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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9053 del 16 aprile 2007
«In tema di assicurazione per conto altrui o per conto di chi spetta, l'art. 1891, secondo comma, c.c., nel prescrivere che ai fini dell'esercizio dei diritti derivanti da detto contratto da parte del contraente è richiesto che l'assicurato abbia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9284 del 4 maggio 2005
«L'assicurazione per conto altrui o per conto di chi spetta, fattispecie contrattuale stipulata da un interposto a favore di un terzo onde far conseguire a quest'ultimo un servizio (quello, cioè, di assicurazione), si configura, sul piano...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10248 del 28 settembre 1995
«Ai sensi dell'art. 12, D.P.R. 30 giugno 1965, n. 1124, il datore di lavoro — sul quale incombe l'onere di portare a conoscenza dell'Inail, in base al principio generale di cui all'art. 1897 c.c., gli elementi di variazione che determinano una...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 612 del 19 gennaio 1993
«Con riguardo ad attività di impresa assicuratrice avente ad oggetto la promozione della stipulazione di contratti di assicurazione e la gestione del portafoglio acquisito, il decentramento della stessa presso apposite agenzie operanti localmente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40395 del 31 ottobre 2007
«È inammissibile, per sopravvenuta carenza di interesse all'impugnazione, l'appello del P.M. volto a far valere l'illegittimità dell'autorizzazione all'indagato a recarsi per motivi di lavoro in un comune diverso da quello per il quale è soggetto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4475 del 15 aprile 1993
«La surrogazione dell'assicuratore, che abbia corrisposto l'indennizzo, nei diritti dell'assicurato verso il terzo autore del fatto illecito dannoso non esclude di per sé ogni azione risarcitoria dell'assicurato medesimo nei confronti di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10289 del 27 luglio 2001
«L'Inail non ha azione di regresso e non può surrogarsi nei diritti dell'assicurato al risarcimento del danno alla persona — e ciò senza possibilità di scindere, all'interno di questo, le varie componenti — né a norma dell'art. 1916 c.c. né ai...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15859 del 15 dicembre 2000
«Nella nozione di danno biologico (che trova la sua fonte di tutela nell'art. 32 della Costituzione e nell'art. 2043 c.c., accanto al danno patrimoniale vero e proprio ed al danno morale, che sono tipiche figure di «danno-conseguenza») rientrano...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1636 del 14 febbraio 2000
«Le somme dovute al danneggiato a titolo di risarcimento del danno biologico non possono essere aggredite, né in tutto né in parte, dall'Inail con l'azione di rivalsa, in quanto il risarcimento del danno biologico e l'indennizzo liquidato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7577 del 20 giugno 1992
«In tema di surrogazione dell'assicuratore nei diritti dell'assicurato, ai sensi dell'art. 1916 c.c., opera il principio — che impronta anche la giurisprudenza costituzionale (sent. n. 319 del 1989, 356 del 1991 e 485 del 1991) — secondo il quale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6797 del 5 maggio 2003
«La surrogazione ex art. 1916 c.c., determina la successione a titolo particolare (totale o solo parziale) dell'assicuratore (nella specie, Inail) nei diritti dell'assicurato verso il terzo responsabile, talché nella relativa azione non viene in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5024 del 8 aprile 2002
«Il datore di lavoro, in caso di violazione delle norme poste a tutela dell'integrità fisica del lavoratore, è interamente responsabile dell'infortunio che ne sia conseguito e non può invocare il concorso di colpa del danneggiato, avendo egli il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8885 del 14 aprile 2010
«Nell'assicurazione della responsabilità civile, l'obbligazione dell'assicuratore al pagamento dell'indennizzo all'assicurato è autonoma e distinta dall'obbligazione risarcitoria dell'assicurato verso il danneggiato, e ciò anche nell'eventualità in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 28834 del 5 dicembre 2008
«In tema di assicurazione della responsabilità civile, il danneggiato non può agire direttamente nei confronti dell'assicuratore del responsabile del danno (facoltà prevista con disciplina speciale dalla legge n. 990 del 1969 e, quindi, non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 710 del 26 gennaio 1999
«Sussiste l'ipotesi della transazione novativa, di cui — a norma dell'art. 1976 c.c. — non può essere chiesta la risoluzione per inadempimento, solo quando dall'esame dell'intenzione delle parti e delle clausole contrattuali risulti che la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4542 del 16 maggio 1996
