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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8829 del 13 aprile 2007
«È ammissibile la ripetizione delle somme pagate in esecuzione della sentenza di primo grado provvisoriamente esecutiva, successivamente riformata in appello (con sentenza confermata dalla Corte Suprema di Cassazione), pur non ricorrendo in tal...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10337 del 19 ottobre 1998
«Spetta al giudice di primo grado il compito di definire il contenuto e la portata delle domande avanzate dalle parti, identificando e qualificando giuridicamente i beni della vita destinati a formare oggetto del provvedimento richiesto (cosiddetto...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1915 del 22 aprile 1978
«La nullità della sentenza di secondo grado la quale, dopo aver dichiarato che il giudice ordinario ha sulla causa la giurisdizione negata dal primo giudice, pronunci nel merito senza rimettere le parti davanti al primo giudice, può essere fatta...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6737 del 10 maggio 2002
«L'accertamento dell'avvenuta scadenza dei termini per la proposizione dell'appello, ai fini della verifica di susistenza della condizione di ammissibilità dell'istanza di revocazione straordinaria ex art. 396, primo comma, c.p.c., riguarda...»
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Cassazione civile, sentenza n. 3115 del 30 settembre 1953
«Se è vero che le prove raccolte nel giudizio che ha dato luogo alla sentenza impugnata con l'opposizione di terzo non costituiscono nei confronti del terzo opponente piena prova delle domande e delle eccezioni, non è dubbio che, al pari di ogni...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10875 del 28 giugno 2012
«Il titolo esecutivo, in quanto condizione necessaria del processo esecutivo, deve esistere nel momento in cui questa è minacciata con la notificazione dell'atto di precetto ed in cui è iniziata con l'introduzione del processo esecutivo; non si può...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5961 del 23 aprile 2001
«La diversità tra opposizione ex art. 615 c.p.c., proponibile anche nella fase della distribuzione del ricavato dalla espropriazione forzata, ed opposizione ex art. 512 c.p.c. è data dal differente oggetto delle due impugnazioni, l'uno concernente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2114 del 23 giugno 1972
«L'intervento del creditore nel processo di esecuzione è atto esecutivo prodromico al provvedimento di distribuzione della somma ricavata dalla vendita, a sua volta, anch'esso atto esecutivo. Il requisito della certezza, liquidità ed esigibilità...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 22310 del 26 ottobre 2011
«La diversità tra l'opposizione di cui all'art. 615 c.p.c., proponibile anche nella fase della distribuzione del ricavato dalla espropriazione forzata, e l'opposizione di cui all'art. 512 c.p.c., è data dal differente oggetto delle due...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11776 del 29 ottobre 1992
«La dichiarazione di pubblica utilità, mentre rende legittimo l'esercizio del potere espropriativo da parte della competente autorità, non conferisce a chi l'ha richiesta alcun diritto sugli immobili (necessari per l'esecuzione dei lavori) prima...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4722 del 29 aprile 1991
«L'ordinanza con la quale il presidente del tribunale dà, ai sensi dell'art. 708 c.p.c. i provvedimenti temporanei ed urgenti di contenuto economico nell'interesse dei coniugi e della prole, non costituisce titolo per la pronuncia di ingiunzione di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8429 del 21 giugno 2000
«In tema di sequestro giudiziario di azienda, la mancata indicazione dei singoli componenti destinati a formare specifico oggetto del sequestro stesso non è causa di invalidità od inefficacia di esso, a differenza che nel caso di sequestro...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2025 del 18 maggio 1977
«La separazione personale dei coniugi in via contenziosa è materia sottratta alla disponibilità delle parti, e, pertanto, i fatti dedotti non possono formare oggetto di confessione, ma devono essere accertati e controllati attraverso risultanze...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 14819 del 26 marzo 2004
«L'errore scusabile ai fini dell'elemento intenzionale del reato, oltre che ad incidere sul fatto costituente reato, deve discendere dall'erronea interpretazione di una legge extra penale e cioè deve cadere su una norma destinata esclusivamente a...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5797 del 11 giugno 1981
