agosto 1994
«Per l'applicazione dell'attenuante prevista dall'art. 62 n. 5 c.p. non è sufficiente che la condotta della persona offesa si inserisca nella serie causale determinativa dell'evento ai sensi dell'art. 41 c.p. ma è altresì necessario che essa sia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3741 del 10 marzo 1989
«L'art. 62, n. 5, c.p., nel prevedere il fatto doloso della persona offesa come causa concorrente, con l'azione o l'omissione del colpevole, a determinare l'evento, non precisa che la persona offesa debba volere lo stesso evento voluto dal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17375 del 16 aprile 2015
«Non è legittimato a proporre opposizione alla richiesta di archiviazione il privato che risenta di un pregiudizio per il reato di falsa perizia di cui all'art. 373 cod. pen., trattandosi di una fattispecie incriminatrice lesiva dell'interesse...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8818 del 15 giugno 1990
«Nella specie, il difensore di un imputato di tentata estorsione aveva proposto al teste - persona offesa di tale reato - di attenuare le sue dichiarazioni accusatorie, ricevendo un immediato e reciso rifiuto a modificare in qualunque senso dette...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6132 del 25 maggio 1994
«Se la misura cautelare disposta dal giudice civile in sede di reintegrazione a norma degli artt. 689 e 703 c.p.c., venga sostituita dalla sentenza del pretore che, all'esito del giudizio possessorio e, quindi, a seguito di un'indagine con...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 41044 del 7 aprile 2015
«In materia religiosa, la critica è lecita quando - sulla base di dati o di rilievi già in precedenza raccolti o enunciati - si traduca nella espressione motivata e consapevole di un apprezzamento diverso e talora antitetico, risultante da una...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30791 del 17 luglio 2013
«Nel reato di associazione per delinquere, l'interesse protetto è solo l'ordine pubblico per cui la persona offesa va individuata esclusivamente nella P.A., con la conseguenza che il privato che assuma di essere danneggiato dal reato non ha titolo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35454 del 1 ottobre 2010
«La circostanza aggravante dell'aver cagionato alla persona offesa dal reato un danno patrimoniale di rilevante gravità (art. 61, n. 7 c.p.) è incompatibile con il reato di associazione per delinquere, in quanto il requisito del danno patrimoniale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6793 del 12 luglio 1997
«Ed invero la citata disposizione — nello stabilire tale competenza — menziona i «reati di diffamazione commessi attraverso trasmissioni consistenti nell'attribuzione di un fatto determinato», indipendentemente dalla persona che li abbia commessi;...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 34685 del 28 settembre 2005
«Il reato di falsità in titolo di credito come quello di falsità di qualsiasi altra scrittura privata, è divenuto, per effetto dell'art. 493 bis c.p., punibile a querela della persona offesa, come si evince dal capoverso della citata disposizione,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44090 del 23 ottobre 2014
«E configurabile lo stato di quasi flagranza del reato di maltrattamenti in famiglia purché: a) il singolo episodio lesivo risulti non isolato ma quale ultimo anello di una catena di comportamenti violenti o in altro modo lesivi; b) l'episodio...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10643 del 9 dicembre 1996
«Ne deriva che non costituiscono malattia, e quindi non possono integrare il reato di lesioni personali, le alterazioni anatomiche, a cui non si accompagni una riduzione apprezzabile della funzionalità. (Nella fattispecie, in cui gli imputati,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10258 del 19 ottobre 1988
«Nei reati la cui procedibilità a querela di parte dipende dal mancato raggiungimento di determinati limiti nella progressione dell'evento e/o dell'assenza di particolari circostanze, il tentativo — in mancanza di specifica normativa — non può che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13076 del 22 dicembre 1987
«Ne deriva che, qualora l'evento non voluto si concreti nella lesione in danno di una persona, si ha responsabilità per colpa, secondo le disposizioni dell'art. 590 c.p., compresa quella che subordina la punibilità per il reato alla querela della...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1196 del 7 febbraio 1995
«Qualora sia riconosciuto il concorso di colpa della persona offesa del reato di cui agli artt. 590 e 589 c.p., la graduazione delle colpe concorrenti non può essere determinata con certezza e deve necessariamente essere apprezzata dal giudice di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1477 del 12 febbraio 1992
«Il reato di diffamazione è costituito dall'offesa della reputazione di una persona determinata che non può essere ravvisato nel caso in cui vengano pronunciate o scritte frasi offensive nei confronti di una o più persone appartenenti ad una...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 679 del 20 gennaio 1998
«Né può essere esclusa la responsabilità dell'imputato in base ad una asserita “buona fede” non rilevante nel reato in esame, il cui elemento psicologico è costituito dal dolo generico. (Nella specie la Corte ha annullato la decisione del giudice...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10382 del 14 marzo 2001
«In tema di correlazione fra contestazione e sentenza, non integra gli estremi del «fatto diverso» la circostanza che la persona offesa dal reato di diffamazione a mezzo stampa sia stata, nel decreto che dispone il giudizio, indicata in proprio,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10372 del 1 settembre 1999
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, poiché, qualunque sia la forma grammaticale o sintattica delle frasi o delle locuzioni adoperate, ciò che conta è la loro capacità di ledere o mettere in pericolo l'altrui reputazione, il reato si realizza...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10307 del 15 novembre 1993
«Il reato di diffamazione è costituito dall'offesa alla reputazione di una persona determinata e non può essere, quindi, ravvisato nel caso in cui vengano pronunciate o scritte frasi offensive nei confronti di una o più persone appartenenti ad una...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2657 del 19 marzo 1993
«Ai fini della determinazione della somma liquidata a titolo di riparazione pecuniaria alla persona offesa dal reato di diffamazione commesso col mezzo della stampa, il parametro della diffusione dello stampato attiene non al numero delle copie...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2435 del 15 marzo 1993
«In tema di riparazione pecuniaria, disposta quale sanzione civilistica accessoria alla condanna per il reato di diffamazione commessa col mezzo della stampa dall'art. 12 della L. 18 febbraio 1948, n. 47, tale norma devolve al giudice, su richiesta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 269 del 22 febbraio 2000
«L'espressione ulteriore contenuta nella norma, e cioè «si applicano ai soggetti di cui al primo comma le sanzioni previste dall'art. 13 della L. 8 febbraio 1948, n. 47», riguarda il trattamento sanzionatorio, non già il comportamento che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43184 del 8 novembre 2012
«Nel reato di diffamazione in cui sia persona offesa un ente commerciale, il concetto di reputazione deve ritenersi comprensivo anche del profilo connesso all'attività economica svolta dall'ente ed alla considerazione che esso ottiene nel contesto...»