«La transazione richiede la forma scritta (atto pubblico o scrittura privata) ad substantiam solo quando riguardi uno dei rapporti considerati dall'art. 1350 n. 12 c.c. Negli altri casi, in cui lo scritto è richiesto ad probationem, la prova...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17015 del 2 agosto 2007
«Ai fini dell'annullamento della transazione per errore, rileva il solo errore di diritto sulla situazione costituente il presupposto della res controversa e quindi su un antecedente logico della transazione e non quello che cade su una questione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11471 del 18 novembre 1997
«Affinché una transazione sia validamente conclusa è necessario, da un lato, che essa abbia ad oggetto una res dubita , e cioè cada sopra un rapporto giuridico avente, almeno nell'opinione delle parti, carattere d'incertezza e, dall'altro lato,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4632 del 6 marzo 2004
«Il pagamento di una somma che si assume pienamente satisfattoria della pretesa del creditore, pretesa della quale si contesti — contestualmente al pagamento — il maggior ammontare, non assume il significato di riconoscimento del diritto, idoneo ad...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 22872 del 10 novembre 2010
«In tema di ripetizione di indebito oggettivo, la prova dell'inesistenza della "causa debendi" (nella specie, relativa al pagamento al lavoratore di compensi non pattuiti) incombe sulla parte che propone la domanda, trattandosi di elemento...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9441 del 28 aprile 2011
«In tema di impugnazioni, nella ipotesi di cumulo di domande tra gli stessi soggetti, è da considerare non definitiva, agli effetti della riserva di impugnazione differita, la sentenza con la quale il giudice si pronunci su una (o più) di dette...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2127 del 6 aprile 1982
«La necessità del locatore di intraprendere o proseguire nell'immobile locato un'attività commerciale, artigianale o professionale, considerata, dall'art. 59, n. 1 della l. 27 luglio 1978, n. 392, come causa di legittimo recesso dal contratto del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 215 del 11 gennaio 2010
«In caso di distacco del dipendente presso altra organizzazione aziendale, il datore di lavoro distaccante, in capo al quale permane la titolarità del rapporto di lavoro, è responsabile, ai sensi dell'art. 2049 c.c., dei fatti illeciti commessi dal...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17836 del 22 agosto 2007
«La responsabilità indiretta ex art. 2049 c.c. del datore di lavoro per il fatto dannoso commesso dal dipendente non richiede che tra le mansioni affidate all'autore dell'illecito e l'evento sussista un nesso di causalità, essendo sufficiente che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21685 del 9 novembre 2005
«Per la sussistenza della responsabilità dell'imprenditore ai sensi dell'art. 2049 c.c. non è necessario che le persone che si sono rese responsabili dell'illecito siano legate all'imprenditore da uno stabile rapporto di lavoro subordinato, ma è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5957 del 10 maggio 2000
«La responsabilità (diretta) dei genitori, ai sensi dell'art. 2048 c.c., per il fatto illecito dei figli minori imputabili può concorrere con quella dei precettori, essendo esse rispettivamente fondate sulla colpa in educando e su quella in vigilando.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6233 del 21 giugno 1999
«La responsabilità del preponente ex art. 2049 c.c. si fonda sulla mera circostanza dell'inserimento dell'agente nell'impresa, senza che assuma, all'uopo, rilievo, il carattere della continuità, o meno, dell'incarico affidatogli — essendo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9984 del 14 novembre 1996
«Il dolo del commesso nel compiere il fatto dannoso non esclude il rapporto di occasionalità necessaria con le mansioni affidategli, da intendersi nel senso che l'illecito è stato reso possibile o comunque agevolato dal rapporto di lavoro con il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9100 del 29 agosto 1995
«La responsabilità extracontrattuale di cui all'art. 2049 c.c., essendo fondata sul presupposto della sussistenza di un rapporto di subordinazione tra l'autore dell'illecito e il proprio datore di lavoro e sul collegamento dell'illecito stesso con...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6647 del 9 maggio 2002
«L'azione di indebito arricchimento, ai sensi dell'art. 2042 c.c., ha carattere sussidiario e non è esercitabile quando il danneggiato possa esperire un'altra azione tipica nei confronti dell'arricchito o di altre persone che siano obbligate per...»