«L'errore in ordine alla non necessità dell'autorizzazione amministrativa per l'edificazione di un'opera per la quale la licenza comunale sia effettivamente obbligatoria, cadendo su norme che, inserendosi nel precetto penale, valgono a formare...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10828 del 8 novembre 1988
«L'imputabilità attiene ad uno stato del oggetto agente e non al fatto e, pertanto, non è possibile inquadrare il tema della capacità psichica in quello della definizione giuridica del fatto. Da ciò consegue che il giudice di appello non può...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4932 del 5 giugno 1986
«La riconosciuta natura eversiva di una associazione (nella specie «Ordine Nero») non può trasformare, per ciò solo, un delitto di strage comune in quella politica prevista dall'art. 285 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8707 del 21 febbraio 2013
«Integra il delitto previsto dall'art. 316 ter c.p. la condotta del soggetto che consegue un contributo agricolo omettendo di informare l'ente concedente di essere sottoposto a misura di prevenzione antimafia per effetto di decreto divenuto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34066 del 11 ottobre 2006
«Integra il reato di rifiuto di atti d'ufficio (art. 328, comma primo, c.p.) il pubblico ufficiale (nella specie agente di polizia giudiziaria) che rifiuti di compiere atti che per ragioni di giustizia devono essere compiuti senza ritardo,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 32512 del 26 luglio 2004
«In tema di appalti e forniture pubbliche, costituisce reato ai sensi dell'art. 356 c.p. la violazione del dovere civilistico di buona fede nella esecuzione delle obbligazioni e del contratto di cui agli artt. 1175 e 1375 c.c. Tale ipotesi ricorre...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 705 del 10 gennaio 2014
«I delitti di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza o minaccia alle persone e di estorsione (la cui materialità è descritta dagli artt. 393 e 629 cod. pen. nei medesimi termini) si distinguono in relazione all'elemento...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6445 del 28 aprile 1989
«Il criterio di differenziazione tra le due ipotesi delittuose previste dall'art. 629 c.p. e dall'art. 393 c.p., risiede nell'elemento soggettivo. Nel reato di estorsione l'intenzione dell'agente si concretizza nel fine di conseguire un profitto,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 610 del 20 gennaio 1989
«Il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle persone a quello di estorsione possono avere in comune la materialità del fatto ma non quello intenzionale perché questo nell'estorsione è rivolto a conseguire un ingiusto...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 33577 del 13 settembre 2001
«Il fatto che taluno sia titolare di una posizione di garanzia e risulti colposamente venuto meno all'osservanza di adempimenti connessi a detta posizione non implica, di per sè, che egli possa essere automaticamente ritenuto responsabile di ogni...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3764 del 27 gennaio 2009
«In tema di concorso di persone nel reato, non è configurabile la responsabilità a titolo di concorso "anomalo" nel reato di violenza sessuale del soggetto che, in occasione di una rapina in abitazione, si sia limitato a fare da "palo", in quanto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2891 del 27 giugno 2000
«La circostanza che la sentenza a pena patteggiata non possa costituire causa di revoca della sospensione condizionale della pena non esclude la revocabilità della sospensione concessa dalla predetta sentenza di patteggiamento a seguito della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 16368 del 26 aprile 2011
«Integra il reato di falso ideologico in atto pubblico (art. 479 c.p.), la condotta di colui che, in qualità di medico convenzionato con il Servizio sanitario nazionale, attesti falsamente la sussistenza di turbe comportamentali e psichiche tali da...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 36778 del 7 novembre 2006
«In tema di reati di falso, il certificato di morte redatto dal medico necroscopico, delegato dell'ufficiale dello stato civile, è atto pubblico, siccome proveniente da un pubblico ufficiale che attesta fatti di sua diretta percezione (effettività...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11915 del 12 marzo 2004
«Integra il reato di falsità materiale in atto pubblico (art. 476 c.p.) - anche nell'ipotesi che il fatto sia stato commesso prima dell'introduzione nel codice penale dell'art. 491 bis, ad opera dell'art. 3 della legge 23 dicembre 1993, n. 547 - la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16221 del 31 luglio 2015
«È manifestamente infondata l'eccezione di illegittimità costituzionale, per contrarietà all'art. 2 Cost., dell'art. 123 c.c. nella parte in cui stabilisce che il matrimonio simulato non può essere impugnato decorso un anno dalla celebrazione...»